Dopo il 15 di agosto i giorni caldi dell’estate iniziano gradualmente a raffreddarsi, le temperature non sono più così alte e la natura, dopo il picco di Ferragosto, inizia a prepararsi per andare verso l’autunno.
Il Ferragosto, si celebra da oltre 2000 anni, ed è una festa pagana che affonda le sue radici nel passato dell’Italia, ai tempi dell’Antica Roma, tra esoterismo e misticismo. Viene istituita il 1°agosto del 18 a.C. dall’Imperatore Ottaviano e trae il suo nome dalla locuzione latina Feriae Augusti, che significa “il riposo di Augusto“. Questo perché dava inizio a un lungo periodo di festeggiamenti e riposo che durava tutto il mese di agosto (che prende il nome da Augusto stesso). La celebrazione delle festività del mese di agosto, erano volte sia a ringraziare le divinità e la Natura dell’abbondanza ricevuta, sia a congedarsi momentaneamente dalle fatiche dei campi. Si praticavano rituali propiziatori e si mettevano a riposo gli animali da tiro, come gli asini, i buoi e i muli.
In questo mese si celebravano i Nemoralia (13-15 Agosto) in onore della dea Diana, i Vinalia rustica (19 agosto) in onore del raccolto dell’uva e i Consualia (il 21 agosto) dedicati al dio Conso, divinità della fertilità e del seme del grano.
È rimasto nella tradizione di festeggiare il giorno centrale del mese, che ha un significato astronomico ed esoterico molto potente.Nel giorno centrale del 15 agosto, Sirio (derivato dal nome greco della stella, Σείριος Séirios, che vuol dire “splendente”, “ardente”) conosciuta anche come Stella del Cane, diventa visibile in cielo, rappresentando il momento di riposo della Natura. Una stella legata al femminile, come Iside e la Vergine Maria.
Ferragosto è dunque il momento giusto per raccogliere sia le energie del femminio, rappresentate dalla Grande Madre che si concretizza in divinità sia femminili, come la Diana romana, che maschili, come Lugh, il dio del Sole celtico, celebrato proprio durante Lughnasadh, la festa del raccolto estivo. Questa festività si lega quindi fortemente sia al Fuoco che all’Acqua, due elementi opposti che in realtà sono entrambi volti alla purificazione ancestrale, come i riti dedicati.
Un tempo, durante il Ferragosto, si accendevano grandi falò per scacciare gli spiriti e propiziarsi il calore del Sole affinché donasse ancora la sua luce alle giornate ormai destinata ad accorciarsi irrimediabilmente fino alla famosa notte del 24 dicembre, e per esorcizzare le paure legate all’inverno, che rappresentava la morte e la stasi. Se ci pensiamo, questo bisogno di “chiamare” la luce vive ancora nei fuochi d’artificio che facciamo esplodere proprio in questo periodo.
Per quanto riguarda l’Acqua, invece, la tradizione portava ad immergersi nel mare, nei fiumi e nei laghi. L’Acqua, come il Fuoco, simboleggia la purificazione. Inoltre, è legata allo spirito e all’emozione, alla fertilità e alla purezza, al riposo e al ritrovamento delle energie interiori, in vista di un nuovo ciclo di raccolto che sarebbe ricominciato in autunno.
Fuoco e acqua, sono elementi importanti da far conciliare.
Esotericamente, convivono nella sacralità del riti, e, sebbene opposti, creano un principio di equilibrio racchiuso nel ventre della Natura. Quindi, a Ferragosto, fuoco e acqua, s’incontrano in una fusione d’amore degli opposti, che conduce alla ricerca dell’equilibrio interiore.
La festa dell’Assunta e il suo simbolismo oggi.
La festa tradizionale dell’Assunta è stata inserita molto dopo la nascita di questa celebrazione così antica. Come per molte altre feste, il cristianesimo si è inserito nel paganesimo non riuscendo ad estirparlo per il grande legame che ancora oggi ci tiene uniti alla Grande Madre: la Natura.
La ricorrenza della dormizione e assunzione in cielo di Maria, madre di Gesù, dogma della religione cattolica è ampiamente discusso da Armeni, ortodossi e protestanti, ma senza entrare in discussioni di portata teologica, da un punto di vista analitico, è interessante osservare come nei festeggiamenti del Ferragosto e dell’Assunzione di Maria in cielo, ricompaiono ancor oggi nelle feste di tutta Europa, il cavallo (o l’esibizione equestre) e il fuoco.
La domanda che sorge spontanea è: cosa lega il culto mariano ai fuochi e all’esibizione dei cavalli? Il Palio dell’Assunta di Siena è un esempio italiano. La risposta più immediata sembra essere riposta in una contiguità simbolica. Maria, la madre di Gesù, universalmente è la Madre Benedetta, la Santa Madre. Colei che va in soccorso, protegge i vulnerabili e non abbandona mai alcuno. Presente anche nelle culture arcaiche sud americane è Colei che indossa il manto delle frecce, che accusa i colpi dell’Umanità dolente, e attraverso la morte del figlio, venuto per salvare il mondo, dispensa amore e consolazione.
Il cavallo, invece, per la potenza della sua corsa, non solo è associato al tempo, ma anche all’elemento dell’acqua e quindi alla potenza generatrice.
Nella mitologia greca Pegaso, con il suo zoccolo, fece scaturire, vicino a un bosco di Muse, una sorgente, divenendo così il simbolo di una epifania divina. O manifestazione della divinità in forma visibile. I cavalli nella cultura orientale, percorrendo lunghe distanze, finiscono col disegnare archi temporali inimmaginabili, esattamente come gli uomini nel loro percorso terreno alla ricerca di grandi verità. Infine il fuoco. Come abbiamo visto, il fuoco è un elemento primordiale che avanza e recede dando luce, calore, magnetismo e forza. Espressione di sentimenti forti, con Pitagora è rappresentato dal numero sette e, in quanto perfezione dinamica, è sacro per eccellenza.
Sette è il numero che incarna l’unione tra la terra e il cielo. Sette è simbolo di pienezza e completezza, elementi che ancora una volta ci riportano, anche attraverso le Sacre Scritture, alla Santa Madre.
Ferragosto è tutto questo.
Il culto della Madre di tutte le madri che, dando alla luce il seme della vita, ha acceso un fuoco destinato a non spegnersi mai, proprio come la volontà del cavallo al galoppo che ha finito col disegnare le traiettorie della vita.
Che siate al mare o in montagna, in campagna o in città, soli o in compagnia, Ferragosto merita di essere festeggiato come un glorioso inno alla gioia. Perfetta rappresentazione di ciò che è stato e ciò che sarà.