Cos’è l’aromaterapia
L’aroma terapia può considerarsi una branca della fitoterapia che col l’utilizzo di oli essenziali (o anche dette essenze) produce effetti coadiuvanti alle terapie di alcune patologie o disturbi.
Gli oli essenziali sono delle secrezioni prodotte da moltissime piante, anche se la loro estrazione è possibile solo da un numero limitato di esse, dette appunto aromatiche, che li producono in concentrazione maggiore, e rappresentano un po’ la quintessenza della pianta, in grado di interagire non solo con la nostra sfera fisica, ma anche con quella mentale più profonda. Sono costituiti da sostanze lipofile molto volatili che sono principalmente assorbite, ma anche eliminate, attraverso le vie respiratorie e questo li rende particolarmente utili nelle patologie a carico di questo apparato.
Come utilizzare gli oli essenziali
Esistono diverse vie di somministrazione degli oli essenziali, ma in caso di tosse quelle più consigliate sono sicuramente la diffusione, l’inalazione, i bagni, il massaggio sul torace e, in alcuni casi, la via orale.
La diffusione prevede la dispersione nell’ambiente dell’olio essenziale opportunamente diluito in acqua, mediante l’utilizzo di particolari strumenti, detti appunto diffusori, che sfruttano fenomeni di evaporazione o nebulizzazione. I primi sono in genere dei diffusori a lampada, nei quali l’evaporazione degli oli essenziali, diluiti in acqua all’interno un’apposita vaschetta , è favorita dal calore prodotto da una candela o da una lampada poste al di sotto di essa. Se non abbiamo uno di questi diffusori possiamo ovviare diluendo i nostri oli in una piccola ciotola d’acqua che metteremo accanto ad una fonte di calore, ad esempio un calorifero.
I diffusori a nebulizzazione più comuni sono invece quelli ad ultrasuoni. Il nebulizzatore ad ultrasuoni sfrutta la generazione di onde di frequenza di circa 100Hz in un serbatoio con dell’acqua alla quale saranno stati aggiunti gli oli essenziali. Questi ultrasuoni provocano, senza produrre rumore, la vibrazione della superficie del liquido che darà origine ad una nebbiolina profumata ionizzante la quale veicolerà i nostri oli nell’ambiente.
Nebulizzatori: vantaggi della nebulizzazione ad ultrasuoni
Prima di tutto non produce calore, evitando così che i nostri oli si possano in qualche modo alterare, e, cosa non meno importante, ha anche un’azione sia ionizzante che umidificante. La prima favorisce l’igienizzazione dell’aria (molto utile in un ambiente dove risiede un malato), mentre la seconda umidifica l’aria, condizione altrettanto utile in caso di patologie come quelle alle vie respiratorie che possono essere acutizzate da un ambiente secco.
Quante gocce di olio essenziale aggiungere all’acqua del diffusore
In genere consideriamo 1 goccia per mq, ma se l’ambiente è molto vasto potrebbe essere utile aggiungere alla nostra miscela un olio astringente, come ad esempio quello di cipresso, che, oltre ad avere effetti benefici sulle vie respiratorie, favorisce una diffusione più graduale della miscela.
Utilizzo degli oli essenziali per inalazione
Come meccanismo è simile alla diffusione, ma, mentre questa si estende a tutti gli occupanti dell’ambiente, l’inalazione è limitata solo alla persona che la effettua.
Abbiamo 2 tipi di inalazione: l‘inalazione umida e inalazione secca.
La prima prevede l’utilizzo dell’acqua come veicolo dell’olio essenziale, la seconda invece quello di un supporto solido sul quale depositare qualche goccia di olio puro da inalare al bisogno. Può essere un batuffolo di cotone, un gessetto, oppure uno stick apposito acquistabile in negozi specializzati.
- I suffumigi
L’inalazione umida più utile in caso di tosse è quella data dai suffumigi, preparati aggiungendo ad una pentola con circa 250 ml di acqua bollente 5 o 6 gocce di olio essenziale (o di una miscela di oli). Dopo aver preparato la miscela è sufficiente coprire la testa con un asciugamano e inalare i vapori sprigionati. Facciamo attenzione però a non coprire completamente la testa, ma lasciamo la parte superiore libera, in modo da far sì che gli occhi non assorbano troppi fumenti. In ogni caso teniamo sempre gli occhi chiusi.
- Applicazione degli oli essenziali sulla pelle
L’applicazione degli oli sul torace invece deve essere fatta sfruttando sempre un veicolo (evitiamo di mettere gli oli puri a contatto con la pelle) che può essere un olio completamente naturale (per esempio l’olio di mandorle dolci o quello di cocco) oppure una crema base, ovvero una crema senza profumi e senza altri oli essenziali (se ne trovano tante in commercio). L’azione è quella di far sì che gli oli possano raggiungere il naso ed essere inspirati. Consideriamo che in questo caso una parte degli oli viene assorbita per via cutanea, ma viene subito inviata ai polmoni per la sua eliminazione, quindi raggiunge comunque le basse vie respiratorie.
- Nella vasca da bagno
Il bagno consiste nell’aggiungere qualche goccia di olio essenziale all’acqua della vasca da bagno per godere degli effetti terapeutici sprigionati. In questo caso, per un’azione più completa, sarebbe meglio veicolare i nostri oli e non aggiungerli puri all’acqua: essendo sostanze lipofile, gli oli sono immiscibili in acqua e pertanto in una vasca, che ha dimensioni molto più ampie di una semplice bacinella, li perderemo subito. Come veicolo possiamo utilizzare del latte che è un ottimo emulsionante, del sale, oppure del bagno doccia base, ovvero un bagno doccia senza profumi di nessun tipo, creato proprio per questo scopo, meglio se naturale.
- Assunzione orale
Infine citiamo la via orale. Facciamo sempre molta attenzione quando sfruttiamo questa via, prima di tutto perché non tutti gli oli sono adatti alla somministrazione orale e, soprattutto, non tutte le preparazioni: utilizziamo pertanto solo oli essenziali che riportino chiaramente in etichetta la dicitura “per uso interno” oppure “integratore alimentare” e che siano pertanto sicuri per questo scopo. Mai assumerli puri, ma sempre diluiti. Il mio consiglio è quello di usare, salvo diversa prescrizione, un massimo di 2-3 gocce giornaliere di olio essenziale in soggetti di 70-80 kg di peso per un massimo di 5-6 giorni consecutivi. Una buona soluzione, soprattutto per riuscire ad utilizzare dosaggi molto bassi, è quella di preparare del miele aromatizzato con gli oli essenziali, da utilizzare magari con le tisane.
Un’altra avvertenza molto importante quando utilizziamo gli oli essenziali è quella di accertarci della loro integrità e purezza. Spesso gli oli essenziali, soprattutto quelli più costosi, vengono adulterati mediante l’aggiunta di sostanze a basso costo o di sintesi e questo ne compromette la loro azione terapeutica. Quindi leggiamo bene l’etichetta ed evitiamo oli di dubbia provenienza, così come gli oli ricostituiti: sono essenze sintetizzate in laboratorio per mimare il profumo degli oli naturali e non possiedono la stessa azione terapeutica.
Gli oli essenziali più utili in caso di tosse
Nel trattamento della tosse possiamo trarre grande sollievo dall’Aromaterapia ovvero dall’uso terapeutico degli oli essenziali.
Olio essenziale di Eucalipto
E’ sicuramente quello più conosciuto per questo scopo. In commercio possiamo trovare 3 diversi tipi di olio essenziale di Eucalipto: il globuloso, il citrato e il radiata, ottenuti per distillazione in corrente di vapore delle foglie e rametti rispettivamente dell’Eucalyptus globulus, Eucalyptus citriodora e Eucalyptus radiata. Diciamo subito che grossomodo sono tutti intercambiabili, anche se il radiata è più indicato nei bambini.
Hanno un’azione leggermente antinfiammatoria e antimicrobica, ma, soprattutto, mucolitica e antitussiva e pertanto sono indicati specialmente in presenza di tosse grassa, anche con catarri difficili da espettorare. Possiamo diffonderli nell’ambiente, inalare nei suffumigi o massaggiarli sul petto. Io consiglio anche qualche goccia sul cuscino prima di andare a letto. Ottimo il miele all’eucalipto, magari da aggiungere ad una tisana lenitiva.
Olio essenziale di Menta piperita
E’ ottenuto per distillazione in corrente di vapore delle foglie e sommità fiorite della Mentha piperita ed è una nota di testa di elevata intensità. A differenza dell’Eucalipto, è più indicato in caso di tosse secca e stizzosa e possiede anche una leggera azione antinfiammatoria. Secondo il maestro Jeffrey Chong Yuen, che ci introduce all’uso degli oli essenziali in agopuntura, quindi sulla base delle proprietà riconosciute loro dalla medicina cinese, l’olio essenziale di Menta è il corrispondente del “rescue remedy”, il rimedio dei 5 fiori di Bach, in quanto calma e al tempo stesso rinvigorisce, con un’azione immediata e molto rapida. Possiamo quindi sfruttarlo anche in caso di tosse nervosa.
Olio essenziale di Cipresso
Ottenuto per distillazione in corrente di vapore dei rametti e aghi del Cupressus sempervirens, è una nota di cuore di media intensità e molto persistente.Ha un’azione antitussiva e antispastica in quanto è un buon rilassante polmonare. E’ quindi indicato soprattutto nella tosse secca, ma è ottima la sua associazione con l’Eucalipto per alleviare anche la tosse grassa. Per la Medicina cinese la sua azione antitussiva è legata allo sblocco della stasi di Qi del polmone, favorendone la sua diffusione e circolazione.
Olio essenziale di Alloro
Ottenuto per distillazione in corrente di vapore delle foglie del Laurus nobilis, è una nota di cuore abbastanza persistente. E’ adatto sia in caso di tosse secca che grassa, in quanto all’azione antispastica e dilatante toracica associa quella espettorante. Per la Medicina cinese riscalda il polmone, dissolve ed espelle il flegma, allevia la tosse e il respiro sibilante, favorendo la discesa del Qi di polmone.
Olio essenziale di Rosmarino
Ottenuto per distillazione in corrente di vapore delle parti aeree di Rosmarinus officinalis, è una nota di testa molto intensa. Ne esistono diversi chemotipi e in caso di tosse è da preferire il chemotipo verbenone in quanto è un potente espettorante, quindi utile soprattutto in presenza di tosse produttiva o grassa. Anche per la medicina cinese l’olio essenziale di Rosmarino riscalda il polmone, espelle il catarro e allevia la tosse. E’ un forte stimolante dello Yang che quindi tende a muovere e portare in superficie, di conseguenza non andrebbe utilizzato nelle patologie da calore e dovrebbe essere usato con cautela in bambini e donne in gravidanza.
Olio essenziale di Pino
Ottenuto per distillazione in corrente di vapore degli aghi e sommità fiorite di Pinus Sylvestris, è una nota di testa di bassa persistenza. E’ anche lui molto utile in caso di tosse, grazie alla sua azione decongestionante, espettorante e leggermente antinfiammatoria. Parlando di Pino, è d’obbligo citare il Pino mugo, ottenuto dal Pino nano o Pinus mugo, il quale ha notevoli proprietà espettoranti, antitussive e leggermente antinfiammatorie.
“Attraverso gli oli essenziali possiamo non solo avere un supporto ai nostri disagi fisici e psichici, ma anche trovare dei compagni di strada che per un po’ ci seguono sul nostro cammino supportandoci, stimolandoci e a volte incitandoci al cambiamento. La loro fragranza allora diviene davvero il profumo del fiore che si apre alle infinite possibilità della vita”
Franco Bottalo