Da sempre il mondo della medicina omeopatica, della medicina dell’individuo e della medicina naturale in genere, si batte per un utilizzo assennato e moderato degli antibiotici. Lo fa e lo ha fatto, promuovendone l’uso solo nei casi in cui questi risultino strettamente necessari. Questa posizione ha comportato valanghe di critiche, trasformando l’invito a un utilizzo consapevole ed equilibrato in accuse di posizioni anti-scienza. Eccoci! I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La resistenza agli antibiotici è diventato un problema globale di non facile soluzione. Si muove, finalmente anche la Camera dei Deputati che in data 12 Febbraio approva le mozioni a contrasto di questo grave problema globale.
Antibiotici sì, ma solo quando necessari
In campo ci sono comunque sempre i medici, sovente omeopati, che insistono sull’uso oculato degli antibiotici, evitando la sonninistrazione non necessaria. Il discorso sarebbe lungo, no dovrebbe solo riguardare l’utilizzo clinico ma anche la messa in campo di una strategia sulla prevenzione e sul supporto che possiamo dare al nostro sistema immunitario.
Rompere l’equazione sintomo – medicinale
Il discorso riguarda anche una condizione culturale nella quale siamo imprigionati. Oramai, quasi in automatico passiamo dalla comparsa di qualunque disturbo all’assunzione di un farmaco. Basta un lieve sintomo, per attivarci verso una soluzione, troppo spesso farmacologica, che lo elimini all’istante: Questo modus operandi non consente al nostro organismo di intraprendere il giusto lavoro, né di auto medicarsi come è stato creato per fare. Così gli antibiotici sono entrati nelle nostre case con il crisma della soluzione finale a qualsiasi disturbo e assunti con eccessiva disinvoltura. Speriamo che i provvedimenti della Camera dei Deputati, insieme ad una corretta politica di informazione possa permetterci di fare marcia indietro.
Un triste primato
L’Italia è prima tra i paesi della UE per numero di morti legato all’antibiotico-resistenza: dei 33.000 decessi che avvengono nei Paesi Ue ogni anno per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici, oltre 10.000 si registrano infatti nel nostro Paese.