Una mattina qualunque in farmacia.
Sul banco un espositore di radici di liquirizia in tronchetti.
– Dottò ma chest’ se fuma? – Trad.: Dottore ma questa si “fuma”?
– Buongiorno Signora, sono radici di liquirizia da succhiare;
– Ahhh-ah!… noooooh-oh!… a me, me serve coccos’ ca m’abbatte, pecchè nun aggio cchiù pensà! – Trad.: A me serve qualcosa che mi tranquillizzi, perchè non voglio più pensare!
Abusare per evadere, per avere un momento per sé, per combattere il logorio della vita quotidiana, abusare perché in fondo ce lo meritiamo.
Ci meritiamo quel momento effimero e fine a se stesso che altro non è se non un pretesto per avere quei cinque minuti per noi.
Quei cinque minuti che ti fanno sentire al riparo, mentre fuori “cadono le bombe” e che fanno da ponte fino al prossimo abuso.
Cosa sarebbero i fine settimana senza i pranzi e le cene fuori?
La settimana lavorativa senza i caffè con i colleghi?
I pomeriggi senza gli aperitivi post lavoro?
Quel risveglio dei sensi che prova il fumatore nel momento in cui estrae una sigaretta dal pacchetto, la porta alla bocca, accende, aspira e, mentre arriva alle orecchie il crepitio del braciere che avanza inesorabile, prova quella momentanea sensazione di essere in perfetta armonia con l’universo… quella che i greci chiamerebbero Atarassia.
L’ottavo Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, presentato il 4 Settembre 2024, evidenzia ancora una volta un crescente disagio tra i lavoratori italiani.
Il 31,8% manifesta sintomi riconducibili al burn out – esaurimento, estraneità o sentimenti negativi verso il proprio lavoro – e l’83,4% vorrebbe più tempo per curare il proprio benessere fisico e psicologico.
La condizione di malessere è particolarmente diffusa tra i giovani: il 47,7% dei lavoratori tra i 18 e i 34 anni sarebbe affetto da burn out, rispetto al 28,2% degli adulti e al 23% dei più anziani. Il rapporto sottolinea che il 73% dei dipendenti ha sperimentato stress o ansia legati al lavoro, mentre il 76,8% fatica a bilanciare vita privata e professionale.
A causa della precarietà del presente e dei modelli assorbiti dalle generazioni precedenti – sia per quanto riguarda la dimensione lavorativa, sia per le relazioni affettive – ormai inadatti alle nostre aspirazioni, ci sentiamo sempre più scollegati della realtà e in balia degli eventi, incapaci di trovare gli strumenti adatti per affrontare questo passaggio senza rinunciare a ciò che desideriamo davvero.
Ma cosa possiamo fare per mantenere la nostra OMEOSTASI (attitudine degli organismi viventi a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni esterne dell’ambiente tramite meccanismi di autoregolazione) o meglio ancora ALLOSTASI (capacità dell’organismo di mantenere la stabilità dei sistemi fisiologici attraverso il cambiamento, processo dinamico che permette all’organismo di adattarsi alle situazioni di vita, modificando alcuni parametri interni)?
Senza dubbio OMEOPATIA e MINDFULNESS costituiscono un valido aiuto. Per saperne di più leggi l’articolo La mente consapevole: come la mindfulness può contribuire nella cura”
L’utilizzo dell’OMEOPATIA infatti, porterà alla scelta di un farmaco che nella sua patogenesi riporti “segni, sintomi e accidenti” (Organon § 6.) che hanno manifestazioni simili al “disease” da curare.
Possiamo dunque, per legge di similitudine, assumerne dosi opportunamente diluite e dinamizzate per ristabilire la salute in modo “rapido, dolce, durevole” (Organon § 2).
Per le suddette ragioni la NOCE VOMICA è senza dubbio uno dei farmaci più versatili e che meglio si adatta alla comune condizione umana moderna.
Loganiacee. Noce vomica;
Habitat: Indie, Ceylon, Indocina;
Principi Attivi: Stricnina e Brucina.
Irritabilità nervosa delle persone dalla vita sedentaria e che presentano disturbi gastrici e intestinali spasmodici accompagnati da congestione portale.
Bisogni urgenti e inefficaci.
Aggravamento: al mattino, appena sveglio, dopo un lavoro mentale, dopo mangiato, dopo aver preso stimolanti, spezie, narcotici, con il tempo freddo e secco, con il contatto.
Miglioramento: di sera, durante il riposo, dopo un sonnellino, con il tempo umido, una pressione forte.
PSICHE
Esagerazione straordinaria della sensibilità dovuta tanto a un sovraffaticamento nervoso quanto a numerosi eccitanti: caffè, tè, vino, alcol, che siano stati presi;
I dolori sono intollerabili (Cham., Coff.);
Impaziente, intollerante, non sopporta il minimo rumore, la musica o una conversazione (Bell., Cof.);
Non sopporta la luce viva o odori violenti (Ign.);
Non tollera la minima contraddizione o la minima contrarietà.
Irascibile, vivo e litigioso (Anac., Lyc.), violento, si arrabbia facilmente, gridando insulti e perdendo ogni controllo, impulso a distruggere chi gli resista;
Di cattivo umore al mattino (Petr.) e dopo i pasti;
Orrore per ogni lavoro intellettuale poiché la sua mente è pesante e incapace di pensare;
Preoccupato, scrupoloso, affetto da ogni minima sciocchezza.
SINTOMI GENERALI
Sonnolento dopo i pasti, dorme male di notte;
Dopo mezzanotte resta a lungo senza dormire, si addormenta per svegliarsi di buon ora, verso le 3 del mattino;
Si alza molto stanco e ansioso, incapace di lavorare;
Sempre migliora dopo un sonnellino che lo riposa immediatamente;
Vertigini al mattino a letto, continuando all’aria aperta con rumore nelle orecchie, flatulenza e costipazione;
Convulsioni al minimo contatto (Stram.) e con la collera;
Cefalea al mattino a letto, con vertigini. Sensazione di pesantezza nella regione frontale al mattino, prima di aprire gli occhi con vertigini e nausee;
Tutto gli gira in torno, migliora dopo essersi lavato.
TESTA
Cefalea dopo eccessi a tavola o masturbazione, dopo esposizione al sole (Nat. c., Glo.);
Emicranie dei bevitori di caffè;
Dolore intermittente come se un chiodo fosse conficcato nella regione parietale
da un lato (Ign.);
Nevralgie sopra orbitali tutte le mattine con lacrimazione abbondante e coriza, in un malato intossicato da alcol o caffè;
Occhi infiammati e iniettati;
Palpebre intermittenti, spasmi delle palpebre con sensazione di secchezza intensa, dolori pungenti e fotofobia al mattino;
Otalgia con dolori intermittenti che peggiorano in una stanza calda o a letto;
ruriti interni con irritazione della tromba d’Eustachio, obbligandolo a ingoiare continuamente;
Lingua ricoperta da un rivestimento spesso, bianco giallastro nella metà posteriore, metà anteriore pulita;
Gengive gonfie dolenti, salivazione intensa, contrazione dei muscoli della mascella;
Gusto cattivo in bocca con nausee al mattino;
Avversione per gli alimenti, il tabacco e il caffè, non sopporta nulla.
APPARATO DIGERENTE
Eruttazioni acide al mattino e dopo i pasti;
Nausee al mattino nel letto con brividi e mancamento, dopo aver fumato, dopo i pasti, singhiozzi;
Stomaco dilatato e sensibile alla pressione, peso sullo stomaco, peggio un’ora dopo aver mangiato (Immediatamente dopo: Kali bi., Nux mosch.) con pirosi, eruttazioni e rigurgiti;
Molto gonfio, obbligato a slacciarsi i vestiti (Kali carb., Lyc.), migliora se resta tranquillo e seduto;
Sensazione che starebbe molto meglio se riuscisse a vomitare;
Vomiti violenti, alimentari e acidi, spontanei e talvolta provocati, che danno sollievo.
Flatulenza addominale eccessiva dopo i pasti (Lyc.) anche dopo aver mangiato molto poco;
Coliche nella parte superiore dell’addome, peggio a ogni pasto, che obbligano il malato a inclinandosi in avanti, migliora con il riposo, stando seduto o coricato;
Sensazione come se l’intestino fosse salito attraverso la parete addominale (ernia);
Costipazione con bisogni urgenti e inefficaci;
Ha l’impressione che non riuscirà mai a svuotare completamente l’intestino;
Dolore acuto al retto dopo l’evacuazione, con sensazione di costrizione anale;
Diarrea al mattino, dopo eccessi a tavola la vigilia, dopo abusi di purganti, con bisogni costanti e insufficienti;
Dolori acuti e pungenti all’ipocondrio destro con sensazione di costrizione;
Fegato duro, gonfio, sensibile, itterizia, costipazione, emorroidi;
Emorroidi interne, molto dolorose con dolori pungenti, brucianti e pruriti, peggiorano camminando o durante la notte, con scolo abbondante di sangue durante l’evacuazione, migliorano con l’acqua fredda.
ORL
Starnuti al mattino nel letto e coriza brusca, appena alzato;
Coriza con naso chiuso di notte, fluente di giorno, peggiora in una camera calda, migliora all’aria fredda;
Tosse secca da mezzanotte al mattino, che impedisce il sonno (Puls.), peggiora con il movimento, dopo aver mangiato con ripercussioni dolorose alla testa e al ventre, espettorato nullo e insignificante.
CLINICA
Alcolismo, angina, angiocolite, anoressia, arteriosclerosi, asma, bulimia, cefalea, colecistite, cirrosi, colica epatica, congestione del fegato, costipazione, coriza, diarrea, dispepsia, disuria, imbarazzo gastrico, epilessia, eccessi sessuali, fatica intellettuale dei sedentari e degli intossicati, febbre intermittente, flatulenza, gastralgia, gengivite, emicrania sinistra, emorragie, emorroidi, ernie, ipertensione, insonnia, litiasi biliare, litiasi renale, lombaggine, nevralgie, onanismo,palpitazioni, paludismo, paralisi, sciatica, spermatorrea, tetano, tremori, disturbi urinari, vertigini.