Acne giovanile, Kali bromatum e la mamma-elicottero

24 Febbraio, 2023
Tempo di lettura: 3 minuti

La fronte è un insieme di piccoli e grandi crateri a disseminare tutta la zona coperta in buona parte da un bel ciuffo di capelli mori. Ma bastava alzare i capelli e trovare pustole grandi, altre piccole, altre scoppiate e spremute, croste, esiti di foruncoli guariti che lasciano cicatrici per sempre sulla pelle: una Caporetto…

Acne giovanile, certo, 16 anni e mezzo, un ragazzone goffo non brutto, e la madre vicino, di quelle che conosciamo benissimo: alte, magre, bionde, affannate, ansiose, piene di domande e supposizioni. Intelligentissime.

Il pischello invece, torpido, inerte, senza logo, senza sprint e senza ideali.

Ovviamente, neanche seduti, comincia a parlare solo lei, bene per carità, logica, veloce, ormai esperta in acne e dermatiti atopiche. Sa già tutto, ha provato per curare il figliolone, mille creme, non c’è lozione antibrufoli che non conosca nelle composizione e negli effetti.

Per me, è come scontrarsi contro un muro.

“Porta pazienza Gaetano, porta pazienza. Non è la prima che incontri personaggi simili in visita, e non sarà l’ultima”.

Ma sempre toste sono! Anche se conduci tu l’incontro, la vogliono avere vinta loro come in un duello… ma la ricetta non la strappano… intanto. La piegano bene nella borsetta firmata G sulla fibbia.

Ma veniamo al caso.

Dicevo: 16 anni, studente di liceo, di mediocre successo, niente sport ora, dopo tanti anni fatti in passato, si esprime a monosillabi: “mutismo e rassegnazione” come si dice sotto le armi.

No, la vita del figlioccio si è svolta nei tempi giusti, molto rallentata se vogliamo, ma senza traumi di sorta.

Esame obiettivo medico: addome globoso, adipe, aria, pelle non curata.

E tanta acne pustolosa e cistica e cicatriziale, sulla fronte, le guance, le spalle. È esplosa da dieci a mesi a questa parte, costante, imperterrita, senza remissioni.

Si alimenta malissimo, dice la madre, e su questo ci credo.

Niente colazione al mattino e a seguire una serie di “troiai” (detto alla toscana), fino a sera che non ha più fame.

Un caso semplice e disperato insieme, al contempo un fanciullone che non vuole diventare adulto.

Parto in prima, docile e assertivo, parlo solo a lui, escludendo volutamente la mamma.

Gli spiego le mie indicazioni, il perchè e il per come, attento che arrivino al bersaglio, aggancio il suo sguardo, perché non si distragga.

L’impresa sembra riuscita, ho la sua partecipazione a se stesso, gli do modo di immaginarsi bello, senza sfoghi deturpanti sulla pelle, dimagrito, leggero, non oppresso.

All’improvviso irrompe la voce della madre, destruente, demolitrice, contraria. “Dottore non la farà mai una dieta, è troppo goloso, apatico, non ha spina dorsale !”.

La pietrifico con lo sguardo, rivolgendole tutta la mia disapprovazione.

Continuo la mia “predica” puntuale e decisa, breve, e poi taccio.

Il ragazzo ha abbassato lo sguardo sembra riflettere, sembra guardarsi dentro, pare prendere una decisione importante.

Allora prescrivo, Kalium bromatum 9CH granuli, 3 granuli due volte al dì per 8 giorni, Ignatia 30CH, 5 granuli al risveglio. Una dieta sana diminuendo i grassi e molta acqua fuori pasto, e puntualità nella tempistica: 5 pasti al giorno e nulla di più.

Poi con un sorrisetto tra il complice e il sornione offro una ricetta dì Thuja 30/200/MK/XMK, in tubi dose, alla mammina dicendole che le farà molto bene per i gonfiori e le verruche che le vengono in continuazione.

Finito, compare un sorriso stavolta sincero in entrambi, e la esorto a non essere troppo “elicottero” sul figliolo, ma di lasciarlo libero, e solo di gestirsi.

Siamo ai saluti, si alza lui con una forte stretta di mano, poi lei, che mi strizza un occhiolino malizioso.

Beh, impresa compiuta, sono stato bravo, conquistati tutti e due… e in un colpo solo.

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