Iniziamo oggi a riportare gli interessanti interventi che si sono tenuti alla XII edizione del Festival dell’Omeopatia Unicista organizzato dall’Associazione Cilentana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana fondata e diretta dal dott. Antonio Vitiello. Il Festival si è tenuto nei giorni 17 – 18 e 19 ottobre a Moio della Civitella (SA) e questo era il titolo: Genetica e Epigenitica nella Malattia Cronica Neoplastica e Degenerativa. Appello per una Medicina Ambientale.
Appello per una Medicina Ambientale
Il male è il cattivo incontro, diceva Spinoza, e la malattia nasce sempre da un cattivo incontro.
Nasce da uno stimolo ambientale patogeno (traumatico, atmosferico, chimico, fisico, microbiologico, emotivo), che per potenza supera la personale capacità di resistenza di un individuo e lo modifica negativamente, ammalandolo, cioè limitandolo nella pienezza della sua espressione fisica, psichica e sociale.
Ma uno stesso stimolo ambientale patogeno produce effetti diversi nei differenti individui. Perché ? Perché ogni uomo si ammala e guarisce secondo la sua propria natura e secondo la sua propria forza (vis vitalis), tanto nelle malattie acute quanto in quelle croniche
La Genetica darwiniana sostiene che il DNA contiene tutto il programma di costruzione di un organismo vivente e che l’evoluzione delle specie e le malattie genetiche avvengono per mutazioni casuali. L’Epigenetica sostiene che il DNA contiene solo un potenziale genetico, che si trasmette ereditariamente e che, sulla base delle informazioni che riceve dall’ambiente, può modificarsi radicalmente anche nella sua programmazione.
Negli ultimi decenni l’ambiente si è profondamente modificato, la chimica ha creato migliaia di nuove sostanze di sintesi che prima non esistevano e che hanno contaminato fortemente l’atmosfera, la biosfera, l’idrosfera e le catene alimentari. Campi elettromagnetici, pesticidi, interferenti endocrini, particolato ultrafine, metalli pesanti ecc. disturbano lo sviluppo e la vita delle cellule e ne influenzano il DNA. La soppressione sistematica e antinaturale delle malattie acute, con farmaci chimici sintomatici che, non rispettando la direzione e l’intenzione riparativa della malattia naturale, complica e approfondisce ogni forma di sofferenza cronica, come ben intuì Samuel Hahnemann 200 anni fa.
La malattia non è un incidente di percorso. Salute e malattia sono due stati di esistenza differenti ma entrambi instabili. Ogni buon incontro ci consolida nel nostro stato di salute e nella nostra capacità vitale e ci aiuta a star bene e anche a superare una malattia, ogni stimolo negativo, di qualunque natura, che ci affetta negativamente, ci ammala.
Dott. Antonio Vitiello, Presidente dell’Associazione
Il primo intervento del Festival è stata questa intervista video che il dott. Ernesto Burgio ha inviato non riuscendo a partecipare di persona. ll Dottor Ernesto Burgio è un pediatra italiano che ha dedicato gran parte della sua carriera all’approfondimento di temi legati alla salute infantile, con una particolare specializzazione e notevole competenza nel campo dell’epigenetica. Burgio è riconosciuto come uno dei massimi esperti italiani nell’epigenetica, la disciplina che studia le modifiche ereditabili nell’espressione genica non dovute a variazioni della sequenza del DNA. La sua ricerca si concentra su come fattori ambientali, tra cui l’alimentazione, lo stress, l’esposizione a sostanze tossiche e le esperienze di vita precoci, possano modulare l’attività dei geni e influenzare lo sviluppo e la salute del bambino, con effetti che si estendono per tutta la vita e, potenzialmente, alle generazioni successive. Ernesto Burgio laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pavia (1977) e specializzato in Clinica Pediatrica presso l’Università degli Studi di Firenze (1980). È membro del Comitato Direttivo della SI-DOHaD (Società Italiana Developmental Origins of Health and Diseses); del CS di ECERI – European Cancer and Environment Research Institute, Bruxelles (2014-2017); del Comitato Scientifico di ARTAC (Association pour la Recherche Thérapeutique Anti-Cancéreuse, Paris) (2011-2017); del Gruppo Children Environmental Health WHO, Ginevra. È stato presidente del Comitato Scientifico di ISDE Italia (2008-2016) e dello Scientific Committee di ISDE (International Society of Doctors for Environment) (2010-2016); membro di EPH (Environment & Public Health Panel – European Society for Research and Prevention on Environment and Health), di ENSSER (European Network of Scientists for Social and Environmental Responsibility), della Commissione Ambiente e Salute della SIP (Società Italiana di Pediatria) e della Commissione Ambiente e Salute della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri). Oggetto principale della sua ricerca sono gli effetti che le trasformazioni ambientali hanno sul genoma (epigenetica) e quindi sulla salute umana e infantile.
Qui potete trovare i punti salienti dell’intervista:
Cancro, Autoimmunità, Microbiota: verità controintuitive sulla Salute che stanno riscrivendo la Medicina
Vi siete mai chiesti perché, nonostante i continui e straordinari progressi della medicina, le malattie croniche, i disturbi dello sviluppo e i tumori sembrino in costante, inesorabile aumento, specialmente tra i più giovani? Le risposte convenzionali, spesso focalizzate sulla genetica e sulla “sfortuna”, appaiono sempre più inadeguate a spiegare la portata di questo fenomeno.
E se la chiave di lettura fosse un’altra? Un nuovo paradigma, centrato sull’epigenetica, sta rivoluzionando la nostra comprensione della salute, rivelando una verità fondamentale: il nostro corpo non “sbaglia” né “impazzisce”. Piuttosto, la nostra biologia antica risponde a un ambiente che abbiamo trasformato in maniera drammatica e rapidissima, e le sue risposte adattative producono conseguenze paradossali. Queste quattro verità non sono scoperte isolate, ma capitoli della stessa storia: quella di un disturbo informativo iniziale — un’alterazione della programmazione epigenetica e una conseguente infiammazione sistemica — che, a seconda del contesto, si manifesta come cancro, autoimmunità o disturbo dello sviluppo.
In questo resoconto, basandoci sulle riflessioni del pediatra ed esperto di epigenetica Ernesto Burgio, esploreremo le scoperte più sorprendenti e controintuitive emerse da questa nuova visione, che stanno riscrivendo le fondamenta della medicina.
Il Cancro non è un Incidente Genetico, ma la Risposta di un Sistema Disturbato
La visione ancora dominante descrive il cancro come una malattia genetica, il risultato di un accumulo di mutazioni casuali nel DNA che spinge alcune cellule a proliferare in modo incontrollato. L’approccio terapeutico, di conseguenza, si concentra sul “bombardare” e uccidere queste cellule impazzite.
La prospettiva epigenetica ribalta completamente questo dogma. Il cancro è, prima di tutto, una malattia sistemica. Le mutazioni genetiche non sono la causa, ma la conseguenza di un’instabilità iniziale a livello della programmazione dell’organismo. Bombardato da segnali ambientali errati, il sistema perde la sua coerenza informativa e costruisce un vero e proprio “organismo accessorio”, quasi parassitario: una massa che prende le energie dall’organismo intero, si crea un proprio sistema vascolare e arriva persino a cooptare il sistema immunitario, usando i macrofagi per difendersi. È l’equivalente di un embrione che ha preso una direzione sbagliata.
Il vecchio modello, d’altronde, non spiega perché i tumori aumentino dell’1-2% all’anno proprio nei bambini. Una vasta ricerca dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) mostra che l’aumento non riguarda le leucemie linfoblastiche, quelle che curiamo meglio, ma piuttosto le leucemie mieloblastiche, i neuroblastomi, i rabdomiosarcomi e, soprattutto, i tumori cerebrali: patologie fortemente legate a disturbi dello sviluppo iniziale.
Come sottolinea Burgio, la natura del cancro è molto più profonda di un semplice errore casuale:
il cancro non è assolutamente un incidente biologico è verissimo che le mutazioni sono importanti nel cancro ma non sono la causa del cancro sono la conseguenza di questa instabilità epigenetica iniziale che c’è negli organismi per cui il cancro è sempre di più come tutte le altre patologie di cui stiamo parlando il prodotto di una disinformazione di un disturbo iniziale.
Le Malattie Autoimmuni non sono un errore, ma un’Iper-reazione a un ambiente alterato
La concezione tradizionale della malattia autoimmune è quella di un sistema immunitario che, per errore, “impazzisce” e attacca le cellule del proprio corpo (il “self”). Anche in questo caso, la nuova visione sistemica ci offre una spiegazione radicalmente diversa.
Non si tratta di un errore, ma di una iper-reattività. Il nostro sistema immunitario è progettato per adattarsi e rispondere a un ambiente in continuo cambiamento. Quando questo ambiente, sia interno che esterno, si trasforma troppo rapidamente e viene saturato di segnali anomali, il suo tentativo di adattamento produce conseguenze paradossali: risposte esagerate e disfunzionali. Un fattore chiave in questo processo è l’alterazione del nostro ecosistema microbico interno, il microbiota. Un microbiota disturbato può innescare uno stato di infiammazione sistemica cronica, portando il sistema immunitario a reagire in modo sproporzionato. Allergie e malattie autoimmuni diventano così le conseguenze logiche di questa condizione.
Non siamo soli: i Microbi che ci abitano sono i veri registi del nostro sviluppo
Il nostro corpo non è un’entità isolata, ma un superorganismo, un ecosistema complesso abitato da trilioni di microbi. La dimensione di questo mondo interiore è sbalorditiva: il nostro microbioma (il patrimonio genetico di tutti i nostri microbi) contiene dai 2 ai 3 milioni di geni, a fronte dei soli 20.000 geni umani.
Questi microrganismi non sono passeggeri passivi. Sono attori protagonisti, specialmente nelle fasi più delicate della vita. Il microbiota intestinale, in particolare, produce milioni di “proteine segnale” che sono fondamentali per guidare il corretto sviluppo fisiologico del feto e del neonato. Il problema sorge quando questo delicato ecosistema viene alterato fin dal primo istante. Fattori ormai comuni, come il crescente ricorso al parto cesareo, l’abuso di antibiotici (presenti non solo nei farmaci ma anche negli alimenti) e la sostituzione del latte materno con formule artificiali, disturbano profondamente la composizione di questa comunità microbica.
L’impatto di questa alterazione è diretto e potenzialmente devastante:
se cambia il microbioma e cambia continuamente per tutti i fattori che stiamo dicendo queste proteine segnale sono quantitativamente e qualitativamente alterate quindi nella fase più delicata dello sviluppo nel feto nelle ultime fasi ma soprattutto nel neonato e nel lattante purtroppo arrivano molecole segnale proteine alterate che lo disturbano.
La Vera Cura non è “Aggiustare l’Errore”, ma Ri-informare l’Organismo
Se le malattie come il cancro sono disturbi sistemici di informazione, l’idea di sconfiggerle con “farmaci intelligenti” che colpiscono una singola proteina si rivela un approccio riduzionista. È come tappare una falla in una diga mentre se ne aprono altre dieci, perché, come osserva Burgio, “anche se lo colpiamo il cancro va avanti da un altro lato”.
La medicina del futuro si muoverà verso un approccio radicalmente diverso. La vera sfida terapeutica non è bombardare il sintomo, ma “informare” l’intero organismo, risvegliando e supportando le sue straordinarie capacità innate di auto-ripararsi, auto-riorganizzarsi e trovare la propria via verso la guarigione.
Tuttavia, il passo più importante e urgente è un altro: la prevenzione primaria. Questo significa ridurre drasticamente l’esposizione della madre e del bambino a quei fattori ambientali che stanno “disorientando” la programmazione della vita. Dobbiamo proteggere i “primi 1000 giorni” — la formula, coniata dall’OMS, che indica il periodo dal concepimento al secondo anno di vita — dall’assalto di interferenti endocrini, pesticidi e altre molecole tossiche. Questi non sono semplici veleni, ma veri e propri pseudomorfogeni: molecole mimetiche che ingannano il sistema, dando un’informazione sbagliata proprio mentre gli organi e i tessuti si stanno formando, disturbando così la costruzione stessa dell’organismo.
Uno Sguardo al Futuro
Le scoperte dell’epigenetica e della biologia dei sistemi ci consegnano un messaggio tanto potente quanto rivoluzionario: le malattie che affliggono la nostra epoca non sono incidenti casuali o errori genetici, ma il risultato di un profondo squilibrio informativo tra la nostra biologia antica e l’ambiente radicalmente nuovo che abbiamo creato.
Questo cambio di prospettiva ci pone di fronte a una domanda cruciale, che definirà la salute delle generazioni a venire. E se la chiave per la salute del futuro non fosse nascosta in una nuova pillola miracolosa, ma nella nostra capacità, come individui e come società, di proteggere la qualità dell’informazione che i nostri corpi ricevono fin dal primo istante della vita?



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