Sempre più di frequente capita di imbattersi sui social media in dibattiti sul benessere degli animali e la convivenza con gli esseri umani. In molti paesi del mondo questo dibattito è molto acceso e da più parti ci si inizia a chiedere se l’utilizzo degli animali da parte dell’uomo sia sostenibile, sia da un punto di vista etico che ecologico. L’etica infatti, sempre più spesso punta il dito verso alcune pratiche di sfruttamento, maltrattamento e negligenza nei confronti degli animali che alleviamo per i diversi scopi che occorrono alla sopravvivenza umana; dagli animali così detti “ da produzione”, ovvero destinati a diventare cibo o vestiti per gli esseri umani, a quelli allevati per compagnia e diletto, come ad esempio cani, o cavalli sportivi, ma anche molte specie esotiche detenute in parchi naturali e zoo.
Da un punto di vista ecologico poi l’impatto degli allevamenti animali da produzione ed anche di quelli d’affezione pone diverse problematiche: dall’influsso sull’ambiente dei mega-allevamenti sul territorio, all’antibioticoresistenza crociata tra esseri umani ed altri animali, anche d’affezione. Il dibattito, oltre ad essere sempre molto acceso, diventa a volte distopico, contrapponendo fazioni che si schierano dalla parte degli animali ad altre che rivendicano la completa supremazia della specie umana su altre specie. L’equilibrio, come spesso accade, sta nel mezzo, anche se in questo caso forse leggermente spostato da una delle parti, ovvero dalla parte degli animali.
L’uomo ha infatti reso gli animali oggetti inanimati, in balia delle sue decisioni praticamente tutte le specie animali che vivono sulla terra, decidendo della vita e delle loro sorti, malgrado molte carte costituzionali, come anche quella del nostro Paese, li dichiari a tutti gli effetti esseri senzienti. È giusto tutto questo? Il prezzo che pagano i nostri amici animali per sostenere, fare compagnia, divertire, servire e sfamare l’uomo è davvero molto alto.
Benessere Animale negli Allevamenti
Già nel 2001 compaiono nel Decreto legislativo 146 all’articolo 2, indicazioni molto chiare sulla gestione degli animali d’allevamento. Il legislatore scrive infatti quanto segue :”Il proprietario o il custode ovvero il detentore (degli animali) deve adottare misure adeguate per garantire il benessere dei propri animali e affinché non vengano loro provocati dolore, sofferenze o lesioni inutili”.
Più recentemente poi, nel 2022 e con successive modifiche nel 2024, sono stati emanati una serie di disciplinari atti a garantire il benessere dei suini, dei bovini da carne, da latte, di quelli allevati con allevamento familiare. Molti altri disciplinari e decreti legiferano sul benessere di altri animali come polli, galline, animali da pelliccia, specie ittiche. Il riconoscimento quindi che queste specie provino dolore, sofferenza, angoscia ed altri sentimenti spiacevoli causati dalle pratiche di allevamento, di trasporto e di macellazione è insito nella stesura di questi stessi decreti. Il legislatore quindi è al corrente di questi sentimenti provati dagli animali ma non può impedirne l’utilizzo da parte dell’uomo.
Leggendo i vari decreti e normative è evidente che se da un lato l’essere umano cerca di ridurre la sofferenza di questi animali, dall’altro li tratta come oggetti, e privi di anima, da allevare per scopi economici e di sostentamento. D’altro canto fino a quando la popolazione di un Paese o di un continente continuerà a cibarsi di animali o loro prodotti, ad indossare le loro pellicce o pelli, risulterà veramente difficile trovare un equilibrio tra il benessere degli animali e le necessità dell’uomo.
L’allevamento degli animali da produzione rappresenta una grande fonte di reddito di inquinamento. Le deiezioni degli animali, spesso contaminate anche con farmaci, antiparassitari ed altre molecole chimiche, impatta sull’ambiente, così come le emissioni di Co2 prodotta dagli animali stessi. Molto spesso essi vivono in tali condizioni di disagio, in completo dispregio rispetto a quello che è il loro etogramma di specie ed in condizioni di sovraffollamento tali da causargli una maggiore insorgenza di patologie fisiche. In questi casi veterinari e allevatori sono costretti a effettuare terapie massive e vaccinazioni di massa. La conseguenza di tale modo di agire causa contaminazione con farmaci e sostanze chimiche che restano presenti sia nel terreno nel quale vengono allevati che nei prodotti ottenuti , spesso anche oltre i tempi di sospensione prescritti per legge, ovvero il tempo che deve intercorrere tra l’ultima somministrazione di un farmaco ad un animale e l’utilizzo di quanto ottenuto, che siano uova, latte o carne.
Tutto questo è compatibile con il vero e proprio benessere degli animali allevati ? Bisognerebbe chiederlo a loro … di certo visitando alcuni allevamenti sembrerebbe di si, ma quasi sempre si tratta di allevamenti a carattere familiare o biologici e pertanto che operano un’estrema cura ed attenzione per il benessere degli animali allevati.
La soluzione per lenire tutto questo dolore è difficile da trovare: sicuramente provare a fare scelte consapevoli come ad esempio evitare prodotti di origine animale provenienti da allevamenti intensivi, ridurre il consumo di carne, pesce, latticini al minimo indispensabile per il mantenimento della propria salute. Infine optare, anche per periodi di tempo limitato, per scelte alimentari vegetariane o vegane può ridurre la richiesta di alimenti di origine animale provenienti da allevamenti intensivi. E se proprio non si riesce a rinunciare a carne, pesce e latticini, cercare di optare per prodotti provenienti da agricoltura e zootecnia biologica che dovrebbero garantire un maggior rispetto degli animali e del territorio in cui vivono. Tutelare gli animali significa tutelare anche l’ambiente nel quale noi stessi esseri umani viviamo e non dimenticare che noi siamo soltanto una specie tra le altre specie, ma l’unica in grado di assoggettare le altre.
L’ambiente domestico: gli spazi e il contesto emotivo
I nostri Fido e Micia sono diventati a tutti gli effetti componenti delle nostre famiglie umane. Cani e gatti, ma anche conigli, furetti, uccelli e perfino anfibi e pesci d’acquario, sono i nostri compagni di vita e quotidianamente ci scambiamo con loro sentimenti e sensazioni. Alcuni ricercatori hanno evidenziato che quando un cane ed il suo umano si guardano negli occhi entrambi hanno un improvviso rilascio di ossitocina che è l’ormone dell’amore. Ciò probabilmente accade anche con i gatti e forse anche con altri animali.
Noi umani spesso scegliamo di prenderci cura ed accudire animali ed anche loro, con i loro mezzi, si prendono cura ed accudiscono noi. I cani fanno la guardia, ci portano giochi, ci consolano se siamo tristi; i gatti ci portano le loro prede come farebbero con i loro cuccioli, ci stanno vicino con la loro modalità discreta se ci vedono malinconici, ci salutano miagolando e con la coda alta quando rientriamo a casa. Tutto questo rappresenta un vero e proprio legame al pari di quello che si instaura con un compagno, un marito, un figlio, un amico o un componente della nostra famiglia. E se è vero che loro hanno bisogno di noi per sopravvivere, è vero anche il contrario.
Per chi ha sperimentato la convivenza con animali è veramente difficile rinunciarvi. Il contesto emotivo che si viene a creare in una famiglia che ha accolto un animale è un contesto molto positivo: si arricchisce infatti della preziosa magia di uno scambio emozionale interspecifico. Per goderne appieno bisogna sempre ricordare di rispettare le esigenze dei nostri amici con la coda: nessuno penserebbe mai di tenere in casa un animale selvatico perché non potrebbe garantirgli la libertà e di svolgere le sue normali attività.
È importante quindi essere consapevoli della responsabilità di accogliere nelle nostre case un animale domestico; tale responsabilità consiste nel garantirgli oltre al cibo, un riparo, cure mediche se necessarie, anche un benessere psicologico. Un cane lasciato solo 10 ore al giorno o che non viene mai portato in passeggiata nella natura, un gatto che non ha un territorio di caccia o perlomeno un arricchimento ambientale, saranno animali tristi e malinconici e finiranno per essere depressi e sviluppare patologie comportamentali e fisiche. Prima di scegliere di condividere la vita con un cane o un gatto o altri animali, informiamoci sulle loro esigenze etologiche e facciamoci consigliare da un medico veterinario che potrà illustrarci le azioni da intraprendere per essere davvero felici. E se un animale è felice anche il suo compagno umano lo sarà!