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2 Aprile, 2020

Alimentazione e salute al tempo dell’epidemia

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I virus vivono su questa terra da molto prima di noi, da milioni di anni per essere precisi, mentre la comparsa dell’essere umano risale a qualche centinaio di migliaia di anni fa. Da quando l’uomo esiste, l’obiettivo di questi esseri microscopici è sempre stato quello di utilizzare il nostro organismo per replicarsi. Il nostro sistema immunitario, a sua volta, si è evoluto per contrastare e resistere all’infezione . Questo epico incontro/scontro tra specie si è prolungato per secoli, fino al raggiungimento di una mite convivenza armata in cui nessuno dei due contendenti ha preso il sopravvento sull’altro. In realtà, l’obiettivo del virus non è mai quello di uccidere l’ospite, ma piuttosto, in quanto parassita è obbligato, a sfruttarlo per poter rispondere a quella legge primordiale che guida tutti gli essere viventi: la necessità di replicarsi e dare continuità alla propria specie. Purtroppo però, nonostante questo percorso di coevoluzione tra le specie nel corso dei millenni , talvolta possono presentarsi eventi straordinari che momentaneamente spostano gli equilibri. Alcune epidemie possono causare un elevato numero di vittime tra gli essere umani, quasi come un effetto collaterale non voluto da entrambe le parti.

Alcuni individui soccombono ai virus e altri no, perchè?

L’emergenza attuale causata dai livelli allarmanti di diffusione e patogenicità del COVID-19, ha spinto molti paesi  a intraprendere misure drastiche per contrastare e rallentare la diffusione dell’epidemia. Nonostante le draconiane misure preventive messe in atto,  alcuni individui sono stati infettati e altri no. Tra quelli attualmente contagiati, alcuni vivono la malattia in forma totalmente asintomatica, altri mostrano una lieve sintomatologia risolvibile in pochi giorni, altri ancora hanno complicanze importanti e rischiano seriamente la vita (soprattutto i soggetti defedati, i malati oncologici e quelli immunodepressi). E’ evidente che ognuno di noi risponde al virus in maniere totalmente differente, in base allo stato di salute del proprio organismo e all’eventuale presenza di uno stato patologico già in atto. Ogni essere umano convive con una moltitudine di microrganismi (batteri virus, funghi e protozoi) all’interno del proprio organismo: il microbiota. In particolare, il microbiota intestinale, formato da una vasta e numerosissima popolazione di microrganismi, influenza in modo determinante il nostro sistema immunitario e, di conseguenza, la nostra risposta alle infezioni e alle malattie opportunistiche, come quelle causate dai virus.In sostanza, un individuo con un microbiota sano avrà un sistema immunitario più forte e quindi maggiori possibilità di resistenza alle infezioni.

Quali strumenti abbiamo per contrastare i virus?

Se vogliamo proteggerci dall’attacco di virus e batteri, possiamo migliorare le difese del nostro organismo attraverso una corretta alimentazione e l’utilizzo di alcuni integratori specifici. Per rafforzare le difese del nostro corpo, risulta fondamentale sostenere la funzionalità del nostro intestino che, come già anticipato, oltre alle ben note funzioni di digestione e assorbimento delle sostanze nutritive,  assolve anche un ruolo importante di supporto del sistema immunitario. L’utilizzo abituale di antinfiammatori, antibiotici, IPP (i famosi gastro-protettori o inibitori della pompa protonica) e un’alimentazione ricca di nutrienti ad azione pro infiammatoria (zuccheri, farine raffinate, latticini), possono causare disbiosi intestinale, ovvero un’alterazione del microbiota che può indebolire il nostro sistema immunitario. Diventa quindi essenziale mantenere in equilibrio la nostra flora intestinale (condizione di eubiosi) al fine di preservare la funzionalità del nostro intestino e quindi quella del nostro sistema immunitario.

Quali sono gli alimenti e gli integratori che possono risultare utili al benessere del nostro intestino?

  • I probiotici: sono microrganismi (principalmente batteri) vivi e vitali, contenuti in determinati alimenti (come yogurt e kefir) o integratori, che possono conferire benefici al nostro organismo se somministrati in numero adeguato. La loro azione esercita un effetto positivo sul nostro intestino e di riflesso sul nostro sistema immunitario.

 

  • I prebiotici: sono sostanze alimentari non digeribili, principalmente fibre idrosolubili contenute in  alcuni alimenti. La loro funzione è quella di promuovere nell’intestino la crescita di una o più specie batteriche utili allo sviluppo della microflora probiotica. Li possiamo trovare in molti integratori, ma anche in diversi cibi come ad esempio le banane, la frutta secca, i semi oleosi, la cicoria, la farina di frumento, l’aglio, i fagioli e i legumi in generale.

 

  • Olio di semi di lino: estratto dai semi di Linum Usitatissimum, è una fonte importante di acido alfa-linoleico (omega 3) e acido linoleico (omega 6), acidi grassi essenziali ad azione antinfiammatoria. Contiene anche i lignani, antiossidanti fenolici che svolgono un’azione protettiva della mucosa intestinale e favoriscono la funzione dell’intestino.

 

  • Grano saraceno: ottima alternativa al frumento, nonostante il nome, non è un cereale ed è per sua natura privo di glutine. Può essere consumato da tutti, persone celiache, intolleranti e anche da chi ha un intestino facilmente irritabile. Ottima fonte di fibre, migliora la funzionalità e il transito intestinale.

 

  • Vitamina D: chiamata anche la “vitamina del sole”, la vitamina D è una vitamina liposolubile che, oltre alle ben nota funzione di fissare il calcio alle ossa, agisce come un ormone e regola vari organi e sistemi. La carenza di vitamina D più indurre aumento della permeabilità intestinale, con conseguente attivazione della risposta infiammatoria e immunitaria. La troviamo in diversi integratori e in alcuni cibi come i pesci grassi (salmone, tonno, sgombro), le ostriche, i gamberi, il tuorlo d’uovo e i funghi (unica fonte vegetale).

 

  • Cibi fermentati: alcuni alimenti possono essere trattati attraverso un processo di fermentazione che ne consente l’arricchimento con lieviti e batteri. I cibi e le bevande fermentate migliorano la digestione e garantiscono il benessere dell’apparato digerente aumentando il numero di batteri “buoni” che transitano nel nostro intestino e quindi contribuendo alla sua regolarizzazione. Di seguito alcuni di questi cibi: yogurt, kefir, ma anche alcune verdure come crauti, carote e cetrioli.

Una presa di coscienza.

Sebbene negli ultimi decenni la civiltà umana si sia evoluta in maniera importante dal punto di vista medico scientifico, oggi purtroppo abbiamo sperimentato che non basta affidarsi alla medicina e alle norme restrittive anti contagio per difenderci dalle infezioni dei virus e dagli agenti patogeni. Perché lo scontro tra virus e uomo si mantenga in equilibrio, è necessario che ci sia da parte nostra una presa di coscienza sulla necessità che ognuno di noi intraprenda un corretto stile di vita. Bisogna, in primis, avere consapevolezza che la nostra prima arma di difesa contro i virus è il nostro organismo stesso e che attraverso una corretta e sana alimentazione possiamo essere parte attiva nel potenziare le nostre difese immunitarie. “Noi siamo quello che mangiamo” sosteneva già a metà del 1800 il filosofo tedesco Feuerbach,  e studi più recenti in campo di alimentazione hanno confermato le sue teorie. La salute si costruisce anche a tavola attraverso quello che mangiamo.

 

 

1 commento

  • Grazie .Interessante articolo in cui si evince come lo stato di salute si definisce da un equilibrio dinamico con noi stessi e con l’ambiente circostante

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