Naso secco e screpolato nei nostri pet: tra mito e realtà

14 Giugno, 2023
Tempo di lettura: 5 minuti

Talvolta capita che Fido e Micia vengano portati a visita per il naso secco e screpolato. I loro umani si preoccupano molto per questo segnale, ritendendolo spia di qualche patologia sottostante. È infatti quasi un luogo comune che quando il nostro amico ha il naso non ben umido, magari caldo e screpolato, abbia la febbre o qualche altra patologia. Questa credenza è in parte vera ed in parte no. Vediamo insieme quali possono essere le cause di questa alterazione del tartufo, la parte apicale del naso, ed i possibili approcci terapeutici.

Cos’è il tartufo ed a cosa serve

Il tartufo è un’area formata da pelle, posta alla punta del naso intorno alle narici, priva di peli, con cute più spessa e spesso molto umida. Il nome scientifico del tartufo è rinario, dal latino rhinarium, ovvero correlato al naso. La cute che lo riveste è percorsa da piccolissime rughe che ne aumentano la superficie e di conseguenza la sensibilità. La cute glabra del tartufo è infatti riccamente innervata e contiene numerose ghiandole che producono uno strato di sottile muco che lo rende quasi sempre umido. Questo strato mucoso ha una duplice funzione: da un lato serve a valutare la provenienza del vento, e dall’altro ingloba le particelle odorose rendendole più tempo disponibili per essere analizzate dal nostro amico a 4 zampe. Il tartufo, e tutto il muso, sono infatti organi dotati di una sensibilità olfattiva eccezionale. Si pensi che un cane ha circa 60 volte i recettori olfattivi di un uomo e la sua corteccia cerebrale deputata al senso dell’olfatto è di circa 40 volte più grande. Attraverso questo organo i cani, i gatti e numerosi altri mammiferi riescono a sentire odori diluiti 1/10.000.000. Oltre all’olfatto, il tartufo li aiuta ad orientarsi nello spazio proprio grazie alla superficie umida che risente delle variazioni del vento. La presenza di questa struttura anatomica è quindi tipica di quegli animali che hanno come senso principale l’olfatto. E’ molto importante quindi che il tartufo ed il naso dei nostri amici siano in buona salute.

Perché fido ha il naso secco

Le cause per le quali il tartufo del nostro amico può diventare secco e screpolato sono molteplici. Alcune di esse ci devono far correre dal nostro veterinario, mentre altre sono parafisiologiche, ovvero normali.

Le cause naturali per cui il tartufo può divenire secco sono ad esempio la temperatura esterna elevata o secca. Questo può accadere sia in estate, ma anche in inverno se il cane permane in una stanza riscaldata e con aria secca. Anche l’esposizione al sole può rendere il tartufo secco, ma queste condizioni sono facilmente reversibili e non ci devono far preoccupare. Dobbiamo solo interpretare questo segno come indice di una temperatura ambientale che può far male sia a Fido che a noi umani conviventi. Un’altra causa di secchezza del tartufo può essere l’esposizione prolungata ai raggi solari che può provocare vere e proprie ustioni e scottature, soprattutto nei soggetti che hanno la cute del tartufo più chiara.

Tuttavia, se ci facciamo caso, il naso del nostro amico può seccarsi e ritornare umido più volte durante il giorno, e se come unico segno di anomalia abbiamo la secchezza cutanea, ma Fido è allegro, mangia, gioca ed espleta tutte le sue funzioni organiche, non dobbiamo assolutamente preoccuparci. Quando la secchezza del tartufo è invece permanente e vi sono altri segnali di malessere, è il caso di portarlo a visita dal nostro veterinario di fiducia.

Il tartufo poi può essere infatti secco e screpolato in numerose condizioni patologiche, ad esempio in alcune patologie infettive come il cimurro o la leishmaniosi, ma oltre al naso secco e screpolato il nostro amico avrà diversi altri sintomi. Nel caso del cimurro potrà avere febbre alta, anoressia, problemi gastroenterici e respiratori fino a sintomi neurologici; in questo caso l’ipercheratosi, ovvero l’ispessimento della cute del tartufo, è un effetto di questo virus. Nel caso della leishmaniosi invece, oltre all’ipercheratosi del tartufo, Fido può avere stanchezza, dimagrimento, inappetenza, crescita anomala delle unghie, problemi oculari, epistassi, gonfiore delle articolazioni e formazioni di ulcere in diversi distretti terminali come, ad esempio, la punta delle orecchie. Il tutto è causato dall’azione dell’infezione di un protozoo.

Vi sono poi cause autoimmunitarie, tra le quali forme di dermatiti autoimmunitarie, che possono rendere screpolato il tartufo. Anche in questo caso lo stato di salute generale di Fido sarà molto scadente, ed oltre a questo segno potrà avere altre aree cutanee screpolate, ulcerate o gonfie, oltre ad essere stanco, senza forze, inappetente ed abbattuto.

Abbiamo inoltre patologie carenziali che causano alterazioni cutanee generali ed a livello del naso, come il deficit di zinco che si manifesta con diversi segni a carico del tartufo: avremo cute secca e screpolata, infiammata e a volte depigmentata, ovvero come fosse scolorita. Oltre a questi segni cutanei ci possono essere sintomi gastroenterici, inappetenza, dimagrimento, perdita di pelo e altre aree cutanee infiammate.

Anche una carenza di idratazione per una diminuzione dell’acqua assunta o una sua eccessiva perdita, e carenze di alcuni acidi grassi essenziali possono rendere il tartufo secco e screpolato.

Vi è poi una condizione dermatologica specifica che viene detta ipercheratosi ereditaria detta anche primaria. Questa è caratterizzata da un ispessimento di determinate aree cutanee, in particolare tartufo e cuscinetti plantari, che divengono secchi e pieni di proliferazioni di cheratina, il tessuto che appunto forma queste aree cutanee. Questa condizione è causata da un’iperproduzione di cheratina e si manifesta maggiormente in soggetti anziani. Se il tessuto cheratinico in eccesso è tale da causare fastidio o dolore al nostro amico, dobbiamo portarlo da nostro veterinario che potrà rimuovere la cheratina in eccesso e prescriverci una cura adeguata al singolo caso.

Cosa fare per aiutare fido che ha il tartufo secco

Se Fido ha alcuni dei sintomi elencati in precedenza associati alla secchezza del tartufo, non ci resta che portarlo dal nostro veterinario. Solo dopo aver effettuato la diagnosi, potrà prescriverci una terapia adeguata.

Se invece il nostro amico gode di ottima salute possiamo aiutarlo noi con semplici accorgimenti e rimedi naturali. In primo luogo per dargli sollievo possiamo idratare la cute secca con un olio alimentare, come ad esempio un olio di girasole o di mais, o applicare una crema grassa che contenga Calendula officinalis, pianta nota per le sue proprietà lenitive ed antiinfiammatorie. Attenzione però agli ingredienti contenuti nelle creme e unguenti che gli applichiamo perché sicuramente Fido leccandosi il naso ne ingerirà piccole parti.

Durante la stagione estiva, specialmente in soggetti con cute e mantello chiari, è opportuno applicare una protezione solare formulata per cani e gatti, anche perché, come in medicina umana, anche per i nostri amici l’esposizione al sole prolungata può favorire irritazioni, ustioni e tumori della pelle; se malgrado l’applicazione di una crema solare Fido si scotta il naso, una volta tornati a casa possiamo applicargli una crema grassa contenete Hypericum perfoliatum, utilissimo per le ustioni solari. Possiamo poi controllare la quantità di acqua che assume, anche aggiungendola alla razione giornaliera, o offrendogli cibo umido e brodoso. Inoltre, nel dubbio che vi sia una carenza di acidi grassi essenziali, poiché questi sono fonte di antinfiammatori naturali e non hanno praticamente effetti collaterali, possiamo aggiunge alla pappa di Fido delle capsule di olio di pesce contente un pull di omega3 e 6 in grado di supportare la funzione dermica ed idratare le membrane cellulari. Anche in questo caso, chiedendo consiglio ad un veterinario magari esperto in nutrizione, potremo avere la prescrizione dei dosaggi più idonea al caso in questione, che è sempre più sicura del fai da te.

Non spaventiamoci quindi se Fido e Micia hanno solo il naso secco, ma portiamoli a controllo dal loro medico veterinario di fiducia in caso siano presenti altri segnali di malessere.

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