Strategie terapeutiche a confronto

23 Giugno, 2020
Tempo di lettura: 6 minuti

Seguendo la corrente dello “Spirito dei Tempi”, segnato dalla cosiddetta Scienza Moderna che tenta di dimenticare che la conoscenza è il risultato del contributo del pensiero di tutti gli esseri umani pensanti, delle scoperte continue e selezionate, dalla conferma dei fatti. Ebbene è dato per scontato che l’Omeopatia, con tutti i suoi fondamenti sull’uomo sano, nella dottrina derivata e nelle leggi universali scoperte… sia il prodotto di un’ipotesi teorica intuitiva di un vetusto “spontaneo” del XVIII secolo.

Samuel Hahnemann uomo, medico e scienziato

Niente di più lontano dal reale! Qui voglio insistere sull’elevata statura, come scienziato, medico, e ricercatore etico di S. C. F. Hahnemann come è stato nella sua carriera e nella sua opera.

Un’opera che, come Verità, trascende il momento storico, affermandosi per sempre e creando una vera epistemologia medico scientifica. Una scoperta che risolve i bisogni, in questo caso medico scientifici, di primaria importanza per l’essere umano.  Voglio mostrare, con le sue stesse parole, che ciò che ha lasciato, verificato e stabilito, determina i pilastri del vero NUOVO PARADIGMA SCIENTIFICO dei prossimi secoli. Un metodo verificabile, chiaro, esatto e preciso. Condizioni queste, necessarie e indispensabili per poter riconoscere, verificare e condividere queste evidenze.

Prima di affermare la medicina omeopatica, come è appropriato nel pensiero scientifico e nella ricerca, occorreva dimostrare che ciò che era noto allora, non era sufficiente per raggiungere un obiettivo. In questo caso, la guarigione delle malattie e il modo di agire di fronte alla malattia dell’essere vivente. A tal fine Hahnemann analizzò i diversi modi di curare e somministrare farmaci o qualsiasi altro elemento curativo.

Le strategie terapeutiche

Hahnemann ha dimostrato che il potere di curare le malattie (cioè l’ammalato) e di influenzare la salute in modo patogeno (cioè sulla persona sana) si trova nei farmaci, e che questo potere deriva da un’unica fonte. Si tratta infatti del potere di alterare dinamicamente la salute dell’essere vivente. Considerando che è impossibile che questo potere non agisca, secondo le leggi della natura, sia nel malato che nella persona sana, si comprende che il potere del farmaco che cura la malattia è in grado, d’altra parte di causare sintomi nella persona sana. Ecco perché l’unico modo per identificare il potere curativo di un farmaco è esclusivamente la sperimentazione su persone sane. Per scoprire la sua capacità specifica e individuale di curare. Esso rivelerà il suo modo unico di alterare l’organismo umano, portandolo alla guarigione, se la selezione delle alterazioni è completamente simile a ciò di cui il paziente ha bisogno. Oppure alla malattia temporanea della persona sana, quando tali alterazioni non hanno nulla in comune con l’organismo  sano. Pertanto, si può dire che la guarigione è sempre un evento artificiale. Il problema del medico sarà quello di identificare quale tipo di malattia artificiale dovrebbe essere causata al paziente e come farlo, per innescare la guarigione rapidamente, dolcemente, e permanentemente, per portare alla restituzione della salute.

Modi per ottenere la guarigione, dall’epoca di Hahnemann all’attualità.

  1. L’uso di sostanze medicinali che sono in grado di produrre nel corpo sano un’alterazione diversa (allo-patica) rispetto a quanto la malattia mostra (cioè, rende evidente) che debba essere
  2. L’uso di sostanze medicinali in grado di causare nel corpo sano uno stato opposto (enanti-patico o anti-patico) a ciò che il corpo mostra che dovrebbe essere curato.
  3. La somministrazione di farmaci in grado di produrre un’alterazione simile (omeo-patica) alla malattia naturale che abbiamo davanti.

 

Modalità allopatica

Diventa chiaro che i farmaci che agiscono in modo diverso da ciò di cui l’organismo malato ha bisogno, per logica elementare, non possono essere efficaci e fornire guarigione. Invece, al contrario, aggiungono una deviazione alle forze vitali curative dell’organismo. L’organismo malato non riuscirà, quindi, a ripristinarsi secondo Natura, il più rapidamente possibile, il più dolcemente e stabilmente possibile, col minimo danno.

Per aggiungere difficoltà, poiché ogni farmaco agisce secondo il suo potere individuale e totale, ed ogni organismo si ammala, secondo le Leggi della Natura e secondo la sua totalità individuale, un farmaco diverso, totalmente e individualmente diverso, non può fare altro che disturbare lo sforzo di guarigione delle forze vitali, motivo per cui non solo la guarigione non viene raggiunta, ma si ottiene uno stato di malattia più complesso e peggiore, ogni volta.

Nell’intento di risolvere il problema, si prescrive di più e con più farmaci ancora, prescrizioni multi-farmaco, provocando, a lungo termine, uno stato di maggiore complicazione delle malattie che il paziente aveva in precedenza, quando era venuto per la prima volta alla consultazione.

Modalità enantio-patica o anti-patica

Quando si somministrano sostanze o agenti terapeutici che alterano l’organismo manifestamente malato, in modalità anti-patica, enantio-patica o contraria, con il tentativo di alleviare la sofferenza (ad esempio antinfiammatori, antiepilettici, anti-depressivi, anti-allergici), si scopre che non è possibile raggiungere la guarigione permanente della malattia o del disturbo, che si manifesta ancora più intensamente, appena sparisce l’effetto del farmaco.

Ancora una volta le Leggi della Natura ci insegnano che gli esseri viventi “organizzati” non dipendono dalle leggi della materia fisica “non organizzata” cioè morta. Gli esseri viventi non subiscono l’influenza degli agenti esterni in modo passivo, come la materia morta, ma si difendono combattendo contro tutto, con un’azione opposta.

In un primo momento, il corpo vivente, permette la determinata modifica operata da agenti esterni, ma, in un secondo momento, passato l’effetto lenitivo dell’agente, reagisce con una risposta antagonista, creando un’azione completamente opposta. Pertanto, accade che una sostanza medicamentosa contro la malattia, può causare la cessazione delle manifestazioni per un breve periodo, ma inevitabilmente, quasi immediatamente, l’organismo dovrà lasciare il posto a reazioni antagonistiche. Dette reazioni provocheranno uno stato contrario alla guarigione, vale a dire un aumento del disagio, delle alterazioni o della sofferenza dei malati e quindi un’aggiunta alla sofferenza iniziale con cui il paziente è venuto alla consultazione con la ben nota conseguenza di dover aumentare continuamente la dose per silenziare il lamento dell’organismo malato talvolta causando la morte (malattie e morti iatrogeniche).

Modalità omeopatica

 Per ottenere un risultato veramente efficace abbiamo solo un terzo modo per utilizzare farmaci o agenti di guarigione. Utilizzare, in ogni caso particolare, una singola sostanza che ha il potere di causare nell’organismo vivente sano un’alterazione morbosa artificiale simile (omeopatica) e, ancora meglio, il più simile possibile a tutti i sintomi del paziente. In questo modo si dimostra la risposta curativa della malattia e dell’organismo ammalato del paziente.

I fondamenti di tutto ciò sono nelle Leggi della Natura

-1- Vis Medicatrix Naturae o Natura Morborum Medicatrix.  Riconoscimento della Forza Curativa della Natura e la consapevolezza che la Natura è il miglior medico per le malattie. Questo implica l’affermazione che i farmaci sono più dannosi della Natura stessa.

-2- Tra due alterazioni simili, la più forte distrugge la più debole, se la prima è molto simile alla seconda.

Come è facilmente verificabile nella vita di tutti i giorni. Se, per esempio, una donna è afflitta perché ha perso un amico speciale e si ritrova coinvolta in un’altra situazione drammatica con dei bambini che hanno perso i genitori e sono stati abbandonati, che sono malnutriti o gravemente ammalati, poiché la sua mente e i suoi sentimenti non possono essere traumatizzati da due emozioni simili, la più forte assume la massima importanza, calmando e facendo scomparire l’emozione più debole, così come agisce un rimedio omeopatico.

Di conseguenza, non vi è alcun caso di malattia dinamica nel mondo, i cui sintomi abbiano grande somiglianza con gli effetti dimostrati di un farmaco (quindi già sperimentato nell’uomo sano) che non sia curabile in modo rapido, delicato e permanente da questo rimedio specifico.

 Conclusioni

Dopo aver esposto ciò che Hahnemann verifica attraverso l’applicazione dei vari sistemi e la sua critica scientifica e costruttiva, riaffermata nei paragrafi 35-44 del suo lavoro fondamentale: Organon della Medicina. Scienza e Arte della guarigione. (6a Ed), facciamo un piccolo esempio.

Immaginate uno dei tanti casi della vita quotidiana. Supponiamo di visitare un bambino di 2 anni che inizia a manifestare la frequente e ben nota dermatite eczematosa atopica infantile.

Se applichiamo, per lenire il disagio della dermatite, il Cortisone   (allo-patico o diverso) che non ha nulla a che fare con la natura della lesione in quanto tale, né con la natura della malattia, o con la sua origine, né con l’alterazione fisica e interna della sofferenza, il risultato più comune è la soppressione del tentativo di liberazione che la Forza Vitale e il Principio Vitale del bambino stanno facendo, per trovare un equilibrio di adattamento all’ambiente fisico e affettivo, col conseguente risultato di aggiungere una   complicazione peggiore: un quadro asmatico più o meno severo, a seconda della gravità dell’eczema, della forza vitale, del principio vitale del bambino, e dell’ambiente che lo circonda (la sua famiglia, i suoi fratelli, i suoi conflitti).  Così accade anche quando si utilizzano altri elementi terapeutici come chemioterapia o qualsiasi elemento, anche il campo magnetico o le vibrazioni della bio-risonanza, usati, fondamentalmente, con l’intenzione di eliminare i disturbi che infastidiscono il paziente, senza alcun rapporto con la realtà della struttura e con l’origine della patologia. Quando si agisce per protocolli meccanicistici e persino energetici, ma sempre “ricette teoriche” senza conoscere o considerare nulla della storia della vita fisica, fisiopatologica e mentale del paziente e cioè della vera totalità della sofferenza.

Se per trattare difficoltà respiratorie e broncopolmonari, somministriamo bronco-dilatatori e farmaci antinfiammatori (anti-patico o contrario), tali difficoltà possono essere silenziate per un momento più o meno prolungato, a seconda della vitalità del bambino. Tuttavia, l’esperienza insegna che i quadri asmatici si ripetono sempre più spesso e diventano via via, sempre più gravi e persino stabili, diventando cronici. Possiamo quindi dire che, molte volte, portano ad una progressiva complicazione di altri organi ed a profonde e gravi alterazioni metaboliche fino a degenerare in un quadro di incurabilità. Così pure quando si somministrano elementi ormonali (anticoncezionali o anti-disfunzione tiroidea), il quadro si complica perché elementi extra vengono aggiunti alla vera malattia totale. Quando le sostanze o le funzioni vengono sostituite dall’esterno, il corpo ha meno bisogno di produrli da solo, e lo stato patologico del paziente che si intende curare, si aggrava.

Se invece si usa un rimedio omeopatico o simile, medicamento sperimentato nell’uomo sano, che comprende la totalità dei sintomi della dermatite eczematosa con tutte le sue caratteristiche fisiche e mentali, predominanti, straordinarie, peculiari e singolari, come indicato da Hahnemann, e che grazie alla sperimentazione sul sano è comprovato essere in grado di organizzare una malattia artificiale, transitoria, ma uguale o simile ai sintomi totali presentati dal bambino, cioè un rimedio come Sulphur o Mezéreum, Psorinum o quel “simillimum” adatto al paziente, questo rimedio “similimum” sarà in grado di innescare la reazione di guarigione e ripristinare l’ordine e la salute al bambino anche con tutte le difficoltà nascoste che la dermatite eczematosa porta dentro di sé, ripristinando, non solo il benessere della pelle, ma rafforzando la capacità reattiva e lo sviluppo fisico e mentale del paziente, a  beneficio del suo completo sviluppo.

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