Un blog ideato da CeMON

6 Novembre, 2024

Gravidanza e animali domestici: la convivenza è possibile

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Ogni lunedì riceverai una ricca newsletter che propone gli articoli più interessanti della settimana e molto altro.
Tempo di lettura: 6 minuti

La gravidanza è per una donna forse il momento più importante della vita; è fondamentale che le donne in gravidanza siano serene ed abbiano cura della propria salute e di quella del nascituro. Essere confortate e sostenute dai propri cari è indispensabile affinché i mesi dell’attesa trascorrano in modo tranquillo e disteso ed ogni forma di stress va, se è possibile, evitata.

Sempre più spesso i nuclei familiari sono composti anche da animali domestici come cani, gatti, conigli ed altri animali non convenzionali e la relazione affettiva che si instaura tra questi meravigliosi compagni di specie non umane arricchisce la vita di tantissime persone. Anche nel momento della gestazione si può condividere il tempo e l’attesa con i nostri amici a quattro zampe, malgrado ci siano ancora numerose credenze sulla pericolosità di alcuni animali per le donne in stato interessante. Troppo spesso infatti si sente ancora dire che una donna incinta, ad esempio, non può convivere con cani e soprattutto con gatti, per motivi igienici e rischi di contrarre malattie infettive che potrebbero danneggiare la futura mamma ed il suo bambino.

Niente di più falso! Sebbene le donne gravide abbiano un sistema immunitario più sensibile e reattivo durante i mesi di gestazione, osservando le norme igieniche basilari è tranquillamente possibile condividere questo importante momento della vita con gli amici con la coda che convivono con noi. Vediamo insieme quali sono i possibili rischi ed i tanto più numerosi benefici della convivenza con animali durante questo delicato periodo.

Toxoplasmosi e gravidanza: convivere con i gatti

È molto frequente sentir dire che chi è in stato interessante deve sbarazzarsi dei gatti di casa o almeno non avere alcun contatto con loro, per il rischio di contrarre la Toxoplasmosi. Questa malattia infettiva è effettivamente pericolosa per le donne incinte, specialmente nel primo trimestre di gravidanza in quanto, se contratta, può produrre gravi danni alla madre e soprattutto al feto. L’infezione può passare al bambino attraverso la placenta, provocando in determinate circostanze malformazioni o addirittura l’aborto o la morte in utero.

Ma come cos’è e come si contrae questa infezione?
La toxoplasmosi è una zoonosi, ovvero una malattia che può essere trasmessa dagli animali all’uomo, causata dal Toxoplasma gondii, un parassita che può infettare moltissimi animali, sia mammiferi che uccelli, rettili e molluschi.
La via di trasmissione è prevalentemente orale, da un animale all’altro, attraverso l’alimentazione con prodotti contaminati dalle cisti del parassita; il classico vettore di contagio è rappresentato dalla carne infetta. Questo è infatti il motivo per il quale in gravidanza si devono evitare alcuni tipi di salumi che non sono cotti ed ovviamente la carne cruda. Un’altra possibile fonte di Toxoplasma gondii sono le feci di gatto, e il terreno in cui abbia defecato un animale infetto, tra cui anche il gatto. In pratica anche la verdura consumata cruda che non sia stata lavata bene o che sia imbrattata di terreno contaminato dal germe, può essere causa di infezione.

Per quanto concerne la convivenza con i gatti quindi, durante il delicato periodo della gravidanza sarà sufficiente non manipolare le feci del gatto incaricando qualcuno in famiglia della pulizia della lettiera, e mantenere il minimo delle norme igieniche basilari, evitando coccole troppo intime con i nostri felini. I gatti in ogni caso rivestono un ruolo marginale nella diffusione della patologia; uno studio del 2000 pubblicato sul British Medical Journal indica che tra le principali fonti di infezione nelle donne gravide i gatti abbiano un ruolo secondario e che il consumo di carne poco cotta è la principale fonte di trasmissione dell’infezione, risultandone la causa dal 30 al 63% dei casi.
Lo studio individuava tra i fattori di rischio maggiori di infezione acuta l’assunzione da parte delle donne in gravidanza di carne poco cotta di agnello, manzo e selvaggina.

Un’altra importante fonte di contaminazione è costituita dalla manipolazione della terra degli orti e dei giardini, dove animali infetti possono aver contaminato con le feci il terreno; le donne in stato di gravidanza che svolgono attività di giardinaggio, devono curare molto bene l’igiene personale dopo le attività a contatto con il terreno, lavandosi scrupolosamente le mani dopo ogni sessione di lavoro.

Oltre a questa fonte di infezione c’è anche il rischio di ingerire il parassita attraverso pasti a base di verdura ed ortaggi crudi e mal lavati, ed è quindi molto importante l’accurata detersione di questi alimenti. In passato i gatti erano più soggetti essi stessi a contrarre infezioni in quanto vivevano allo stato semi libero e si cibavano spesso di prede come piccoli volatili e roditori, catturate nelle loro battaglie di caccia; oggi, soprattutto in contesti urbani, i gatti sono spesso alimentati con cibi cotti o industriali che hanno un profilo di rischio nettamente minore, e molto spesso non varcano neanche la soglia di un appartamento; per questo motivo negli ultimi anni si è molto ridotta l’attenzione sui gatti come fonti di vettori della malattia.

Un altro fondamentale atto di prevenzione che viene attuato in modo inconsapevole è il cambio quotidiano della lettiera con la rimozione delle feci; le cisti di toxoplasma, infatti, per essere infettive devono avere alcuni giorni a disposizione per maturare, restando nell’ambiente. Appena emesse all’esterno dell’animale parassitato sono ancora immature per essere infettanti e lo divengono soltanto pochi giorni dopo grazie al processo di sporulazione che le rende mature.
Per questo motivo tenere sempre la lettiera del nostro gatto pulita è una fonte di prevenzione molto efficace. La toxoplasmosi infine è in ogni caso curabile: si può bloccare la trasmissione dell’infezione al bambino attraverso trattamenti farmacologici mirati che possono anche nel 90% dei casi curare la madre e far nascere bambini con toxoplasmosi congenita, asintomatici e negativi alle successive visite pediatriche.

Non c’è alcun motivo quindi di pensare di separarsi dal proprio felino di casa! Anzi, la presenza di un gatto può dare molta tranquillità e serenità, oltre che tenere compagnia alla gestante regalandole infiniti momenti di benessere e tenerezza; i gatti infatti, come moltissimi animali, “sentono” che c’è qualcosa di diverso e probabilmente avvertono che la loro compagna umana è incinta. Sono tantissime le storie di donne che raccontano che durante la gravidanza il loro gatto tendeva ad accoccolarsi proprio sul pancione, facendo fusa a profusione. Chissà che questi magici e misteriosi animali non avvertano il cambiamento ormonale ed i movimenti del bambino, offrendosi come supporto e compagnia durante questo delicato momento di vita.

Donne incinte e cani

I cani hanno la nomea di essere i migliori amici dell’uomo, ed interpretano questo ruolo con grande motivazione anche quando la loro compagna di vita umana è incinta. Questo meravigliosi animali hanno un’organizzazione sociale basata sul branco e per loro è normale che vi siano delle nascite all’interno di esso.

Molto spesso il nostro cane è addirittura in grado di sentire ancor prima di noi una gravidanza, e malgrado non ci siano studi scientifici che lo provano con certezza, è risaputo che il loro naso contiene 300 milioni di recettori olfattivi, molti di più rispetto agli appena 6 milioni degli esseri umani. Questo eccezionale olfatto rende capaci i cani di rilevare alcuni tipi di cancro e di accorgersi se una persona diabetica sta per avere delle notevoli variazioni della glicemia. Questo accade grazie ad alcuni composti organici volatili specifici dei tumori o delle variazioni di glicemia che i cani sono in grado di identificare. Non è da escludere quindi che i cani possano accorgersi di una gravidanza visto che la gonadotropina corionica umana (HCG), che viene rilevata nel sangue e nelle urine delle donne gravide, contiene anch’essa un messaggio organico volatile.

Ad oggi in ogni caso nessuno ha mai provato ad addestrare i cani a riconoscere lo stato di gravidanza, anche in virtù dell’esistenza di test specifici, rapidi e affidabili.
Oltre al riconoscimento di questi segnali biochimici i cani sono animali molto sensibili ai cambiamenti; nervosismo, tristezza o ansia dei loro umani di riferimento vengono da loro percepiti immediatamente e pertanto saranno portati a cercare di consolare o in ogni caso fare molta più compagnia alle loro umane incinte. Oltre a questi variazioni dell’umore le donne incinte hanno, in virtù dei cambiamenti ormonali che subiscono, anche una variazione nell’odore ed il nostro amico tenderà ad annusare il pancione e, una volta nato, ad annusare il loro nuovo piccolo amico umano.

È molto importante al momento del parto far conoscere il bambino al cane ancor prima che torni a casa dall’ospedale; un metodo semplice ed affidabile potrebbe essere quello di far portare a casa dal papà o da un parente che accudisce il cane mentre la sua umana è in ospedale, i pannolini usati del neonato e farglieli annusare; il nostro fedele amico riconoscerà quell’odore al primo incontro e non avrà timore, stupore o ansia quando conoscerà il bambino.

I cani inoltre hanno un feeling molto speciale con i loro umani di riferimento, al punto che un lavoro pubblicato su Physiology and Behaviour, una rivista scientifica che si occupa di comportamento e fisiologia, ha dimostrato che cani e loro umani convinti hanno gli stessi valori nel sangue di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress.
Questo lavoro metteva a confronto i valori di questo ormone in cani e umani durante alcune competizioni sportive ed i valori erano pressoché sovrapponibili: l’ansia del cane era quindi comparabile a quella del suo umano. Questo particolare feeling si manifesta anche durante la gravidanza e molte donne raccontano che durante questo periodo il loro amico a quattro zampe si mostra molto più affettuoso, e non appena conoscono il loro nuovo piccolo umano vi si affezionano immediatamente.

I cambiamenti dell’umore e delle abitudini in gravidanza e nel post partum impattano molto sulla serenità del nostro amico con la coda ma come sempre egli saprà adattarsi per restare al nostro fianco.
Condividere il periodo della gravidanza con un cane ha molti aspetti positivi come ad esempio quello di potersi concedere lunghe passeggiate nel verde insieme a lui, restando a contatto con la natura e praticando un sano movimento tanto benefico in gravidanza.

Concludendo non c’è alcun motivo valido per separarsi dai nostri amici pet nel delicato e stupendo periodo della gravidanza; basterà osservare le basilari norme igieniche e godersi questi mesi con tranquillità insieme a loro e a tutti i propri cari, sia bipedi che quadrupedi.

Lascia il primo commento