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15 Agosto, 2025

Gli incontri impossibili: Hahnemann e Carlo Magno.

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Hahnemann, stufo di visitare pazienti tutto il giorno, decise di prendersi una pausa e andò a fare il consigliere di Carlo Magno. – Grazie a me il re dei Franchi diventerà il padrone del mondo!- Disse salutando Melanie.

Appena giunto ad Aquisgrana, domandò a Carlo Magno:

– Sire, qual è il vostro più grande desiderio?

Carlo: – Sul mio impero non tramonta mai il sole.- Hahnemann ci pensò poi lo convinse ad attaccare gli arabi per conquistare la Spagna. Purtroppo la discesa dell’esercito franco nella penisola Iberica fu un fallimento. Addirittura, durante la ritirata, Orlando, conte palatino, amato da Carlo come un figlio, cadde in un’imboscata e morì.

Hahnemann, in ginocchio davanti al re dei Franchi, supplicò il perdono. – Ho un animo troppo mite per occuparmi di guerre.- Disse. – Datemi un altro compito.

Carlo: – Non servirti mai d’una scusa per difenderti finché non sei accusato.-

Ad Hahnemann fu dato l’incarico di sovrintendere, in San Pietro, all’incoronazione del futuro imperatore. Purtroppo Hahnemann ebbe l’idea, durante la cerimonia, di denudare Carlo e di ungerlo con olio santo dalla testa ai piedi. Una iattura per il futuro imperatore, poiché nessuno riuscì più ad abbracciarlo, tanto era scivolosa la sua pelle. Oltre a sgraditi soprannomi, quali “Re Saponetta” o “Imperatore delle Anguille”, a Carlo venne pure un gran raffreddore dal momento che la cerimonia fu celebrata in pieno inverno. 

Hahnemann fu sbattuto in galera, poi Carlo ci ripensò. Poiché desiderava degli eredi, lo fece liberare e lo nominò suo consulente matrimoniale.
Prima di liberarlo, l’imperatore gli disse:- La ragione di stato non deve opporsi allo stato della ragione.

Purtroppo anche in questo nuovo compito l’azione dell’ex medico tedesco si rivelò fallimentare. Consigliò a Carlo di mettere incinta Imiltrude, bella donna franca. Hahnemann: – Da una donna così incantevole non potranno che nascere figli splendidi.-

Purtroppo nacque Pipino il Gobbo e la donna fu abbandonata.

Hahnemann: – Sire, sposate Ermengarda, figlia del re longobardo Desiderio, poiché i longobardi sono gente molto robusta e prolifica. Carlo obbedì ma la donna non ebbe figli e pure lei fu ripudiata. Hahnemann, baciando mani e piedi al sovrano:- Sire, datemi un’ultima possibilità.-

Carlo:- Missione mia è di difender, aiutante la divina misericordia, e all’esterno colle armi la santa Chiesa di Cristo contro ogni attacco de’ pagani.– Ma per avere buone relazioni con gli arabi, l’imperatore si era fatto donare dal califfo Abbaside un elefante che Carlo considerava come un ospite straordinario, da trattare con tutti i riguardi. Hahnemann chiese di poterlo accudire personalmente. Il pachiderma morì in pochi giorni.

Melanie, in ansia per il marito, assente da troppo tempo da casa, decise di andare a trovarlo per vedere come se la cavava. Vi andò con una delegazione di frati italiani. Giunta alla corte si stupì di udire Carlo parlare in diverse lingue. Con lei parlava in italiano, con i frati italiani parlava in spagnolo, e in francese con gli uomini tedeschi della corte.

Solo con Hahnemann parlava in tedesco. Chieste spiegazioni, Carlo disse: -Parlo in spagnolo con Dio, in italiano con le donne, in francese con gli uomini, in tedesco con il mio cavallo.-

La frase fu chiara quando Carlo mise sella e finimenti al povero Hahnemann. – Sire, hi hi hi – nitrì l’ex medico tedesco- voi siete un sovrano illuminato ed idealista; il vostro attivismo politico vi ha portato ad essere nominato imperatore;  siete un amante mai sazio, infatti avete più mogli e concubine voi di tutti gli sceicchi arabi messi insieme; però soffrite anche di gotta a causa del vostro desiderio di mangiari carne rosse; quindi se non vi curate, ben presto arriverete a penare per una progressiva rigidità che vi porterà a paralisi e morte. Il vostro rimedio è Causticum. – Gli gettò il tubulo omeopatico e al galoppo, con la criniera (rada) al vento,  fuggì dal castello urlando, anzi nitrendo.

– Hi hi hi!- Sono più veloce di Brigliadoro, il cavallo di Orlando. Hi hi hi!-

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