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3 Aprile, 2024

Il vomito nel cane e nel gatto

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Tempo di lettura: 6 minuti

Fido o Micia si fermano improvvisamente mentre stavano svolgendo le loro normali attività; iniziano a sbavare, hanno una strana espressione sul volto. Poi iniziano a fare uno strano movimento col quale contraggono l’addome ed emettono strani suoni: in qualche secondo riversano all’esterno il contenuto dello stomaco, e dopo li vedi spossati. Cosa è accaduto? È probabile che abbiano vomitato. C’è da allarmarsi? Dipende: vediamo insieme le cause del vomito nel cane e nel gatto.

Il vomito è un segno clinico molto frequente nel cane e nel gatto e rappresenta una delle principali cause di consultazione del medico veterinario. Il vomito è un riflesso complesso di origine cerebrale che si innesca a seguito dell’attivazione di specifici recettori che si trovano nella “Chemoreceptor trigger zone” situata all’interno dell’encefalo, in prossimità del midollo allungato; a seguito della stimolazione di quest’area ad opera di alcune sostanze quali neurotrasmettitori, farmaci ed ormoni, si ha il riflesso del vomito.

Il vomito di per sé è un meccanismo di difesa che l’organismo utilizza per espellere sostanze dannose; infatti, l’area del cervello deputata all’innesco del vomito si trova in una delle porzioni filogeneticamente più antiche dell’encefalo, e può essere correlato sia a disturbi propri dell’apparato digerente, che di altri organi o apparati.

Differenza tra vomito e rigurgito

In primo luogo va fatta una differenza tra vomito vero e proprio e rigurgito.

Nel vomito il materiale espulso proviene dallo stomaco o dal primo tratto dell’intestino tenue, e l’espulsione è preceduta da nausea, conati, e violente contrazioni addominali; il materiale espulso nel caso del vomito è parzialmente digerito e ricco di succhi gastrici.

Quando siamo di fronte ad un caso di rigurgito invece, l’espulsione di materiale indigerito proveniente dall’esofago, e non è preceduta da nausea e contrazioni addominali. Per accorgerci se Fido e Micia hanno la nausea, oltre che notare che rifiutano il cibo, abbiamo alcuni segni come, ad esempio, una tipica salivazione profusa, il leccamento del muso, oltre che da una intensa agitazione causata dal disagio della sensazione di nausea che si manifesta prima dell’atto del vomito.

Per distinguere il vomito dal rigurgito dobbiamo quindi osservare i nostri amici a quattro zampe e fare caso se hanno forti contrazioni addominali che precedono l’emissione del materiale proveniente dal tubo digerente. Queste contrazioni servono proprio per agevolare l’espulsione del materiale contenuto in una parte più profonda del tubo digerente, ovvero lo stomaco; nel rigurgito invece il materiale non arriva proprio nello stomaco e viene emesso senza sforzo direttamente dall’esofago.

Quando noti questi sintomi è il caso di portare il tuo beniamino dal veterinario e queste informazioni possono essere preziose per orientarlo a distinguere il rigurgito dal vomito. Anche un video che ritrae il tuo amico in questo momento di disagio potrà essere molto utile nella diagnosi differenziale.

Cause del vomito nel cane e nel gatto

Le cause di vomito nel cane e nel gatto sono numerose e come accennato di frequente riscontro. Tra le cause primarie, provocate da alterazioni a carico dell’apparato digerente, possiamo annoverare: malattie infettive: ad esempio la parvovirosi del cane, malattie parassitarie causate da numerosi  parassiti intestinali, tumori a carico di diversi tratti dell’apparato digerente, corpi estranei gastrici ed intestinali ingeriti accidentalmente, disordini alimentari come repentini cambi dietetici o assunzione di cibi avariati, intossicazioni causate da ingestione di sostanze nocive, infiammazioni specifiche dell’apparato digerente.

Tra le cause secondarie legate a problemi di altri organi ed apparati ricordiamo le patologie metaboliche come ad esempio l’insufficienza epatica, renale o metabolica multi organo, l’assunzione di farmaci o sostanze tossiche, ed infine le malattie neurologiche quali neoplasie a livello centrale o traumi cranici che coinvolgono il centro del vomito a livello encefalico.

Se fido e micia vomitano cosa devo fare?

Quando l’episodio di vomito è sporadico e si risolve da sé, soprattutto se i nostri beniamini si riprendono subito dopo, non presentano nausea, ricercando di nuovo il cibo e mostrano un comportamento normale, possiamo semplicemente parlarne con il nostro veterinario per capire se ci sono indagini da effettuare volte a capire se, ad esempio, è il caso di considerare un cambio alimentare.

Se gli episodi di vomito sono ravvicinati e il sintomo sembra non bloccarsi, è meglio portare con celerità il nostro amico a visita; un vomito che non si ferma può creare squilibri elettrolitici e disidratazione ed essere segno di patologie sottostanti anche gravi ed importanti, e pertanto va fatta una diagnosi per capire qual è stata la causa e va impostata una terapia adeguata che riduca le perdite di liquidi e lo stato di disagio del paziente.

Per aiutare il nostro veterinario a emettere la diagnosi e impostare una terapia adeguata è importante fornirgli alcune notizie sul tipo di vomito, come ad esempio informazioni sul colore del materiale espulso.

Il vomito di colore biancastro, simile alla chiara d’uovo, può essere causato dall’accumulo di muco protettivo a livello gastrico e può far sospettare un’infiammazione dello stomaco.

Quando il materiale espulso si presenta di colore giallo e consistenza meno schiumosa, potrebbe anche avere origine biliare, ed essere imputabile a un’infiammazione a livello del primo tratto dell’intestino o della colecisti.

Se il vomito presenta colorazione verdastra, tra le varie cause potrebbe esserci l’abitudine da parte del nostro amico a “brucare” l’erba, comportamento abbastanza frequente soprattutto nel cane e che, se si presenta con un andamento sporadico e non crea disagi, può anche essere ignorato, ma se frequentemente il nostro amico assume erba e poi la vomita, ci deve far sospettare che vi sia un’infiammazione a livello gastroenterico. In questo caso spesso un cambiamento di dieta può essere risolutivo, quindi, è importante riferire questo comportamento al veterinario curante.

In caso di materiale vomitato di colore rossastro e striato di sangue, o brunastro come se contenesse dei fondi di caffè, dobbiamo sempre contattare il nostro veterinario e cercare quanto prima di portare a visita il nostro amico in quanto, la presenza di sangue rosso e quindi indigerito o brunastro e quindi digerito, può essere un segnale di una situazione più complessa.

Quando devo preoccuparmi se fido e micia vomitano?

Ci sono alcuni casi in cui se Fido e Micia vomitano non dobbiamo aspettare molto per portarli in visita; ad esempio se manifestano continui conati a vuoto c’è la possibilità che abbiano ingerito un corpo estraneo. Nei cani di grossa taglia i conati a vuoto senza espellere materiale possono essere un segno della temibile sindrome della dilatazione- torsione gastrica, mentre l’emissione di materiale simil-fecale è quasi sempre spia di un’occlusione intestinale. Se poi nel vomito notiamo molto sangue dobbiamo sempre correre dal nostro veterinario: vi sono infatti alcuni tipi di veleno come quello per topi, che possono provocare un grave disturbo della coagulazione al quale seguono pericolose emorragie. In tutti i casi nei quali poi il vomito è accompagnato da forte malessere ed abbattimento, bisogna sempre recarsi dal nostro veterinario o nel pronto soccorso veterinario più vicino.

Talvolta il vomito si presenta con emissione di liquido schiumoso accompagnata da tosse persistente e disturbi respiratori, e può essere suggestiva di una forte tracheite o altre infezioni a livello respiratorio; quindi, come accennato, anche problemi a carico delle alte vie aeree possono provocare vomito.

Dopo aver vomitato fido e micia possono mangiare?

Per quanto concerne l’alimentazione dopo e durante il vomito vi sono pareri discordanti: alcuni autori suggeriscono di far osservare un digiuno di 12 o più ore al nostro amico con la coda, mentre per altri si può fare una prova alimentare con poco cibo molto digeribile, meglio se umido o semi liquido, anche poco dopo l’episodio di vomito. La prova alimentare va fatta soprattutto se Fido e Micia sembrano interessati al cibo e non mostrano segni di nausea, disagio ed abbattimento, ma soprattutto non vanno mai forzati salvo diversa indicazione del nostro veterinario. Come sempre va valutato il caso in particolare perché, mentre ad alcuni animali affetti da disturbi digestivi che rallentano il fisiologico tempo di svuotamento gastrico, può giovare il digiuno, per altri che hanno una copiosa produzione di succhi gastrici, il digiuno può addirittura peggiorare il quando clinico. Se non possiamo valutare la cosa giusta da farsi è indispensabile recarsi quanto prima dal nostro medico veterinario curante che, dopo aver visitato il nostro amico, ci darà dei consigli su come gestire la situazione. Poiché la maggior parte delle infiammazioni a livello gastrico ed enterico dipendono da errori alimentari, nei casi meno gravi, anche solo cambiando la dieta sia in termini di qualità dell’alimento, che di quantità e di numero dei pasti al giorno, potremmo assistere ad un rapido miglioramento di questo sgradevole sintomo.

Si può prevenire il vomito dei nostri amici con la coda?

Certamente sì, soprattutto offrendogli una corretta alimentazione. Una dieta bilanciata e formulata ad hoc per il nostro amico rappresenta il cardine della prevenzione di questo tipo di problemi, specialmente se hanno carattere di cronicità. Rivolgiamoci ad un medico veterinario nutrizionista che potrà inquadrare la situazione, consigliandoci anche eventuali esami diagnostici per chiarire il quadro clinico. Per quanto concerne il vomito acuto va impedito ai nostri amici di assumere sostanze pericolose: bisogna controllare che in casa o negli spazi dove vive e può circolare liberamente non vi siano piante ornamentali o spontanee che hanno effetti tossici, farmaci, sostanze ed alimenti pericolosi. La prevenzione del vomito ed altri disturbi digestivi può essere fatta anche attraverso regolari controlli che mirino alla profilassi delle parassitosi e delle malattie infettive. Nel caso di nausea e vomito legato al mal d’auto, conosciuto anche come cinetosi, si possono attuare una serie di strategie per attenuare questo fenomeno, come ad esempio alimentare il nostro amico 4-6 ore prima del viaggio, o somministragli alcuni preparati omeopatici che riducono il malessere legato agli spostamenti.

L’Omeopatia: una risorsa importante per contrastare il vomito

Sia nel vomito acuto che in quello cronico i rimedi omeopatici possono essere davvero utili.

La Nux vomica, ad esempio, è molto indicata quando il vomito è causato da un avvelenamento o un’intossicazione;

l’Antimonium crudum quando il nostro amico si è concesso una tale abbuffata da procuragli il vomito;

l’Arsenucum album se insieme al vomito manifesta diarrea ematica, freddo e molta sete ed il suo stato generale è prostrato e carico di ansia ed agitazione.

L’elenco dei rimedi omeopatici da utilizzare nel vomito acuto è davvero lungo ed il tuo veterinario esperto in Omeopatia, cogliendo le sfumature del caso, saprà sicuramente prescrivere quello più adatto. Vi sono casi nei quali il vomito diviene ciclico e cronico poiché causato da una patologia infiammatoria cronica a carico di stomaco e intestino; in questi casi il rimedio omeopatico prescritto a seguito di un’approfondita visita omeopatica. Chiedi al tuo veterinario esperto in Omeopatia di accompagnarti in questo percorso di guarigione, includendo anche altri rimedi naturali come la fitoterapia, l’agopuntura e soprattutto un piano nutrizionale dedicato al tuo amico.

Spesso l’approccio multimodale risulta l’unico vincente, specialmente nelle patologie croniche, oltre che negli eventi acuti.

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