Fino a poco tempo fa, le nostre conoscenze relative alle proprietà di Bluetonic erano perlopiù limitate alla conoscenza del suo unico componente, Aphanizomenon flos aquae più comunemente chiamata alga Klamath, nome del lago da cui ha origine.
La presenza di elevate quantità di aminoacidi immediatamente biodisponibili, di acidi grassi essenziali (Omega-3 e Omega-6), di vitamine del gruppo B (soprattutto B12 ), di minerali ed oligoelementi, di enzimi e pigmenti antiossidanti tra cui spiccano le potentissime ficocianine, di specifici polisaccaridi nell’alga, conferiscono infatti a BluetonicTM delle eccezionali qualità nutrizionali, consentendo all’organismo umano una integrazione perfetta, molto al di là di ogni altro nutriente alimentare oggi conosciuto.
Eppure, noi di CeMON non ci siamo fermati a evidenziarne esclusivamente le caratteristiche nutrizionali. Abbiamo voluto saperne di più. La composizione eccezionale di Bluetonic che ci ha spinti a voler verificare, in un sistema sperimentale, quali proprietà potesse nascondere questo potentissimo mix di componenti. In collaborazione con l’azienda Tecnobios e l’Università del Sannio, in un sistema sperimentale in vitro abbiamo verificato se effettivamente il prodotto possedesse proprietà antiossidanti, antiinfiammatorie e antiinvecchiamento.
Bluetonic stimola la vitalità cellulare
La prima domanda posta al nostro sistema sperimentale, costituito da cellule neuronali cresciute in coltura, era se il prodotto potesse interferire con la vitalità cellulare. Con nostra grande sorpresa, Bluetonic, (bluemix è il nome della miscela sperimentale), a concentrazioni anche piuttosto basse (0,06mg/ml), stimola la vitalità della cellula, mentre a concentrazioni più elevate non modifica la loro vitalità. Da qui abbiamo stabilito che l’alga, non soltanto non è tossica, ma è in grado, a determinate concentrazioni, di vivificare la cellula.
Bluetonic è un potente antiossidante.
Con la seconda domanda abbiamo voluto sapere se Bluetonic possedesse attività antiossidante. Come si può osservare dal grafico, le cellule trattate con Bluetonic hanno una maggiore capacità antiossidante del controllo.
Non solo: Bluetonic possiede anche una significativa attività di protezione contro lo stress ossidativo. Questo risultato lo abbiamo ottenuto trattando le cellule con acqua ossigenata. L’acqua produce un aumento dello stress ossidativo della cellula e la sua morte. Bluetonic è in grado di proteggere le cellule da tale stress. Nella figura in basso si può osservare a sinistra il grado di vitalità delle cellule, mentre a destra un’immagine delle stesse al microscopio. Quando alle cellule (in alto a sinistra, untreated) si aggiunge l’acqua ossigenata (in alto a destra, H2O2 6H), le cellule muoiono; infatti, non si vede più lo strato di cellule in crescita. Quando si aggiunge Bluetonic, le cellule continuano a crescere, sia in assenza (immagine in basso a sinistra) che in presenza (immagine in basso a destra) di acqua ossigenata H2O2 6H. Anzi, sembra crescano anche meglio.
Bluetonic stimola l’espressione dei fattori che combattono l’infiammazione
Con la terza domanda, abbiamo verificato quale effetto potesse avere sull’espressione dei fattori endogeni che combattono l’infiammazione. Il fattore nucleare eritroide 2-correlato 2 (NRF2) è un fattore di trascrizione che regola la difesa cellulare contro insulti tossici e ossidativi attraverso l’espressione di geni coinvolti nella risposta allo stress ossidativo e nella detossificazione da farmaci. L’attivazione di NRF2 rende le cellule resistenti ai cancerogeni chimici e agli stati infiammatori.
Le cellule, in presenza di Bluetonic incrementano in modo significativo i livelli di questo fattore di trascrizione protettore.
Bluetonic, una protezione contro il deficit cognitivo
Il deficit cognitivo è processo complesso associato ad una serie di fenomeni negativi che hanno luogo durante l’invecchiamento. Tra questi, in particolar modo sono presenti un importante stato infiammatorio, lo stress ossidativo e la riduzione della capacità autofagica dei sistemi di pulizia dell’organismo. Una volta dimostrata la capacità di Bluetonic su infiammazione e stato ossidativo, abbiamo dunque voluto conoscere se il prodotto avesse capacità di stimolare l’attività autofagica. Questa attività, che fondamentalmente contribuisce al ricambio cellulare sostituendo le cellule invecchiate con cellule giovani ed eliminando le tossine, è essenziale per lottare contro l’invecchiamento. Diversi fattori costituiscono l’autofagosoma, il motorino biologico che provvede alla pulizia cellulare. Noi abbiamo voluto studiare due proteine, MAP-LC3-I e MAP-LC3-II, coinvolte nella costruzione di questa macchina per le pulizie.
Nel test è stata saggiata l’attività di sintesi di queste due proteine necessarie per costituire l’autofagosoma. In presenza dell’antibiotico Bafilomicina A, il metabolismo dell’autofagosoma si arresta e si può osservare il livello di sintesi delle proteine stimolato dalla sostanza di interesse, nel nostro caso Bluetonic.
In presenza di diverse concentrazioni di Bluetonic, è possibile osservare un incremento delle proteine LC3-I e LC3-II, mentre, il controllo non trattato e quello trattato con una seconda sostanza (Sinermix), non hanno effetto sulla sintesi delle stesse. La conclusione è che In presenza di Bluetonic l’espressione di queste due proteine aumenta in modo significativo.
A questo punto sapevamo con certezza che Bluetonic contribuisce in modo significativo a combattere il deficit cognitivo. Ma siamo voluti andare più in là. Abbiamo voluto sapere quale ruolo possa avere Bluetonic in condizioni come l’Alzheimer. Il morbo di Alzheimer, il disturbo neurodegenerativo più comune, è caratterizzato da 2 forme aggregate di proteina, grovigli di proteina Tau (necessaria per stabilizzare i microtubuli) e placche di proteina β-amiloide in grado di uccidere le cellule neuronali. È possibile aggiungere al mezzo di coltura proteina β-amiloide e mostrare che le cellule vengono uccise. Al contrario, se al mezzo di coltura, in presenza di proteina beta-amiloide, si aggiunge Bluetonic le cellule saranno protette e potranno crescere liberamente. I risultati sono mostrati nelle immagini seguenti.
Percentuale relativa della vitalità cellulare di SH-SY5Y trattate con proteina β amiloide alla concentrazione 2 µM e con Bluemix alle concentrazioni indicate per 19h. I test statistici sono stati effettuati tramite Oneway ANOVA. **=p<0.01; *=p<0.05. I dati mostrati rappresentano la media ± SD (n = 3).
Non ci bastava ancora, volevamo vedere la faccia delle cellule. In basso le immagini: in presenza di peptide beta amiloide le cellule muoiono. Confronta la foto a senza peptide con la foto b in presenza del peptide. Diverse concentrazioni di Bluetonic proteggono le cellule dalla morte (confronta b con b1-b2-b3). L’aggiunta di Bluetonic alle cellule da solo, cioè senza la proteina beta amiloide, non ha nessun effetto sulla loro crescita, confronta a con a1 a2 e a3.
L’insieme di questi esperimenti mostrano che Bluetonic davvero rappresenta, in aggiunta alle sue qualità nutrizionali, un importante strumento per combattere il deficit cognitivo, lo stato ossidativo e l’infiammazione. È molto di più di uno dei moltissimi integratori presenti sul mercato. La sua è un’azione complessa in grado di esplicarsi su molti livelli. Ma senza alcun dubbio, è un’arma definitivamente utile per contribuire alla difesa dei più comuni disturbi associati all’invecchiamento.
A questo lavoro hanno contribuito, per l’Università UniSannio, Lucrezia Zarrillo e Pasquale Vito, per Technobios, Piero Porcaro e Gaetano Cardinale, per CeMON Alessia di Scala, Teresa Iodice e Vincenzo Rocco.
2 commenti
Maurizio Melchiorre
Vorrei sapere come consigliate l’utilizzo di questo integratore: a cicli ? e se fosse così di quanti giorni?
Grazie
Generiamosalute
La posologia consigliata per adulti sono da 2 a 3 capsule ai pasti. La capsula può essere aperta e il contenuto versato in liquidi a temperatura ambiente.