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23 Settembre, 2022

Urtica urens e le stelle di agosto

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Tempo di lettura: 3 minuti

10 agosto 2022, ore 23,50. Caicco Esithiat 25 metri. Arcipelago Eolie.

Mi hanno detto che quest’anno eccezionalmente ci sarà un tripudio di stelle cadenti. 

Basta guardare il cielo senza mai togliere lo sguardo che prima o poi ne vedi una e anche più di una. 

Ma alla prima, solo alla prima che vedi, devi subito, all’istante esprimere un desiderio, breve, ma incisivo, molto profondo.

Ma è una impresa stanotte con il cielo chiaro di luna e infinito questa sera.

Il caicco dondola lentamente in poppa, e con lui, dondola anche la volta stellata.

Ma ho una idea diversa: invece di esprimere un desiderio solo dopo che ho vista la stella così breve che vola via nel cuore come un soffio, sai che faccio? Il desiderio lo penso prima, bello e  pronto.

Non ve lo potrei dire cari lettori, ma per Voi farò uno strappo, questioni, sapete, di privacy, ma ve lo dico anche perché mi siete troppo simpatici.

E lo esprimo a bassa voce, alla solitudine di quel mare nero.

Così desidero: “me la bacerei tutta, l’annuserei a occhi chiusi, centimetro a centimetro, sfiorando  dolcemente la sua pelle liscissima…”.

E così avvenne dopo pochi secondi: una meteora luminosa prima, poi più lontana discendente a capofitto nell’orizzonte fino a cadere in mare.

Pazzesco! Splendido! 

Ricordo che ero più emozionato per la stella appena apparsa, che la domanda che avevo posto al cielo.

Il caicco ora è fermo, anche il vento è sparito.

Arriva lei silenziosa, mora, magra, salita a bordo oggi pomeriggio da sola, non più di trent’anni.

Avverto come in una bolla, il suo abito leggerissimo, le infradito e le unghie laccate, e il suo profumo forte, di muschio.

Ora è qui, seduta sui divani della dinètte, non per parlare con me, ma per ascoltare il mare, vedere la costa lontana, i fuochi che devono cominciare a mezzanotte.

Sono agitato. Sudo. Non sto bene. Mi accorgo ora di quanto sole ho preso in questi giorni e bagni senza tregua, e adesso sono tutto infiammato con un eritema diffuso su tutto il corpo. La protezione 15 troppo bassa, non c’è dubbio.

Prurito terribile, ho la pelle a carta geografica. Tutta una eruzione vulcanica.

Ho messo vari solari oggi, al riparo da ogni luce, ma stasera sono tutto un tizzone.

Mentre lei sorseggia un calice ghiacciato servito dalla nostra onnipresente steward di bordo in maglietta bianca e gonna blu, mi chiedo: “ci provo?”

Un momento. Così combinato? Sembro un lebbroso. La pelle è arrossata, gonfia, pruriginosa.

Ho anche dolori ai piedi, alla schiena, e debolezza alle gambe.

Mi alzo lentamente dal divanetto di poppa, lascio il profumo di muschio, il mare immobile, le parole non dette, e raggiungo la mia solitaria cabina in prua con un cenno di saluto.

Apro frenetico la busta porta medicine. 

Frugo, eccolo Radium bromatum 30 CH granuli, subito 5 granuli, poi domani ho un tubo dose alla 5CH. Ho anche Urtica urens 5CH granuli. Tre granuli ora.

Afferro la crema alla Calendula gel e la lozione Eau de Philae, e spruzzo e spalmo in abbondanza, con un istantaneo senso di sollievo e freschezza. Ahhhh…

Ore 9 am, colazione, sto molto meglio con la pelle. Tutti I miei compagni di caicco sono già scesi per una gita.

È andata anche lei? 

No. Compare dalla scaletta, mi si avvicina e all’orecchio mi chiede scusa per il suo silenzio della sera precedente. “Per carità, rispondo, anch’io volevo star solo”. Trattenendo il fiato.

Poi io coraggioso: “Stasera le va di venire a mangiare un boccone eoliano? Ci portano al porto col tender”.

“Volentieri, qui in caicco non c’è molto da fare, almeno a Panarea troviamo un po’ di vita.”.

“Allora ok alle 20 vestiti in un certo modo… ridendo“.

“Ma non so il suo nome, non ricordo…”

Fine della prima puntata, e le altre vicende che seguirono, molto osé, non so se le posso raccontare…