In un momento in cui in Italia dilaga la fobia da nuovo coronavirus, è bene tener ben presente cosa dicono gli esperti, per evitare inutili isterismi e riportare il fenomeno alla sua effettiva dimensione. «A me sembra una follia – ha scritto su Facebook Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica Bio-emergenze dell’ospedale Luigi Sacco di Milano – si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri. Questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico».
Maria Rita Gismondo
Anche Giovanni Maga, direttore Cnr-Igm, Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche, sceglie di stemperare i toni e rassicurare la popolazione sulla reale entità di questo contagio, che risulta potenzialmente grave solo per chi sia già soggetto a rischio, per l’età avanzata o per un quadro clinico già compromesso da altre patologie: «L’infezione, dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di migliaia di casi, causa sintomi lievi e moderati nell’80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. il 4% dei pazienti richiede ricovero in terapia intensiva».
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