Dott.ssa Barbara Ruggiero

Dieta disintossicante e dieta dimagrante

8 Febbraio, 2022
Tempo di lettura: 5 minuti

Prima di parlare di dieta disintossicante o di qualunque altro tipo di approccio alimentare soffermiamoci sull’idea di corretta alimentazione. Sin dai tempi di Ippocrate, la dieta, è stata considerata un pilastro fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio psicofisico: ‘una mensa lieta, la pace dell’animo e una dieta moderata’ possono essere tre medici a cui affidarsi’. Così recita un aforisma dell’Antica Scuola Medica Salernitana.

Gli alimenti sono una fondamentale risorsa di sostanze nutritive indispensabili per un organismo che lavora, senza interruzione, adempiendo alle complesse funzioni vitali. Da sempre l’essere umano ha potuto avvalersi delle risorse della natura per garantirsi la sopravvivenza. Basta guardare le tradizioni popolari, tramandate di generazione in generazione, sono inconfutabili testimonianze della stretta relazione tra alimentazione e qualità di vita.

Basi metodologiche della dieta dimagrante e della dieta detox

Purtroppo i ritmi frenetici dei tempi odierni spesso portano ad abitudini alimentari scorrette, che se protratte a lungo, possono portare l’organismo in debito di energia e mettere in difficoltà gli equilibri metabolici. Senso di pesantezza e aumento di peso sono solo alcuni dei campanelli d’allarme che il nostro corpo invia quando è necessario un cambio di paradigma alimentare.

Il primo pensiero quando si inizia una dieta dimagrante va alle rinunce necessarie per poter raggiungere l’obiettivo. Sovente si seguono diete carenziali, spesso si passa attraverso l’eliminazione di alcuni alimenti o intere categorie alimentari e anche di modalità di cottura (come per esempio le fritture) col rischio di alterare la fisiologia organica producendo un rallentamento metabolico. Infatti, alcune diete carenziali, se valutate nel tempo, hanno un’efficacia ridotta. Inoltre con le diete carenziali spesso l’aspetto del paziente è sciupato e spento, sia per la carenza energetica che per la tossicità endogena che non riesce ad essere eliminata.

La dieta dimagrante dovrebbe essere impostata e condotta nel rispetto più assoluto della fisiologia organica; NON deve essere generalizzata, unidirezionale e carenziale.

Ogni individuo ha una sua costituzione e delle specifiche caratteristiche che incidono nelle scelte alimentari, che non saranno mai esclusive ma un armonico ed equilibrato apporto di nutrienti.

Il dimagrimento vero deve avvenire sempre in condizioni di vitalità, con un consolidamento, se necessario, della struttura ossea e della massa magra, che non deve ridursi. Il segno iniziale più importante del dimagrimento è la riduzione delle misure, poi quella del peso perché il peso del tessuto adiposo è minore rispetto a quello di altri tessuti, ma l’ingombro è maggiore.

Mantieni l’equilibrio nella dieta dimagrante

Per dimagrire in modo sano è necessario che l’apporto nutrizionale sia bilanciato e non al di sotto delle necessità dell’organismo. E’ importante stimolare la capacità metabolica di quell’organismo, ed infine è fondamentale favorire la funzione di eliminazione, altrimenti quell’organismo non perde peso. Si deve prestare attenzione alla funzione renale, perché una dieta troppo diuretica potrebbe non funzionare; se durante la dieta si manifesta stipsi potrebbe significare che il fegato si trovi in difficoltà.

In queste situazioni, per una dieta detox e allo stesso tempo dimagrante, particolare attenzione deve essere dedicata a tutti quei meccanismi metabolici che tendono a neutralizzare ed espellere le tossine (metaboliti tossici). Le scorie richiedono efficienti meccanismi di eliminazione, mentre l’energia deve garantire il funzionamento di base del motore, ma essere anche sufficiente per l’accelerazione necessaria a far muovere la macchina nella direzione voluta.

Il ruolo degli alimenti nella dieta detox

I principi nutritivi contenuti negli alimenti hanno il vantaggio di essere immediatamente accettati dall’organismo, l’informazione nutrizionale contenuta nell’alimento raggiunge velocemente le strutture organiche favorendo il potere d’azione. Con la somministrazione degli alimenti, attraverso le loro associazioni e le modalità di preparazione, si possono inviare messaggi specifici per provocare delle risposte che inducano l’organismo a reagire qualora il metabolismo si trovi in difficoltà.

Quindi per migliorare una condizione organica, una dieta detox deve attivare il metabolismo stimolando gli organi alla loro funzione; ricordiamo sempre che è ‘la funzione che crea l’organo’.

Una dieta detox e dimagrante, per essere efficace e con risultati duraturi, dovrebbe:

  • stimolare fegato e tiroide, drenare e sostenere la funzione renale: ogni riduzione del peso corporeo richiede necessariamente un’attivazione della funzionalità tiroidea, una seconda attivazione della funzionalità epatica ed un rispetto assoluto della funzione renale. Attenzione anche al ritmo intestinale: se blocchiamo la funzione eliminativa dell’intestino aumentiamo di peso.
  •  mantenere la glicemia stabile: valutare il carico glicemico del pasto completo e non solo del singolo alimento, con associazioni che tengano conto dell’equilibrio glicemico e insulinico riescano modulare la sensazione di fame tra un pasto e l’altro. Ricordiamo, inoltre, che eliminare in modo eccessivo la quota di carboidrati non favorisce la funzione metabolica: ‘i grassi bruciano al fuoco degli idrati di carbonio’.
  • diversificare gli alimenti e variare le modalità di cottura: la ripetitività nella scelta degli alimenti può causare un aumento di peso; se i nutrienti di cui si giova l’organismo vengono riproposti in modo eccessivo, il corpo tenderà ad accumularli.

Composizione dei pasti nella dieta detox dimagrante e in generale

Associando razionalmente gli alimenti nella composizione dei pasti, la Dieta detox riesce ad influire sulle funzioni organiche del corpo umano. Salvaguardata la necessità di genuina alimentazione nei soggetti sani e in quelli portatori di patologie o disfunzioni, un principio fondamentale della dieta è anche la ricerca di soluzioni nutrizionali che siano dotate della maggiore gradevolezza possibile per il paziente.

Possiamo utilizzare alimenti ricchi di sostanze stimolanti il fegato come la vitamina C presente nei kiwi, oppure il limone che è un attivatore dell’epatocita. Possiamo usare alimenti contenenti ferro come la carne, le verdure della famiglia delle cicorie come appunto la cicoria, il radicchio, l’indivia, la scarola ecc. È possibile drenare il rene con alimenti diuretici come il riso, i finocchi, la cipolla, i mandarini, l’ananas. Infine possiamo utilizzare alimenti che contengano adeguate quantità di iodio per stimolare il metabolismo tiroideo come il pesce di mare, verdura come sedano, verza e le crucifere in generale.

Le cotture brevi sono più efficaci per la dieta disintossicante e dimagrante

Salvo casi particolari, una dieta equilibrata privilegia una cottura di breve durata perché i nutrienti restano integri e maggiormente biodisponibili per le esigenze metaboliche. Lo scopo sarà quello di avere la minima denaturazione della componente proteica, una ridotta saturazione della quota lipidica, e di evitare la cristallizzazione eccessiva dei sali minerali, in particolare quelli presenti nelle verdure.

alimenti per dieta disintossicante

la dieta disintossicante è ricca di vegetali

La cottura, per esempio, provoca una riduzione del contenuto di iodio; la molecola di iodio elementare ha un a bassa energia di legame, si dissocia facilmente; ad esempio con la bollitura si può ridurre anche di oltre il 50%. Il cibo crudo e fresco (senza conservanti), invece, tende a conservare tutta la sua vitalità, che si trasforma in stimolo organico, conserva l’acqua di vegetazione e veicola i suoi nutrimenti con il massimo della biodisponibilità.

Quindi la modalità di utilizzo di un alimento è determinante per il suo destino organico; è importante anche che l’assunzione degli alimenti non sia inoltre eccessiva e ripetitiva sia nel cibo che nelle modalità di cottura. Anche da una frittura, se ben fatta, utilizzando sempre olio extravergine di oliva, possiamo ottenere dei vantaggi: l’alimento resta vitale perché è una cottura rapida senza dispersione dei nutrienti che restano trattenuti all’interno, stimola la funzione epatica ed è decisamente gratificante; infatti concepire il nutrimento solo come sostegno della vita vegetativa sarebbe una visione riduttiva e parziale, essendo esso un processo molto più complesso ed articolato, che prevede anche un fondamentale apporto di dati neuro-sensoriali e di vissuti emotivo-istintivi.

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