COVID-19 Come gestire la convivenza con i nostri amici a quattro zampe

15 Aprile, 2020
Tempo di lettura: 3 minuti

Zoonosi

Sono numerosi gli studi che attribuiscono al nuovo coronavirus SARS-CoV-2 responsabile dell’infezione umana COVID-19, una origine zoonotica. Il coronavirus è “passato” da animali all’uomo attraverso un complicato meccanismo di mutazioni genetiche conosciuto anche come salto di specie, o “spillover”. E’ probabile infatti che il virus, normalmente presente in alcune specie di pipistrelli, attraverso un ospite intermedio, sia potuto mutare ed infettare l’uomo. Si è infatti riscontrato che il 96% del genoma del SARS-CoV-2 è sovrapponibile a quello che infetta una specie particolare di pipistrello molto diffuso in Cina.

Deforestazione

Ed è anche probabile che numerosi fattori di pressione ecologica ed alterazioni dell’ecosistema, abbiano influito su questo salto di specie. La deforestazione ha spinto questi animali a cambiare habitat; ma anche alle abitudini gastronomiche e culturali della Cina dove, molteplici specie animali vengono vendute vive. I percati in questione sono potenzialmente problematici.

I Wet Market, dove animali quali cani, gatti, serpenti, pipistrelli, ratti e tanti altri vengono tenuti accatastati l’un latro sia vivi che appena macellati, in attesa di essere acquistati dai clienti del mercato. Le immagini di questi mercati sono davvero molto difficili da sopportare per un occidentale per il quale il cane ed il gatto più che rappresentare una leccornia gastronomica, rappresentano il proprio fidato compagno di vita.

Cani e gatti al tempo del coronavirus

Chi ha un cane o un gatto in casa in questo duro periodo di quarantena avrà certamente tratto un beneficio. Stando tanto tempo in casa i nostri pets ci avranno fatto tanta compagnia,  infondendoci un senso di speranza e serenità. Meraviglia della consapevolezza animale! Quel loro atteggiamento di resilienza che gli fa attraversare i cambiamenti adattandosi senza troppe sovrastrutture, tipiche invece di noi bipedi umani.

Ma la serenità infusa dalle fusa di Micia o dalle affettuose scodinzolate di Fido ha subito vacillato, sotto le pressanti dichiarazioni di alcuni scienziati che hanno annunciato alcuni casi di COVID- 19 passati stavolta da uomo ad animale. Il caso è della fine di marzo, una donna Belga che, ammalata di COVID 19, lo ha trasmesso al suo gatto. Fortunatamente, nel felino aveva cagionato soltanto una leggera forma gastroenterica e respiratoria, risoltasi con cure di supporto. Sono noti poi i casi dei due cani cinesi di proprietà di due cittadini positivi al coronavirus, ma completamente asintomatici.

Cosa dice la scienza ufficiale

l’Istituto Superiore di Sanità il 3 aprile scorso in un suo comunicato ha affermato chiaramente che  “non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2 che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione”.

I nostri amici a 4 zampe possono quindi soltanto fungere da veicolo passivo, al pari di una giacca o una coperta. E’ opportuno, soprattutto se in famiglia ci sono persone a rischio, rispettare delle prassi igieniche dettate dal buon senso. Sanificare, per quanto possibile, le zampe dei cani tornando da una passeggiata particolarmente a rischio, lavandole con acqua ed un sapone specifico per la cute del cane. Evitare accuratamente l’utilizzo di detergenti aggressivi o su base alcolica o peggio con ipoclorito di sodio.

Infezione di COVID-19 nei cani e nei gatti

I nostri pets possono contrare il temutissimo COVID 19?  Le evidenze sono irrilevanti. Gli unici pochi casi sopracitati, erano tutti animali conviventi con persone infette e non si hanno evidenze che l’animale infettato possa poi fungere da vettore attivo del virus. Pertanto ad oggi si considerano i nostri pets soltanto delle “vittime incolpevoli”. Al fine di limitare qualsiasi rischio, è bene che cani e gatti conviventi con persone infette siano tutelati e protetti alla stregua di altri familiari. Rirurre al minimo, anche per loro, le occasioni di contatto con i pazienti positivi.

A tal proposito alcune facoltà di medicina veterinaria, come quella di Torino, hanno già iniziato a pensare di testare gli animali facenti parte di nuclei familiari con cui è presente un paziente positivo al COVOD 19. Per adesso gli studi sono ancora in corso e ben lontani dal dimostrare un reale ruolo nella trasmissione del coronavirus SARS-CoV2 da animale domestico a uomo.

Non abbiate paura di accudire il vostro amico a 4 zampe. Se è in casa con voi in isolamento e voi siete non infetti, anche loro saranno non infetti!

Risorse utili

Se avete qualsiasi dubbio consultate il sito della FNOVI, la federazione nazionale degli ordini dei medici veterinari italiani. Lo stesso  Istituto Superiore di Sanità, fornisce le risposte a tutti i vostri interrogativi su trasmissione del COVID-19 e animali domestici. Se i vostri dubbi dovessero persistere telefonate al vostro medico veterinario di fiducia, saprà sicuramente darvi le risposte che cercate e consigliarvi al meglio su come continuare la vostra serena convivenza con il vostro pet. Soprattutto… non li abbandonate, che loro non vi abbandonerebbero mai!

 

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