La società italiana attraversa fin dal primo dopoguerra una crisi profonda. Le giovani coppie non fanno più bambini, la popolazione invecchia a vista d’occhio. E, a quanto pare, invecchia anche male. I nostri anziani non sono felici. Sono longevi, questo sì, ma la loro terza età è segnata da malattie, solitudine e precarietà. A ulteriore riprova di ciò, i dati mostrano che siamo tra gli stati al mondo con il tasso di suicidi più alti tra gli over 65.
Solitudine e ageismo: le radici del problema
Secondo il Professor Diego De Leo, Presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria (AIP), la solitudine cronica e l’ageismo sono due dei fattori chiave che contribuiscono all’elevato tasso di suicidi tra gli anziani in Italia. La solitudine, in particolare, rappresenta un problema endemico nella società contemporanea, con il 30% degli anziani nei paesi occidentali che ne soffre in forma cronica e il 10% in uno stato di isolamento estremo. Questi dati allarmanti riflettono un profondo disallineamento sociale, in cui le risorse e il supporto per gli anziani sono inadeguati, se non del tutto assenti. L’ageismo, ovvero la discriminazione basata sull’età, gioca un ruolo altrettanto importante. Gli anziani che si sentono esclusi dalla società e vittime di pregiudizi sono più a rischio di sviluppare depressione e, in alcuni casi estremi, di commettere suicidio.
L’Italia: un caso emblematico
L’Italia si distingue purtroppo per avere uno dei tassi di suicidio tra gli anziani più alti d’Europa. Questo divario rispetto ai paesi anglosassoni, dove i tassi sono notevolmente inferiori, evidenzia una lacuna nel sistema di supporto e nell’approccio sociale verso la terza età. Per affrontare questa crisi emergente, è necessario un impegno su più fronti. Da un lato, è importante sviluppare nuovi approcci terapeutici e integrare cure individualizzate nell’assistenza agli anziani. Dall’altro, è fondamentale promuovere l’inclusione sociale e contrastare l’ageismo attraverso campagne di sensibilizzazione e riforme culturali.
Un appello all’azione
La crisi della solitudine e dell’ageismo tra gli anziani richiede una risposta urgente e globale. Solo attraverso l’innovazione, l’integrazione sociale e la sensibilizzazione culturale potremo mitigare gli effetti devastanti di questa epidemia silenziosa e garantire una vecchiaia dignitosa e appagante per tutti.
Ricorda che:
- Il suicidio è un evento complesso con cause multiple e non esiste una soluzione unica per tutti.
- È importante chiedere aiuto se si sta pensando al suicidio o se si conosce qualcuno che lo sta facendo.
- In Italia esistono diverse risorse per aiutare le persone con pensieri suicidi, come il Telefono Amico Italia (02 2327 2327) e il Servizio di Ascolto Samaritans (06 77208977).
- È importante ricordare che non sei solo e che c’è speranza.
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