Malgrado il cambio climatico e le temperature che si mantengono per diversi mesi al di sopra delle medie stagionali, nel nostro bel paese c’è ancora una notevole variabilità del clima tra estate e inverno, e, citando uno dei luoghi comuni più comuni di tutti, non ci sono più le mezze stagioni! I nostri amici animali, sia selvatici che domestici risento anch’essi di queste brusche e repentine variazioni.
Vediamo insieme quali sono le possibili conseguenze delle rigide temperature invernali per i nostri amici con la coda e soprattutto cosa possiamo fare per prevenire accidenti e disagi legati alla stagione fredda.
Cosa succede al corpo di fido e micia con il freddo
Quando le temperature ambientali si abbassano l’organismo di tutti gli esseri viventi subisce dei cambiamenti nel suo metabolismo; perfino le piante rallentano il loro ciclo vitale mente animali ed esseri umani mettono in atto una serie di meccanismi difensivi per mantenere la temperatura corporea costante.
La vera sfida per i mammiferi e altre specie animali è infatti quella di termoregolare, ovvero mantenere costante la temperatura del corpo facendo fronte ai cambiamenti del clima, ciò accade al fine di consentire tutte le reazioni chimiche e metaboliche di organi ed apparati del corpo.
Un esempio eclatante di questo meccanismo è ciò che succede alle gonadi maschili: i testicoli infatti per essere funzionanti devono restare ad una temperatura che sia di un paio di gradi inferiore a quella dell’addome. Per ottenere questo risultato la natura li ha dotati di una muscolatura che è in grado di contrarsi avvicinandoli all’addome quando la temperatura esterna è fredda, mentre quando c’è molto caldo lo stesso muscolo si decontrae tenendoli più distanziati.
Oltre a questo meccanismo il sistema vascolare compie un grande lavoro: quando le temperature sono rigide, le arteriole periferiche si contraggono spingendo il sangue verso le parti interne del corpo, in modo da consentire una circolazione del sangue più caldo e mantenere vivi e vitali tutti gli organi interni.
Se le temperature però scendono al di sotto di certi valori, questi meccanismi non sono sufficienti a mantenere la temperatura corporea costante. Altri fattori ormonali e biochimici vengono messi in gioco ma talvolta occorre proteggersi in modo attivo dal freddo, salvo se la natura ci ha donato di “abbigliamento” termico naturale.
Pelo e pellicce
A differenza di noi esseri umani, cani e gatti sono dotati di una folta pelliccia che ricopre la loro cute e che funge da barriera anche per gli agenti atmosferici. Cani e gatti che passano molto tempo all’esterno compiono una imponete muta del pelo, una sorta di cambio di stagione naturale grazie al quale durante l’estate perdono il sottopelo mentre in inverno questo cresce più forte e fitto.
Il sottopelo, del quale abbiamo parlato in un altro articolo inerente alla tosatura di cani e gatti, è un tipo di pelo lanuginoso e fitto che cresce appunto in inverno creando uno strato protettivo e coibentante su tutto il corpo dei nostri amici; restano escluse però alcune aree normalmente glabre come ad esempio il tartufo, i cuscinetti plantari ed in molte razze di cani l’addome.
Anche cani e gatti che vivono in appartamento sono soggetti a questo ricambio del pelo anche se in modo minore grazie al fatto che nelle nostre case la temperatura si mantiene costantemente al di sopra o al sotto di certe soglie. Il sottopelo in ogni caso riesce a svolgere la sua funzione di protezione a patto che il termometro non scenda al di sotto di un certo livello; tra i 7 ed i 3 gradi infatti cani e gatti, soprattutto se non hanno possibilità di muoversi molto o di trovare un riparo, iniziano ad avare difficoltà a termoregolare e pertanto dobbiamo aiutarli noi a non subire gli effetti deleteri del freddo.
Cucce e cappottini
I pet che vivono in casa anche in inverno beneficiano di temperature più miti fino a quando non escono coi loro umani per l’agognata passeggiata o da soli per esplorare il giardino o il terrazzo domestico. Se le temperature esterne sono molo basse il brusco cambio di temperatura potrebbe creare danni e conviene, specialmente nei cani con pelo corto, dotarli di una protezione aggiuntiva come ad esempio un cappottino.
In commercio esistono numerosi modelli. Molto utili e pratici sono quelli che hanno una parte esterna impermeabile che protegge anche dalla pioggia, e una fodera interna di materiale termico tipo pile. Alcuni cani, specialmente se freddolosi o dotati di scarso sottopelo, dopo un primo momento nel quale possono sentirsi non a proprio agio con un cappottino, col tempo gradiranno indossarlo perché si accorgeranno del beneficio che può dare essere coperti quando all’esterno c’è freddo, umidità o pioggia.
Diverso discorso va fatto per i felini; la maggior parte dei gatti non tollera assolutamente nessun tipo di capo di abbigliamento, fatto salvo per i rari casi di gatti particolarmente freddolosi. I felini di casa molto spesso non prediligono il freddo e se hanno libero accesso all’esterno saranno essi stessi a ridurre al minimo le loro incursioni outdoor durante il periodo invernale. La cosa più importante per proteggerli dal freddo è che abbiano la possibilità di rientrare al coperto quando le temperature diventano rigide, e quindi che la casa dove abitano abbia un sistema che gli consenta di rientrare quando ne avvertono la necessità, come ad esempio una porta che resti aperta oppure la classica gattaiola inserita in una porta o una finestra.
Fuori poi, se abbiamo un giardino o un terrazzo, sia per cani che per gatti, può essere una buona idea posizionare una cuccia da esterno che sia ben termo-coibentata, sollevata di qualche centimetro dalla pavimentazione e magari con all’interno delle coperte di un materiale caldo e facilmente lavabile, in modo che, se malauguratamente i nostri amici restassero bloccati all’esterno, possano trovarvi riparo fino a quando non rientriamo in casa per accoglierli nuovamente.
Temperature rigide: Casi e razze particolari
I precedenti consigli se possono essere considerati utili per molti cani e gatti risultano indispensabili per animali appartenenti ad alcune particolari razze e tipologie. Per quanto concerne i cani di piccola taglia ed a pelo corto sono più sensibili al freddo, tant’e vero che mediamente ben tollerano, se non addirittura desiderano essere coperti da un cappottino ed in casa cercano coperte e luoghi al caldo.
Alcune razze in particolare poi sono dotate di scarsissimo se non addirittura sprovviste di sottopelo, come ad esempio i Barbonicini, i Maltesi, gli Yorkshire ed alcuni terrier; in questi soggetti pertanto va sempre valutata la possibilità di offrire una protezione aggiuntiva quando le temperature diventano particolarmente rigide. Esistono poi cani e gatti completamente privi di pelo, come i gatti appartenenti alla razza Sphynx, e tra i cani quasi completamente glabri quelli di razza Chinese crested dog, i cani nudi messicani ed i cani nudi peruviani.
Questi cani e gatti a causa di mutazioni genetiche non hanno il mantello formato da pelo e sottopelo, ma una cute un po’ più spessa e molto delicata; è chiaro quindi che se decidiamo di accogliere in casa uno di questi animali dobbiamo proteggerli non solo dal freddo ma anche da caldo vestendoli con indumenti che li proteggano in tutte le stagioni ed avendo una particolare cura della loro delicata cute.
Anche le età avanzate sono più sensibili alle basse temperature: i cuccioli degli animali anziani avendo meno massa muscolare e spesso un pannicolo adiposo meno spesso dei cani e gatti di media età sono più soggetti ad avere difficoltà nelle termoregolazione, come anche i cani ed i gatti molto magri o sottopeso.
Aree delicate ed aree a rischio
Come accennato precedentemente anche cani e gatti che hanno folto mantello posseggono delle aree con meno pelo o addirittura naturalmente glabre. Queste aree cutanee sono molto più sensibili sia al caldo che al freddo e vanno pertanto protette utilizzando qualche stratagemma. Col freddo, ad esempio, il tartufo di cani e gatti potrebbe screpolarsi, proprio come accade alle nostre labbra.
Se notiamo che il naso del nostro amico è secco e screpolato, possiamo prevenire la secchezza e la disidratazione applicando un olio alimentare, molto sicuro anche da un punto di vista tossicologico; cani e gatti infatti tendono a leccarsi il muso ingerendo tutto quello che ci applichiamo sopra e per evitare spiacevoli problemi digestivi possiamo quindi utilizzare per idratare la superficie cutanea del tartufo degli olii di mandorle o di cocco per uso alimentare ma anche del comune olio di girasole o di oliva che, se ingeriti in piccole quantità, non provocano nessun fastidio.
I cuscinetti plantari invece normalmente sono molto spessi e dotati di un rivestimento cutaneo protettivo; se per strada c’è ghiaccio o neve però questa protezione potrebbe non essere sufficiente, basterà applicare una crema molto grassa, meglio se a base di sostanze naturali ed emollienti come la calendula, per ottenere uno strato protettivo aggiuntivo che difenda le zampe dal freddo estremo.
Freddo e metabolismo basale
La più grande arma per combattere il freddo proviene però dall’alimentazione. Il dispendio energetico che l’organismo compie per mantenere costante la temperatura corporea è infatti molto elevato quando le temperature ambientali calano. Nel prossimo articolo vedremo insieme come aiutare i nostri amici cani e gatti ad affrontare al meglio l’inverno attraverso una sana ed equilibrata alimentazione.
2 commenti
patrizia
buon giorno
sarebbe possibile fare un post sulla malassezia del cane e che prodotti naturali utilizzare ?
grazie
Generiamosalute
Lo proporremo certamente alla dr.ssa D’Angelo che cura la maggior parte degli articoli di tema veterinario