Pyogenes o non pyogenes
In questo ultimo anno si è diffuso, specie in età pediatrica, lo Streptococco Beta-emolitico di Gruppo A, detto anche Streptococco Pyogenes. È un batterio che dà come primo sintomo la faringite, spesso con forte mal di gola, linfonodi ingrossati e la formazione delle tipiche placche. Può anche manifestarsi come scarlattina con febbre alta ed esantema.
Già nei primi mesi del 2023 in Toscana abbiamo assistito a un notevole aumento dei casi. Molti tamponi antigenici rapidi fatti anche dai genitori hanno dato esito positivo e l’utilizzo dell’antibiotico più usato e sembra più efficace, l’Amoxicillina, è stato molto praticato. Esistono all’incirca una ventina di specie differenti di streptococchi e potrebbero esserci falsi positivi. Il “fai da te o il fai in farmacia” in realtà sono legati alla sensibilità del kit e alla attendibilità del prelievo. In ogni modo la terapia antibiotica è assicurata e in genere si prolunga senza che il paziente venga seguito con attenzione.
Omeopatia
Alla risorsa della terapia antibiotica aggiungiamo le possibilità che ci offre la terapia omeopatica. Come omeopati abbiamo affrontato questo “outbreak” notando una elevata contagiosità dell’infezione rispetto ad altri periodi e abbiamo prescritto diversi rimedi.
Abbiamo trattato anche molti casi di scarlattina che si è affacciata con sintomi non gravi ma in un numero elevato di bambini.
Un problema che si affronta nella raccolta dei casi è che la maggior parte di questi avviene come consultazione telefonica con informazioni condizionate e ridotte.
Alcuni sintomi sono ricorrenti nelle infezioni da streptococco: febbre a 39, tonsille ipertrofiche, lingua bianca, dolore nella deglutizione ecc., ma abbiamo osservato anche sintomi più generali come, per esempio, la secchezza o al contrario un eccesso di sudorazione .
L’inquadramento della faringo-tonsillite è lasciata a una anamnesi spesso incompleta e alle foto su WhatsApp con delle immagini non sempre eloquenti (placche, lingua a fragola, ecc.).
La cura
L’Omeopatia classica contempla in ogni modo l’individualizzazione della cura e le indicazioni di supporto come uso di fluidificanti, disinfettanti locali, probiotici ecc., se ritenuti necessari. In un recente lavoro sull’adesione da parte del paziente alla cura, abbiamo visto che è molto alta anche nell’acuto, ovvero il paziente o i genitori seguono adeguatamente le indicazioni dell’Omeopata.
Un ostacolo semmai è la reperibilità del farmaco. Oltre alla classica Belladonna, e in subordine Mercurius solubilis, Apis e Sulphur, nelle angine o nella scarlattina, si prescrivono rimedi “minori” di non facile reperibilità. C’è anche il fattore abitativo da considerare e molte famiglie che abitano lontano da centri abitati detengono una trousse omeopatica che spesso è improvvisata ma che può sopperire alla infruttuosa ricerca nelle farmacie.
Recidive
Se non si conosce bene il paziente ci si può limitare alla terapia acuta, sempre che ci siano dei sintomi validi su cui prescrivere, mentre in diversi casi i risultati migliori si ottengono con i rimedi di fondo, in quanto parecchie di queste infezioni sono recidivanti.
In caso di recidive, i pediatri a volte consigliano terapie antibiotiche prolungate a basso dosaggio. Proprio i genitori che vedono i loro bambini con tonsilliti ripetute, o angine ecc. si rivolgono più spesso all’omeopata chiedendo una terapia rapida e risolutiva, come quella che si aspettano da un antibiotico. In questo ambito di pazienti troviamo spesso comportamenti che cerchiamo di correggere, come l’abuso degli antipiretici più comuni, paracetamolo e ibuprofene.
Resistenza
In realtà, nonostante le campagne di sensibilizzazione sull’uso appropriato della terapia antibiotica, assistiamo ad un progressivo aumento dei batteri resistenti. La resistenza agli antibiotici (AMR) è un meccanismo naturale messo in atto dai batteri e incentivato da prescrizione improprie. È sufficiente la positività al tampone per far scattare terapie antibiotiche che spesso rischiano di aumentare la AMR. L’AMR è diventato uno dei problemi più seri della sanità mondiale. Si stima che siano circa 10mila i decessi Italia all’anno dovuti a questi batteri. Le infezioni causate da batteri resistenti sono ovviamente più difficili da curare e in questo modo all’omeopata arrivano casi via via più complicati.
Specie nei “nuovi pazienti” cioè quelli trattati più a lungo con antibiotici abbiamo riconosciuto segni di acidosi metabolica in soggetti con disbiosi.
Sappiamo che la microbiota svolge un ruolo rilevante nell’immunità e un numero crescente di evidenze suggerisce come determinate infezioni batteriche comportino svariate patologie, anche sistemiche e, apparentemente, non correlate ad essa.
Epidemiologia
Nel corso del 2023 abbiamo assistito a un numero rilevante di casi da streptococco beta emolitico anche in estate rispetto agli anni scorsi. Insieme agli herpes sembra che siano in aumento in tutta la popolazione anche se i dati della sorveglianza non sono precisi.
A fronte di un drastico calo di casi di malattie esantematiche come il morbillo, varicella e rosolia assistiamo a un aumento in tutta Europa dei casi di scarlattina nel 2023, anche se c’è da considerare la variabile delle protezioni da DPI adottati durante la pandemia.
Se l’epidemiologia stenta a considerare il rapporto tra malattie acute e croniche, l’omeopata lo osserva con attenzione, così come il calo dei casi di esantemi e dell’aumento di altre infezioni, fa pensare a uno spostamento biologico verso le patologie dove i vaccini non sono presenti o sono parzialmente efficaci.
Alcuni semplici dati epidemiologici non sono ritenuti casuali agli occhi dell’omeopata. Nel nostro Paese, dal 1 gennaio al 31 agosto 2023, sono stati segnalati al sistema di sorveglianza integrata morbillo-rosolia, coordinata dal Dipartimento malattie infettive dell’ISS, nove casi confermati di morbillo con età media di 35 anni. In Veneto, nei primi quattro mesi del 2023 si sono registrati 1.506 casi di scarlattina, contro i 116 di tutto il 2022.
Consideriamo però che i casi “reali” non sono certo quelli registrati, e che questi dati sono approssimativi anche con i dovuti correttivi statistico-epidemiologici.
Prevenzione primaria
La correlazione tra sintomi “esterni” ed interni o più profondi è una prerogativa della medicina omeopatica che va a cercare sempre le connessioni. Una di queste riguarda lo stile di vita e soprattutto l’alimentazione che influenza non solo i disturbi metabolici ma molti altri piani che determinano lo stato di salute sia nei disturbi acuti che nelle patologie croniche. Stili di vita poco salutari possono pertanto costituire un serio ostacolo alla cura e alla guarigione, interferiscono e inficiano spesso l’efficacia del farmaco omeopatico.
Stiamo assistendo a una evidente discrepanza tra quello che viene predicato e quello che viene applicato dai sanitari. Questo soprattutto a proposito della prevenzione primaria che contempla stili di vita salutari sulla carta ma in realtà gli sforzi delle autorità sanitarie non vanno per niente in quella direzione. Basta osservare la qualità alimentari proposta negli ospedali, mense varie ecc. Quindi come omeopati assistiamo sempre più a un decadimento della salute collettiva dovuta alle dipendenze in aumento, alle diete scorrette e alla mancanza di educazione alimentare e di spazi sportivi per i giovani nelle scuole.
Da pediatra, aggiungo che lo streptococco 2023 poi ha risposto all’ amoxicillina o ai macrolidi, ma la scelta era sulle cefalosporine. A parte questo, io consiglio sempre un controllo del tampone dopo 20 gg dalla fine del ciclo. E se ancora positivo, non si tratta in assenza di sintomi e con esami ematici negativi. A questo punto, da omeopata, dico che il trattamento con il nosode specifico dà una mano importante nella prevenzione delle recidive. Anche nell’acuto il nosode ha una grande attività, con rimedi sintomatici. Purtroppo a me capitano pazienti che non si fidano del tutto, hanno paura e hanno l’antibiotico facile.
Grazie del prezioso aggiornamento.