L’idea della stesura di questa materia medica nasce nelle aule dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, al termine della prima formazione biennale di perfezionamento in medicina omeopatica.
L’intento è supportare lo studio dei testi indicati di materia medica, nei diversi anni di insegnamento, creando un testo semplice, conciso, con l’utilizzo anche di una grafica per immagini che stimoli “gli occhi della mente”all’apprendimento.
Già nel 1974 in Inghilterra era stata presentata una materia medica: “A song of sympotms”, una canzone di sintomi (in collaborazione con la British Homeopathic Association), scritta in versi, in rime e con rappresentazioni figurate dei diversi rimedi. Le recensioni di allora parlavano di una materia medica “graziosa”, leggera, rapida da studiare e apprendere.
Nel 1982 sia ha la stesura di : “Graphic pictures of selected remedies” di J. N. Shinghal, basata sugli appunti clinici e la lunga pratica ambulatoriale del suo maestro, il dott. Guha, di facile lettura, sintetica, pur raccogliendo elementi di materia medica di altri autori (Nash, Kent et al), consultabile al letto del malato fornendo elementi di clinica. Raccoglie i sintomi peculiari, le modalità, spunti repertoriali, indicazioni (secondo vari Autori) di dosi e potenze da utilizzare. È illuminante e ci tornerà alla mente, in seguito, il metodo usato dall’autore di imprimere nella memoria cinque caratteristiche essenziali di un rimedio, nello specifico BELLADONNA (Burning, Inflammation, Redness, Delirium, Spasms), riunendole in un vocabolo BIRDS (uccelli) di facile ricordo, così cinque sono, come le dita della mano, le caratteristiche peculiari dei diversi rimedi da noi tratteggiati e, ancora, le cinque dita della mano, nei ricordi liceali, di uno degli Autori della nostra Materia Medica, erano utilizzate dal docente di filosofia per sintetizzare, fissare, scherzosamente, l’argomento trattato.
Qualche anno più tardi (1989) M. P. Gozzelino dava alla stampa: “L’Omeopatia a fumetti”: l’Autore parla di storia, costituzioni, tipologia sensibile, rapporto medico – paziente, dei rimedi da portare in viaggio, utili nell’acuto; in ogni capitolo primeggiano vignette di riferimento al tema trattato. Nel quinto capitolo – tipologia sensibile – aggiorna (con immagini che attirano l’attenzione e si fanno ricordare) le pagine dedicate dalla Scuola francese (Vannier, Bernard, etc.) alla rappresentazione grafica delle diverse costituzioni.
In epoca recente (2005) A. Gothe e J. Drinnenberg pubblicano: “ Homöopatische leit-bilder lernen mit cartoons” (tradotto nel 2012 ed edito da A. Delfino “Omeopatia di immagini. Imparare con le vignette”), ove, stimolati dai lavori dei dott. Zimmerli e Bierkenbel, gli autori, al fine di facilitare lo studio della materia medica attraverso un apprendimento più facile, ricorrono all’uso di vignette spiritose, colorate, così l’attenzione del lettore viene attratta dai disegni con le sottostanti didascalie.
Nella formazione EMC – gruppo AFMO in aula e poi nella strutturazione della Materia medica abbiamo attinto e utilizzato questa modalità vignettistica in cui le immagini chiariscono i segni caratteristici, peculiari, fisici, mentali, psicologici, del rimedio trattato.
Sempre nel 2005 F. E. Negro e A. Tiberi pubblicano: “Omeopatia per immagini Sintomi e segni alla ricerca del simillimum”, rappresentano con disegni l’aspetto biotipologico, in particolare il viso, gli arti superiori ed inferiori, la cavità orale con la lingua, “Ritornelli di un’armonia complessa, in attesa che il paziente ci parli, cerchiamo il suo volto”
La lettura del libro suscita in chi di Noi ha assistito e fatta la prima anamnesi ai Pazienti visitati (al Centro di Medicina Omeopatica di Napoli) dal prof. Antonio Negro, il suo ricordo e quello della dott.ssa Alma Rodriguez Rocco, direttrice/animatrice del Centro: a Loro, così come al dott. P. S. Ortega e al dott. T. P. Paschero dobbiamo “l’amore per la ricerca, per la solidità rocciosa delle affermazioni, per la fluidità dell’essere – dalla prefazione del nostro testo – la base profonda a cui attingere nella stesura “Rimedi sulla punta delle dita”.
Consapevoli delle difficoltà mnemoniche e della necessità di semplificare lo studio delle materie mediche dei Maestri dell’Omeopatia (e anche verificando i questionari compilati dagli Allievi, al termine dei weekend di formazione in aula, relativi alla qualità dell’insegnamento), abbiamo iniziato a ristudiare e ad “estrarre dalle materie mediche più conosciute i sintomi peculiari e caratteristici, ricorrenti e comuni, al fine di tracciare un quadro completo, ma sintetico, del rimedio omeopatico, utilizzabile come guida anche per le persone meno pratiche dell’omeopatia” (GAVA presentazione libriomeopatia.it).
Pensi sempre che non puoi farcela, fino a che ce la fai (M.L.King)
Abbiamo così raccontato una storia, la nostra, abbiamo così costruito una materia medica, rappresentando significative immagini di 65 rimedi policresti, operando scelte stilistiche, narrative, grafiche, raffigurando la sostanza base di ogni rimedio, menzionando la famiglia, il gruppo, il regno di appartenenza, l’iter di preparazione, dando un’immagine grafica di “come appare come si presenta”, “il suo genio” (nucleo profondo del suo disagio), sintetizzando i sintomi mentali, generali, locali, gli antidoti, i complementari, gli incompatibili, elencando cinque (di cui sopra) e non più elementi essenziali per la prescrizione ed infine un sintomo particolare.
Emerge così, per risonanza e quindi attraverso la legge di similitudine, l’identità di una persona e del suo personoide (M. Castellini) di riferimento.
Al ricordo di Piero Varano, Medico di medicina generale, Docente della Formazione in Omeopatia, abbiamo dedicato la Materia Medica. Chi lo ha conosciuto sa come il suo nutrimento, in ogni ora del giorno e della notte, fosse il tabacco, che abbiamo così inalato a piccole dosi, forse le sue nuvolette di fumo sono spiritualmente presenti nelle didascalie del libro.