Giovanni Gorga è presidente di Omeoimprese, associazione che rappresenta aziende produttrici di medicinali omeopatici in Italia. L’altro giorno, quando si è sintonizzato sulla trasmissione Mi manda Rai3, è saltato sulla sedia. È lui stesso a raccontarlo, intervistato dal Giornale. E del resto non è certo difficile credergli, dal momento che il l’argomento del giorno era “Omeopatia: un’alternativa reale o solo acqua fresca”. Gorga ha così deciso di parlare alla stampa per chiarire che no, i prodotti omeopatici sono tutt’altro che acqua fresca, ma medicinali regolarmente registrati e regolamentati e vengono prescritti dai medici nell’esercizio delle loro funzioni.
Gorga, presidente Omeoimprese: “Medicinali, non acqua fresca”
Secondo Gorga il servizio televisivo è stato scorretto: «è partito da una contraddizione che esiste e che va risolta per dire che tutta l’Omeopatia è acqua fresca. Questo modo di non informare o di creare un finto dibattito purtroppo resiste in Italia più che altrove». A differenza di Francia e Svizzera, infatti, i medicinali omeopatici non sono corredati di foglietto illustrativo che ne precisano le indicazioni terapeutiche. «Confidiamo in questo governo, di poterci sedere a un tavolo e confrontarci. – ha spiegato – Non si capisce perché gli integratori possano inserire sulla confezione almeno il campo di applicazione, mentre per i nostri prodotti non è consentito nulla». Un paradosso in contrasto con la normativa europea del 2006.
Il presidente di Omeoimprese ha anche evidenziato la differenza di fatturati tra i medicinali omeopatici e quelli allopatici, nonostante i costi di registrazione tariffaria siano gli stessi chiedendo che siano proporzionali.