La settimana di Passione è un occasione per impegnarsi a risorgere dal sepolcro buio della propria mente.

14 Aprile, 2022
Tempo di lettura: 3 minuti

Volge il tempo della Pasqua.
Volge il tempo del mistero Pasquale, il mistero del Golgota.
Il mistero della dualità dell’uomo.
L’uomo che dopo aver percorso la sua “Via Crucis”, la sua Scala Santa, giunge alla libertà dell’io, lo Spirito.

“Il mio Regno non è di questo mondo”.
Gesù.

Nel breve periodo che va dalla domenica delle Palme alla crocifissione di Gesù, ritroviamo nei Vangeli tutte le contraddizioni e le fragilità umane. Dall’ingresso di Gesù a Gerusalemme, vediamo con quanta velocità, per schiavitù del pensiero razionale, gioia e amore si trasformino in dolore e morte.

L’uomo s’illude di essere libero e di scegliere per sé stesso, senza rendersi conto di essere invece plasmato dal pensiero collettivo e dalla paura di doversi privare di qualcosa.

La Terra è un luogo sacro in cui egli può e deve compiere la sua missione di sviluppo interiore. L’esperienza nel mondo terrestre è fondamentale, per poter “fondare” e creare nuove facoltà e nuove forze spirituali inedite.

L’anima guida verso il bene, a santificare la sua parte interiore, nutrendola di ideali e pensieri elevati, ma gli istinti inferiori, che si legano al senso del potere materiale e terreno, si oppongono, inducendo l’uomo ad un comportamento esattamente contrario alle forze spirituali e all’amore.

“Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre.”

Potremmo riflettere a lungo sulla ricchezza e la precisione dei simboli rappresentati dalla parola dei Vangeli, ma in estrema sintesi, volgendo lo sguardo al momento che stiamo vivendo, non è difficile constatare come ancora oggi venga sacrificata la vita umana a favore del falso benessere e non del benessere collettivo, e che il popolo non decide certo per il bene di sé stesso e del proprio cammino interiore.

La Pasqua da secoli, ogni anno, nel concetto di  Rinascita e Resurrezione, ci invita a trasmutare il pensiero razionale, controllato, a pensiero immaginativo, creativo, libero da condizionamenti, autonomo, coraggioso, forte. Questa evoluzione di pensiero equivale all’evoluzione del mondo e dell’umanità in termini di fratellanza, quella fratellanza di Gerusalemme che aveva accolto Gesù con ramoscelli d’ulivo.

“Entrare in Gerusalemme è entrare in nuovo Mondo, dove ci sentiamo custodi dei nostri fratelli in pace e unità.”

Pace. La candida colomba che vola libera nel cielo, con nel becco il ramoscello d’ulivo, collegando il cielo alla terra nel ponte dei sette colori che rappresentano le vibrazioni dell’esistenza umana.

Dunque l’uomo può Risorgere a nuova vita attraverso la consapevolezza nell’esperienza di Gesù Cristo.

Per raggiungere il pensiero indipendente c’è bisogno di allenamento, esercizio, meditazione. Bellezza.
Solo Bellezza e Luce interiore potranno salvare dalla crudeltà e dal buio questa società sofferente.

La fratellanza è unione di intenti, di anime, preghiera.
Il pensiero libero è un’ alta forma di preghiera.
È attingere alle risorse profonde e potenti di noi stessi e alle forze cosmiche.
Alla Luce. Al sole.

L’uomo ha un corpo e un’anima: vive con il corpo nel mondo esterno fisico, vive nell’anima in un mondo interiore spirituale. È quindi cittadino di due mondi, e deve attenersi alle regole di entrambe le dimensioni, le quali sono diverse, sia per il corpo sia per l’anima.

Dualità e contrapposizione dell’uomo si traducono nel libero arbitrio.

Nelle due figure archetipiche  di Maria Maddalena e di Giuda si trovano due strade che divergono, come ad un crocevia: una di esse conduce all’unione con il Cristo, l’altra nella notte fonda, nella tragedia del suicidio.

Le persone ora vengono spinte a prendere chiare decisioni interiori: o trovano la via per giungere ad una vita compenetrata dal Sè Spirituale, oppure vengono respinte nelle tenebre della maledizione di un’irrequietezza nevrotica.
Si deve scegliere tra Maria Maddalena o Giuda.
Giuda è l’essere in noi che può istigarci a tradire l’io.

Nessuno può decidere per un altro.
Siamo dotati di mente pensante, cosciente, possiamo scegliere cosa sia bene o male.
Se tutti trovassimo il coraggio di Essere, nella ricerca dell’io, in nome della Pasqua, nostra trasformazione, rinnovamento e rinascita, uscendo dal buio della terra che ci ha ospitato come semi, potremmo divenire Primavera, come Spirito e Madre Natura da sempre insegnano.

Ogni fragilità dell’animo umano può essere aiutata, curata.
È incredibile pensare che ad oggi ancora non si riesca  a comprendere il messaggio del mistero del Golgota.
Abbiamo a disposizione tutto ciò che potrebbe venirci in aiuto. Chiedere. Chiedere questo aiuto. Ognuno nel modo a sé più adatto e congeniale. Attingere a forze e frequenze superiori, sintonizzarsi a pensieri puri, compassionevoli.

“Io sono la via, la verità, la vita.”

Non abbandonare l’idea di un’esistenza libera, autentica, di cuore.
La via che conduce all’individualità, al diritto di scegliere, per il nostro bene, dei nostri cari, della comunità e del mondo in cui viviamo. Dell’umanità.

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