Ascaridi nel cane e nel gatto: conoscerli e evitarli

2 Agosto, 2022
Tempo di lettura: 5 minuti

I nostri amici a 4 zampe possono purtroppo essere ospiti di una vasta gamma di endoparassiti intestinali che si classificano come nematodi, cestodi e trematodi. Sia cani che gatti possono infatti infestarsi in maniera anche silente e asintomatica, soprattutto se adulti ed in buona salute, albergando diverse specie di vermi intestinali e non. 

In Europa, ed anche in Italia, i principali gruppi di parassiti che vengono isolati possono essere classificati in base alla localizzazione nell’ospite finale, e sono:

Vermi a localizzazione intestinale quali: Ascaridi (vermi tondi); Tricocefali (vermi a frusta); Tenie (vermi piatti); Ancilostomi (vermi ad uncino) 

Vermi a localizzazione non intestinali quali le diverse specie di Dirofilaria che possono infestare diversi organi quali cuore, polmoni, arterie e tessuto sottocutaneo. 

Gli ascaridi del cane

Toxocara canis è un grosso parassita intestinale che può infestare cani e volpi e che da adulto misura fino a 15 cm di lunghezza. Può essere responsabile di zoonosi, ovvero può essere trasmesso anche all’uomo. I cuccioli possono infestarsi con T. canis fin da prima della nascita, quando sono ancora in utero o durante l’allattamento; le larve possono infatti essere trasmesse sia attraverso la placenta che a mezzo del latte materno. Questo parassita è diffuso nelle popolazioni di cani e volpi a livello mondiale. Colpisce maggiormente i cuccioli ma si può ritrovare anche in cani adolescenti ed adulti. I vermi adulti si localizzano nell’intestino tenue dove depongono le uova che vengono eliminate con le feci. Le uova diventano infestanti dopo diverse settimane e possono sopravvivere nell’ambiente per anni. I cani si contaminano a seguito dell’ingestione di uova infestanti che nell’intestino rilasciano le larve le quali, attraversata la parete intestinale, compiono una migrazione epato-tracheale a cui segue il passaggio dalla trachea all’esofago e il ritorno nell’intestino tenue dove completano il loro ciclo vitale.

Più spesso i nostri amici cani si contagiano ingerendo uova presenti nell’ambiente, oppure attraverso carne poco cotta o in ingerendo prede infestate, come piccoli volatili o roditori. 

Anche l’uomo può infestarsi ingerendo accidentalmente uova disseminate nell’ambiente, o carne poco cotta contenente larve. 

Sintomi da infestazione da ascaridi nel cane

La sintomatologia è più evidente nei cuccioli che, se infestati da molti parassiti, possono apparire magrissimi con una tipica dilatazione addominale. Il nostro cucciolo oltre ai noti sintomi gastroenterici, potrà presentare anche sintomatologia respiratoria. Nei cani adulti ed anziani raramente ci sono sintomi così evidenti ed il reperto di un verme adulto emesso attraverso feci o nel vomito, spesso è l’unica spia che ci fa accorgere che Fido è stato colpito. 

La diagnosi viene agevolmente fatta sulla base di un esame coprologico che evidenzia le uova, meglio se effettuato da 3 campioni emessi in momenti diversi in quanto gli adulti che si trovano nell’intestino non producono uova di continuo ma in modo intermittente. E’ molto importante controllare le cagne in stato di gravidanza o durante la lattazione in modo da prevenire un’infestazione massiva di tutta la cucciolata. Il consiglio generale è quello di sottoporre ad esame coprologici regolari anche i cani che hanno libero accesso a giardini e/o parchi e che vivono in famiglie con bambini piccoli. 

Per prevenire l’infestazione da ascaridi è importante cercare di evitare che i cani ingeriscano piccole prede, e che si alimentino con carne cruda o poco cotta non controllata e non debitamente sottoposta a trattamenti termici adeguati, come ad esempio l’abbattimento a basse temperature. Un metodo di prevenzione efficace è ovviamente l’immediata rimozione delle deiezioni dei nostri amici dall’ambiente per evitare la diffusione e disseminazione di uova e larve. 

Gli ascaridi nei gatti

Toxocara cati è uno dei parassiti intestinali che può colpire i nostri amici felini, e può anche essere responsabile di zoonosi. Gli esemplari adulti arrivano a misurare fino a 10 cm di lunghezza. I gattini si possono infestare dalla madre attraverso il latte e possono quindi causare l’insorgenza di una grave proliferazione prima che sia possibile effettuare una diagnosi tramite l’esame coprologico, che consiglio tuttavia di eseguire non appena sia possibile. Il Toxocara cati è presente nelle popolazioni di gatti in tutto il mondo e le forme sintomatiche si osservano maggiormente nei gattini rispetto che nei gatti adolescenti. I sintomi sono invece rari nei gatti adulti. I vermi adulti si trovano nell’intestino tenue dove depongono le uova che passano nelle feci e che diventano infestanti dopo diverse settimane. Anche nel gatto adulto il contagio avviene tramite l’ingestione delle uova infestanti presenti nell’ambiente, anche solo calpestandole e poi ingerendole tramite le normali operazioni di tolettatura. Una volta raggiunto l’intestino, dalle uova fuoriescono le larve che penetrano nella parete intestinale, per poi compiere anch’esse la migrazione epato-tracheale a cui segue, tramite l’espettorato, il passaggio dalla trachea all’esofago e il ritorno nell’intestino tenue dove completano il loro ciclo vitale. 

Sintomi e precauzioni da adottare

I principali sintomi clinici nei gattini infestati possono essere intestinali oltre che respiratori, quando il numero di larve migranti è elevato; se l’infestazione è massiccia anche i gattini si mostrano molto magri e con il tipico addome dilatato. Nei gatti più anziani, come per i cani adulti, è estremamente difficile osservare sintomi clinici. Occasionalmente un verme adulto può venire eliminato spontaneamente con le feci o il vomito. Per la diagnosi di certezza anche in questa specie occorre effettuare un accurato esame coprologico ed il vostro medico veterinario di fiducia saprà sicuramente consigliarvi le tempistiche e metodiche migliori. Anche per i parassiti del gatto si è visto che raccogliendo tre campioni di feci da tre emissioni diverse e sottoponendole all’esame, c’è maggiore probabilità di trovare le uova ed evitare falsi negativi.  E molto importante controllare anche le gatte in quando si controllano i gattini onde evitare reinfestazioni. Anche i gatti adulti andrebbero controllati ciclicamente in quanto molto spesso non mostrano alcun sintomo ma sono ugualmente a rischio di essere infettanti. Come per il cane, esami coprologici seriali sono consigliati in situazioni ad elevato rischio, come nel caso di animali d’affezione che vivono in famiglie con bambini piccoli e con accesso ad ambienti esterni. Per essere sicuri si può effettuare un esame coprologico a cadenza trimestralmente, o in particolari situazioni anche mensile. Tra i metodi preventivi ricordiamo quelli di cercare di evitare che il nostro micio catturi prede e le ingerisca, in quanto le piccole prede possono albergare i parassiti, fungendo da ospiti intermedi; vanno poi rispettate tutte le normali norme igieniche quali lavarsi le mani dopo aver manipolato la lettiera sporca dei gatti la quale va tenuta sempre molto pulita allontanando quanto prima le feci deposte. 

Altri suggerimenti per combattere le infestazioni da ascaridi

Sicuramente l’igiene generale e degli ambienti domestici è molto importante. La prima cosa da fare è eliminare e distruggere le deiezioni dei nostri amici non appena possibile, lavarsi le mani ogni volta che si maneggiano gli oggetti di utilizzo quotidiano, quali scodelle e lettiere, e le normali prassi di igiene personale. Se ci sono bambini a casa va chiaramente evitato che vengano in contatto con le deiezioni dei loro compagni a quattro zampe. Anche le dieta può rivestire un ruolo importante in quanto le infestazioni di molti parassiti sono facilitate da disbiosi e alterazioni del microbiota intestinale. Una dieta bilanciata, meglio se fresca e formulata con ingredienti idonei, aiuterà i nostri amici ad avere un intestino più sano e quindi protetto. In caso si decidesse di somministrare carne cruda ai nostri amici è sempre bene sottoporla prima ad un processo di congelamento per 3 o 4 giorni, in modo da rendere inoffensivi gli eventuali parassiti presenti nelle carni e nel pesce. Per il resto non esiste una vera e prorpia dieta che possa prevenire le infestazioni di ascaridi, ma sicuramente una funzione intestinale equilibrata servirà a tenere a bada le eventuali infestazioni ed i sintomi ed eventualmente in caso di presenza di parassiti, ad un rapido ripristino della condizione di salute generale. 

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