Cosa fare se il cane non mangia

31 Maggio, 2023
Tempo di lettura: 6 minuti

Come ogni giorno prepariamo la pappa per il nostro cane, aggiungiamo qualcosa che la renda gustosa e gliela offriamo. Fido si avvicina, annusa svogliato e se ne va. Oppure peggio ancora, mentre solitamente salta allegro ed eccitato durante la preparazione, non si muove dalla sua cuccia e non degna neanche di uno sguardo la scodella.
Cosa succede? Dobbiamo preoccuparci? In alcuni casi si, in altri meno.
Le alterazioni del senso di fame vengono racchiuse sotto termine disoressia, ovvero alterazione del senso dell’appetito che può variare dalla bulimia, ovvero fame patologica, all’anoressia, cioè l’assenza di fame. Tra questi due estremi troviamo una serie di alterazioni quali l’appetito capriccioso, o selettivo per alcuni alimenti con completa esclusione di altri. Anche i nostri amici con la coda possono soffrire di queste problematiche.
Vediamo insieme quali sono le cause principali.

Perdita dell’appetito nel cane

L’anoressia, o perdita dell’appetito, si manifesta nei nostri animali per una svariata serie di motivi. In primo luogo bisogna cercare di capire se in nostro amico non vuole mangiare per cause organiche, ovvero patologie fisiche, o per cause psicologiche. La fame è infatti una sensazione fisiologica che si manifesta quando le richieste energetiche dell’organismo aumentano a seguito del consumo metabolico delle calorie ingerite. Una serie di meccanismi ormonali concorre al corretto senso di fame e sazietà.
Vi sono casi in cui questi meccanismi o si inceppano o sono impediti da cause organiche. In ogni caso la perdita dell’appetito è sempre indice di problematiche sottostanti.
Numerose patologie a carico di bocca, denti, esofago, stomaco, intestino, fegato, pancreas ed altri organi e distretti quali reni, gola e naso, e perfino cervello possono causare perdita di appetito, come anche alterazioni generali quali febbre, anemia, dolore, patologie ormonali e metaboliche.
Quando il cane non vuole mangiare è quindi consigliabile portarlo dal suo veterinario curante che, oltre alla visita clinica, potrà prescrivere una serie di accertamenti, come ad esempio analisi del sangue, delle urine ed ecografia addominale. Non è sempre facile, infatti, capire quale sia la causa di anoressia dalla sola visita clinica. Altri segni importanti che non vanno sottovalutati, specialmente se associati ad anoressia, sono i sintomi gastroenterici, l’eccessiva salivazione, debolezza, cambiamenti del comportamento e perdita di peso repentina. Oltre alle cause organiche i nostri amici con la coda possono smettere di mangiare anche per cause psicologiche; alcuni soggetti particolarmente sensibili possono infatti non voler più mangiare a seguito di uno shock mentale o emotivo quali un abbandono, la perdita del loro riferimento umano o del loro compagno animale, ma anche cambiamenti di habitat o di clima.

Quando è normale che fido non voglia mangiare

Vi sono poi situazioni nelle quali un periodo di rifiuto del cibo è para-fisiologico; in primis quando le temperature aumentano d’estate. In quel frangente, con il caldo afoso, i nostri amici tendono a stare più fermi, a consumare meno energie e di conseguenza hanno meno appetito. Poi vi sono alcuni periodi del ciclo estrale delle cagne in cui possono rifiutare il cibo, ed anche i maschi, in presenza di forti stimoli ormonali, possono perdere l’appetito perché concentrati su altro.
Un’altra condizione nella quale i nostri animali possono non voler mangiare è a seguito di interventi chirurgici in anestesia generale; spesso i farmaci utilizzati e le procedure chirurgiche possono causare nausea ed inappetenza, ma se dopo 24 ore dalla procedura il nostro amico si rifiuta ancora di mangiare è importante avvisare il medico veterinario in quanto, un’altra causa di anoressia, è il dolore. Va pertanto instaurata la terapia del dolore più adatta al nostro amico.

Cosa fare se fido non mangia

In primo luogo si possono fare delle prove casalinghe per capire se Fido ha un appetito capriccioso; si può infatti offrire al nostro amico un cibo particolarmente appetibile, come ad esempio della carne o del pesce bolliti o cotti alla piastra, o un pezzo di formaggio grana. Questi alimenti sono infatti graditi dalla maggioranza dei cani. Un’altra tecnica per rendere il cibo più appetibile è quella di riscaldarlo rendendolo tiepido in quanto con il calore si disperdono più facilmente gli aromi che lo rendono più gradito. Si può riscaldare il cibo direttamente o aggiungervi del liquido caldo come acqua o brodo di cottura di carne, pesce o vegetali. Spesso, infatti, Fido rifiuta il cibo perché non lo gradisce più, o perché si accorge che c’è qualcosa che non va. Può capitare infatti che i cani si annoino di mangiare sempre la stessa cosa. In natura non esiste animale al mondo che mangia tutti i giorni la stessa cosa, specialmente se si tratta di animali predatori, come i canidi.
Proponiamo quindi a Fido qualche variabile, compatibilmente con il suo stato di salute ed eventuali intolleranze alimentari. Altre volte capita che acquistando sacchi molto grandi di cibo secco, vengano aperti e conservati in modo non idoneo, dando vita alla proliferazione di muffe e all’evaporazione delle sostanze appetizzanti che si aggiungono per rendere i cibi secchi più graditi. In questi casi Fido rifiuta il cibo perché si accorge col suo fine odorato che quel cibo è vecchio o peggio andato a male. Controlliamo quindi sempre che il sacco di cibo secco sia ben conservato ed il contenuto in ottimo stato, oppure compriamo pacchi più piccoli in modo che si conservino meglio.
Una volta appurato che il nostro amico non rifiuta il cibo perché non lo gradisce, se continua a non magiare va potato dal veterinario che individuerà la causa e metterà in atto una serie di trattamenti per rimuoverla. Durante le procedure diagnostiche, se Fido non riesce ad alimentarsi da molti giorni ed il suo stato fisico generale è scadente, il veterinario potrà proporre dei trattamenti di supporto quali l’alimentazione forzata e7o parentale, la somministrazione di vitamine e farmaci che stimolano l’appetito, e nei casi più severi la fluido-terapia endovenosa, per sostenere il nostro amico. Non dobbiamo spaventarci perché a fronte di procedure che appaiano invasive, Fido avrà un repentino miglioramento dei sintomi, specialmente se la causa sottostante non è rappresentata da una patologia grave o incurabile.

Se la causa dell’anoressia è psicologica

Vi sono numerosi fattori psicologici che possono influire sull’appetito del nostro amico con la coda; le cause più comuni sono cambiamenti di ambiente, come traslochi, cambi di casa, la presenza di nuove persone o animali, i cambiamenti del tipo di cibo offerto, e le perdite di un loro riferimento umano o animale. In questi casi bisogna avere molta pazienza, aiutare ad affrontare il cambiamento al nostro amico, soprattutto avvalendosi dell’utilizzo di medicine non convenzionali come l’Omeopatia o la Floriterapia. Si possono fare delle prove offrendo cibo più gustoso in contesti meno stressanti; ad esempio, se all’arrivo di un bambino o di un nuovo animale il nostro amico smette di mangiare, ritagliamoci dei momenti per stare da soli con lui e proponiamogli la pappa in una zona separata dal nuovo arrivato. Se malgrado tutte le prove ed escluse cause organiche Fido non vuole mangiare perché troppo addolorato o stressato, rivolgiamoci ad un medico veterinario comportamentalista che, individuata la causa, potrà aiutarci a rimuoverla. Va ribadito che per essere certi che la causa di anoressia sia di origine psicologica dobbiamo sottoporre il cane alla vista clinica ed a tutti gli accertamenti consigliati dal nostro veterinario di fiducia, meglio se un omeovet!  Come specificato in precedenza è più frequente che un cane non mangi per problemi fisici che psicologici. Il senso della fame è infatti un meccanismo fisiologico fondamentale e solo gravi condizioni emotive possono far digiunare i nostri animali per lunghi periodi. Se non vi sono stati particolari eventi traumatici escludiamo sempre le cause fisiche per poi concentrarci su quelle psicologiche.

Anoressia e terapie non convenzionali

Una volta chiarita la causa che porta il nostro amico a rifiutare il cibo, oltre alle classiche terapie di supporto si possono affiancare con buoni risultati alcune terapie non convenzionali, avvalendosi ad esempio dell’utilizzo di medicine energetiche come l’Omeopatia, la Floriterapia e l’Agopuntura. Anche se la causa è di natura chirurgica, come nel caso di un forte dolore al cavo orale per un dente malato, una volta trattato il problema sul piano chirurgico, possiamo affiancare una cura omeopatica in grado di rendere più rapidi i sintomi del post operatorio; ugualmente, per problemi metabolici a carico di fegato e reni, sia l’omeopatia che l’agopuntura possono potenziare l’effetto emuntorio di fluidoterapia e fitoterapici che si somministrano ad esempio per l’insufficienza epatica. Nel caso di problemi psicologici l’effetto di Omeopatia e Floriterapia potrà aiutare Fido a superare quell’evento traumatico che gli impedisce di mangiare. L’Omeopatia è infatti una medicina profonda che tratta il paziente sia sul piano fisico ma anche su quelli emotivo e mentale; associare una cura omeopatica ad un percorso comportamentale può accelerare di molto il ripristino dell’equilibrio emotivo del nostro amico. Via libera quindi all’associazione con medicine non convenzionali, a patto che ci si rivolga ad un medico veterinario esperto in una di queste discipline e che potrà seguire il vostro amico a 360 gradi.

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