Dimagrire dopo le vacanze estive

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2 Settembre, 2024
Tempo di lettura: 5 minuti

Le vacanze sono una grande occasione per risvegliare il nostro metabolismo e aiutarci quindi a ritrovare la forma fisica. Durante le ferie, ci si libera per qualche settimana dallo stress lavorativo e quindi diminuiscono i suoi effetti ormonali, notoriamente responsabili del sovrappeso.

I medici di una volta infatti prescrivevano spesso periodi di soggiorno marittimo o montano come cura per stati di depressione o esaurimento, non di rado accompagnati da problemi di peso. Inoltre, durante le vacanze, si ha più di tempo per se stessi, per occuparsi delle proprie passioni, per stare a contatto con chi si ama, con la natura o cimentarsi più assiduamente in attività fisiche come camminare, nuotare, andare in bicicletta e così via.

Se poi l’alimentazione “normale” è tendenzialmente troppo scarsa rispetto al fabbisogno, il metabolismo può essere addirittura rallentato e, in questi casi, mangiare di più in vacanza aiuta paradossalmente a farlo ripartire. Ovviamente, nonostante tutti i fattori favorevoli, talvolta alcune cattive abitudini possono far male anche in vacanza: pasti copiosi favoriti dai buffet in hotel, gelati, alcolici, aperitivi, bevande gassate e ricche di zucchero, extra che ci si concede per il clima generale di rilassamento, spesso in totale inattività.

Per avere il massimo beneficio dalla vacanza, quindi, si dovrà stare in guardia nei confronti della sedentarietà e dei richiami mangerecci, cercando di mantenerli come eccezioni e non come abitudini quotidiane.

Ma una delle frasi più ricercate su Google nel periodo di settembre è “Dimagrire dopo le vacanze”.. In questo caso, finite le vacanze, ecco che si pensa immediatamente di riparare ai “danni fatti” e a perdere peso, ma non sempre risulta facile. Oltre a quelle sane abitudini alimentari e all’attività fisica, sarà necessario abbinare percorsi riequilibranti e detossificanti.

Vediamo quindi come aiutarci e quali abitudini correggere e far diventare nel tempo naturale stile di vita.L’aumento di peso durante le vacanze può essere anche di parecchi chili, ma questi chili non sono solamente dovuti ad un accumulo di grasso. Quando ci si lascia andare ai piaceri della tavola, oltre ad ingerire quotidianamente una maggiore quantità di cibo, facile aumenti il consumo di alimenti ricchi di carboidrati come pizza, pasta, dolci..  senza considerare salumi, patatine in sacchetto, salatini,  alimenti ricchi di sale, quindi di sodio.

Cosa hanno in comune carboidrati e sodio? Entrambi trattengono acqua. Una buona parte dell’aumento di peso durante le vacanze estive è spesso dovuto infatti ad una maggiore ritenzione di liquidi. È lo stesso motivo per il quale ci si ritrova a pesare anche 1kg in più la mattina dopo una serata di sgarri. La ritenzione idrica, incubo soprattutto delle donne, incide sull’aspetto del corpo che risulta più gonfio. Per questo motivo, quando si inizia una dieta, le prime settimane si tende a perdere peso rapidamente: riequilibrando l’apporto di carboidrati e sodio, il corpo trattiene meno acqua e si ottengono benefici. Ma perdere acqua non significa perdere grasso e attenzione: per quanto riguarda i carboidrati, riequilibrare non vuol dire eliminare!

I carboidrati vanno consumati in giuste quantità, ma facendo attenzione alla qualità: educhiamoci a consumare cereali integrali, legumi, alimenti con farine di grani antichi, poiché si trasformano in glicogeno, che è la principale fonte di energia del corpo umano. Quindi va bene ridurli, sostituendoli con carboidrati più salutari e non raffinati, ma senza eliminarli. Ideale sarebbe consumarli insieme a verdura stagionale ricca di fibre, rispettando i momenti della giornata suggeriti dai ritmi circadiani e biologici.

Negli ultimi anni numerosi studi hanno evidenziato come i tempi e la frequenza dell’alimentazione possano influenzare i ritmi biologici. I turni di lavoro e l’assunzione di cibo possono avere un profondo impatto sulla tendenza delle persone a sviluppare sovrappeso e malattie metaboliche. In questo contesto, un singolo alimento e una specifica combinazione di questi, possono influenzare anche la cronobiologia e il ciclo di digiuno e di conseguenza il peso corporeo e viceversa.

In una revisione della letteratura scientifica pubblicata da “Minerva Medica”, insieme a Auxologico sono stati presi in esame come i ritmi biologici possono influenzare, nel bene e nel male, la nostra vita: “La produzione di numerosi ormoni (cortisolo, ormone della crescita, prolattina, ormoni della tiroide, insulina, adiponectina, grelina, ecc) varia significativamente durante la giornata, seguendo un ritmo circadiano in risposta a numerosi fattori ambientali, come l’alimentazione/il digiuno e ciclo luce/buio. Recenti studi hanno dimostrato la capacità dei ritmi circadiani nell’influenzare la risposta metabolica al cibo e sull’aumentato rischio di patologie metaboliche e cardiovascolari in caso di alterazioni negli orari di sonno e alimentazione. Infatti, quando questo orologio biologico perde la sua regolarità (ad esempio nei lavoratori notturni) si possono avere ripercussioni negative sullo stato di salute.”

 

Mantenimento della massa muscolare

Dimagrire dopo le vacanze sì, ma senza perdere la massa muscolare!

Perdere peso e “svuotarsi” sono due cose diverse, l’obiettivo deve essere sempre quello di perdere massa grassa a favore di un mantenimento (o aumento) della massa magra. E c’è solo un modo per riuscirci: stimolare i muscoli e alimentarsi in modo equilibrato, non facendo mancare nella dieta proteine sia vegetali che animali, dando preferenza a pesce, uova biologiche e formaggi stagionati o di capra.

Il corpo umano come abbiamo visto tende ad adattarsi ad ogni situazione e per “sopravvivere” è disposto a tutto. Se non si pratica alcuna attività sportiva e i muscoli non vengono sostenuti dagli aminoacidi presenti nel cibo proteico, al corpo si trasmette il segnale che i muscoli non siano indispensabili. E in un periodo di alimentazione controllata cosa accade? L’organismo decide che i muscoli possono essere intaccati e le proteine delle quali sono formati possono essere utilizzate come fonte energetica  (catabolismo muscolare).

Il risultato che ne consegue è: dimagrimento ma perdita di tono muscolare. Ecco perchè alimentazione corretta e sport sono necessari anche e soprattutto dal punto di vista della prevenzione. La sarcopenia nasce da questo processo, causa il quale anche il sistema articolare ne subisce le conseguenze predisponendosi a facili fratture.

 

L’importanza dei batteri intestinali nella sindrome metabolica e nel controllo del peso.

I probiotici sono microrganismi che svolgono azioni benefiche per la nostra salute, vengono assunti con gli alimenti o come integratori.

Ad esempio possiamo trovarli nei cibi fermentati come il kefir, il miso, i crauti. Aiutano a migliorare la salute del nostro intestino, a potenziare la funzionalità immunitaria e a ridurre il rischio cardiovascolare. Ci sono centinaia di batteri differenti che vivono nel sistema digestivo. La maggior parte di questi sono benefici e costituiscono la cosiddetta flora batterica intestinale o microbiota, che svolge funzioni essenziali e si nutre della fibra indigeribile grazie alla quale produce gli acidi grassi a catena corta, come il butirrato.

Nell’intestino umano vi sono due famiglie principali di batteri:

  • Bacteroidetes
  • Firmicutes

Il controllo del peso sembra essere gestito dall’equilibrio di queste due famiglie di batteri.

Confrontando gli studi disponibili sull’uomo e sugli animali si evince che le persone con peso nella norma abbiano una differente composizione del microbiota, rispetto alle persone in sovrappeso o obese. In questi studi risulta che le persone obese presentano una maggiore quantità di firmicutes e una minor quantità di bacteroidetes rispetto alle persone normopeso.

Altri studi hanno riscontrato che ceppi specifici di Lattobacilli aiutano a far perdere peso e a diminuire il grasso addominale tipico della sindrome metabolica.

Lattobacilli: Lactobacillus Gasseri

Tra tutti i probiotici studiati, ad oggi, il Lactobacillus gasseri viene considerato come il migliore dei probiotici per dimagrire e contrastare l’infiammazione di responsabilità del sovrappeso e del grasso addominale.

Nella donna controlla anche il microbiota vaginale contrastando infezioni e relativi disturbi.

Alcune specie batteriche probiotiche, inoltre, in particolare bifidobatteri (Bifidobacterium) e batteri lattici (Lactobacillus  come gasseri), sono in grado di sintetizzare la vitamina K e svariate vitamine del gruppo B, quali cobalamina (vitamina B12), acido folico (vitamina B9), tiamina (vitamina B1), piridossina (vitamina B6), riboflavina (vitamina B2) spesso carenti in soggetti con diabete, anche di tipo 2, che utilizzano il farmaco metformina.

Da non dimenticare l’asse intestino-cervello: l’equilibrio del microbiota infatti migliora la risposta del sistema nervoso autonomo, quindi del tono dell’umore, grazie al dialogo con il sistema nervoso enterico; il microbiota intestinale, responsabile della produzione di neurotrasmettitori quali la serotonina, contrasta stati d’ansia e per conseguenza la gestione della fame nervosa.

Fondamentale nei percorsi di dimagrimento è anche la detossificazione del sistema emuntoriale. Dopo periodi dove la trasgressione è stata all’ordine del giorno, meglio non dimenticare il drenaggio  delle scorie cataboliche. Una volta eliminate le tossine organiche con rimedi fitoterapici specifici, il risultato arriverà più facilmente ed anche il benessere.

Fitocomplessi ricchi di piante depurative e inulina o fitoembrioestratti come la Betulla verrucosa, la Segale, il Rosmarino risulteranno gli alleati più efficaci.

L’approccio olistico e la visione integrata del funzionamento del nostro organismo sono essenziali per comprendere ed affrontare adeguatamente molti disturbi e malattie. Ma è necessario maturare la consapevolezza che l’uomo è un sistema complesso, dove tutto è interconnesso e nulla è trascurabile.

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