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17 Ottobre, 2025

Gli incontri impossibili: Hahnemann e Leonardo da Vinci

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Leonardo, ormai molto anziano, decise di ricorrere alle cure di Hahnemann per curare l’eccessiva inconcludenza che da anni lo tormentava, responsabile dell’incompiutezza di molte sue opere. Ad un certo punto della visita il genio toscano, sorriso dolce e viso incorniciato in una folta barba, pose  sulla scrivania del medico tedesco una scatola di legno. Hahnemann, incuriosito, l’aprì e sobbalzò  sulla poltrona trovandovi dentro un ramarro ricoperto da tante piccole scaglie di cartone così da sembrare un minuscolo drago.

“Lei è sempre tanto spiritoso?” Domandò, stizzito, il medico tedesco.

Leonardo, rabbuiandosi: “Che fo io? Di che mi rallegro io? Non m’avvedo esser vicino alla mia morte e lasciare l’aurea abitazione della tazza, e entrare innelle brutte e fetide caverne del corpo umano, e lì trasmutarmi di odorifero e suave licore in brutta e trista orina? E non bastando tanto male, ch’io ancora debba sì lungamente diacere in e brutti ricettacoli coll’altra fetida e corrotta materia uscita dalle umane interiora?”

Hahnemann, pentito dello scatto di collera, domandò: “Lei è considerato un uomo che sa tutto. Da dove deriva questo suo sapere?”

Leonardo: “Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti.”

Hahnemann: “Ed è per i suoi alti valori morali che lei rifiuta di mangiare carne?”

Leonardo, con espressione soddisfatta e conciliante: “Fin dalla giovinezza ho rinunciato all’uso della carne, e verrà un giorno in cui uomini come me considereranno l’omicidio di un animale alla stregua dell’omicidio di un essere umano.”mo lettere”,

Hahnemann: “Lei, idealista e sognatore, cosa teme di più per il futuro dell’umanità?”

Leonardo: “Verrà alli omini tal crudele malattia, che colle proprie unghie si stracceranno le loro carni.”

Hahnemann: “La peste?”

Leonardo, con un sorrisetto malizioso: “Sarà la rogna, bischero.”

Hahnemann cercò di stare calmo: “Ha incubi che la tormentano?”

Leonardo: “Usciranno li omini delle sepulture convertiti in uccelli, e assaliranno li altri omini tollendo loro il cibo delle propie mani e mense.”

Hahnemann: “Sogna l’Apocalisse?”

Leonardo: “Le mosche. Bischero due volte!”

Hahnemann: “Possibile che non le riesca di stare serio per soli dieci minuti?”

Leonardo, scosse mestamente la testa: “Sono omo sanza lettere.”

La moglie di Hahnemann, Johanna, condusse due delle loro figlie, Friedericke e Louise, a fare la conoscenza del famoso artista toscano. Leonardo, accarezzando la testa delle due bimbe, esclamò: “Or tornerò io più a quella bottega, della quale nuovamente uscito sono? Certo no. Non piaccia agli dei che si splendida bellezza caggia in tanta viltà d’animo!”

“Oh, poverino. Cosa la tormenta?” Chiese Johanna.

Leonardo: “Li omini batteranno aspramente chi fia causa della loro vita.”

Johanna, con le mani sul volto, terrorizzata: “Figli che picchieranno i…genitori?”

Leonardo: “Batteranno il grano. Bischera anche te!”

Hahnemann, spazientito, disse: “ Soggetto brillante, intelligente, creativo con tanti progetti per la testa ma che appena dedica la sua attenzione a uno dimentica l’altro, quindi dispersivo e inconcludente, simpatico e con la tendenza a fare scherzi, a volte pesanti”- Poi scrisse sul ricettario: “Prenda queste gocce di Phosphorus e….fuori da qua!”

Leonardo, tranquillo e impassibile, se ne andò via. Alle sue spalle, si udì la voce concitata di Johanna: “Samuel, aiuto, aiuto! Non riesco ad uscire:  Leonardo ci ha incollato la porta di casa!” Poi le risatine delle figlie e la voce stizzita del medico tedesco: “Maledetto toscanaccio, Baryta carbonica avrei dovuto dargli!”

Leonardo, mentre si allontanava, canticchiava, guardandosi attorno, con un sorriso bello ma strano e nello stesso tempo enigmatico, molto simile a quello della Gioconda.

  

  

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