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6 Agosto, 2025

Prevenzione e gestione delle malattie croniche nei pet

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Col passare degli anni, Fido e Micia vanno incontro alla senilità e  possano apparire piccoli acciacchi che ne mutano le esigenze. Cogliere i precoci segnali dell’invecchiamento è quindi molto importante per operare i giusti cambiamenti riguardo l’alimentazione, l’attività fisica e l’accudimento in generale dei nostri amici a 4 zampe.

Come accennato in precedenza, la vecchiaia non è di per sé una malattia e tanti animali, come anche tanti uomini, arrivano alla terza età in eccellente condizione di salute. Molto spesso però il fisiologico invecchiamento di organi ed apparati comporta l’insorgenza di alcune patologie.
Cani e gatti anziani, come accade anche per altre specie uomo compreso, sono spesso colpiti da una triade che comprende fragilità generalizzata, senescenza e decadimento del sistema immunitario con conseguente infiammazione cronica.

I fattori che incidono sullo sviluppo di questa triade sintomatologica sono molteplici: alcuni legati alla fisiologica senescenza dell’organismo, ed altri legati alle abitudini di vita, all’ambiente, all’alimentazione, all’esercizio fisico, ma anche ad aspetti emotivi e psicologici.
Molto spesso si pensa alle malattie della vecchiaia solo in chiave fisica, ma anche le emozioni subiscono dei cambiamenti e, se un animale sperimenta emozioni negative, il suo decadimento fisico può essere più veloce.

Vediamo insieme quali sono le malattie più diffuse in età geriatrica nei cani e nei gatti e cosa si può fare per diminuirne i disagi collegati e rallentarne il decorso.

Malattie geriatriche di cani e gatti

Tra le malattie più diffuse tra i cani ed i gatti anziani, troviamo sia quelle fisiche che quelle che investono l’aspetto emotivo.
Tra quelle fisiche molte sono legate ad invecchiamento dei diversi distretti dell’organismo, mentre per quelle emotive c’è sia una componente fisica legata alla senescenza del cervello, che aspetti puramente emozionali correlati ai cambiamenti di vita che si rendono necessari in una determinata fascia di età.

Tra le malattie fisiche vanno sicuramente considerate:

Patologie cardiache

Il cuore, organo fondamentale per la vita di ogni essere vivente, con l’età può subire delle modificazioni andando incontro a degenerazione e conseguentemente ad insufficiente capacità di svolgere il proprio lavoro di pompa. Ciò si ripercuote su tutti gli organi e gli apparati, in primis a carico di reni, fegato, cervello, tiroide ed altri distretti.

Quando il cuore non riesce più a svolgere coerentemente la sua funzione di pompa la circolazione rallenta e diversi distretti vanno incontro a sofferenza. Una delle patologie più diffuse in cani e gatti anziani è infatti l’insufficienza cardiaca. Questa può essere diagnosticata a causa dei sintomi che prevedono riluttanza al movimento, affanno anche a riposo, tosse spesso notturna, formazione di edemi alle estremità degli arti o raccolta di liquidi in addome. Quando compaiono questi sintomi così severi vuol dire che la patologia è già in stadio avanzato.
Ma le conseguenze letali dell’insufficienza cardiaca possono essere controllate grazie ad una diagnosi precoce.

Cani e gatti a partire dagli 8-10 anni di età, o anche prima in caso di determinate razze predisposte a cardiopatie congenite, dovrebbero essere regolarmente sottoposti ad una visita cardiologica con elettrocardiogramma ed ecocardiogramma. Se viene infatti instaurata una terapia idonea gli animali cardiopatici possono avere un’aspettativa ed una qualità di vita sovrapponibile a quella di animali sani.

Patologie renali

Con il progredire dell’età i reni, come tutti gli organi ed apparati, invecchiano e la loro funzione può risultare diminuita ed insufficiente.
I reni sono tra gli organi emuntori per eccellenza ed una loro disfunzione può portare a morte precoce. Immaginiamo i reni come una sorta di colino a maglie strette dalle quali filtrano solo le sostanze tossiche o nocive per poi essere eliminate con le urine.
Con l’avanzare dell’età questa maglia del colino tende ad allargarsi per cui si ha perdita di soluti, sali minerali, proteine e ciò si ripercuote sul metabolismo generale.

Invecchiando il rene non riesce più a metabolizzare alcuni prodotti di degradazione della dieta o altre sostanze come farmaci ed elementi dannosi in genere, e i pazienti anziani possono andare incontro a insufficienza renale cronica.
I sintomi più frequenti sono un aumento della sete e dell’urinazione, urine molto abbondanti e chiare, diminuzione dell’appetito, alitosi, vomito, diarrea, dimagramento e perdita di massa muscolare.

È molto importante sottoporre cani e gatti dai 7-8 anni di età, anche se asintomatici, ad esami del sangue e delle urine perché anche in questo caso, diagnosticando l’insufficienza renale precocemente, si può rallentarne il decorso grazie ed un piano terapeutico basato su dieta, integratori e in alcuni casi farmaci specifici.

La combinazione di insufficienza cardiaca e renale poi va sempre scongiurata perché, come accennato, il rene è tra i primi organi a risentire di un’alterata circolazione e perfusione.

Patologie endocrine

Anche le ghiandole con l’invecchiamento possono subire delle alterazioni; in particolare la tiroide, le ghiandole surrenali ed il pancreas endocrino in vecchiaia possono diminuire o aumentare la propria preziosa funzione di controllo esponendo i cani ad ipotiroidismo, diabete, sindromi di Addison o di Cushing, ed i gatti ad ipertiroidismo e diabete, raramente patologie delle surrenali che invece sono meno frequenti nella specie felina.

Se il tuo cane o gatto anziano presenta alcuni segni e sintomi anomali parlane col tuo veterinario di fiducia. Anche in questo caso diagnosticando in tempo le diverse patologie endocrine si può istaurare un’idonea terapia che può farli convivere serenamente con la patologia. Controlli programmati come l’esame ecografico addominale e della tiroide, ed esami del sangue e delle urine restano dei capisaldi della prevenzione delle patologie endocrine.

Patologie osteoarticolari

Le articolazioni di cani e gatti anziani tendono a perdere la loro componente cartilaginea che si disidrata e si consuma. Ne consegue il fenomeno dell’osteoartrosi, che è quasi sempre presente negli animali senior, ed anche in noi esseri umani.

Se il nostro amico a 4 zampe anziano risulta più riluttante al movimento, fa fatica ad alzarsi dalla cuccia, a fare le scale, a saltare sul divano o al parco, tende a riposare di più, parliamone col nostro veterinario curante perché dalla visita clinica ed eventualmente con l’ausilio di diagnostica specialistica come radiografie, tac o risonanza magnetica, può svelare l’artrosi e proporre una terapia per il controllo del dolore e per cercare di rallentarne la progressione. I nemici numero uno dell’artrosi sono in ogni caso il sovrappeso ed il movimento sbagliato: troppa attività fisica o l’inattività completa possono peggiorare drasticamente il quadro artrosico, mentre il peso in eccesso grava sulle articolazioni invecchiate e fragili.

L’osteoartrosi è tra le principali cause di dolore cronico ed infiammazione cronica, due problemi molto gravi degli animali anziani. Fortunatamente esistono diversi protocolli terapeutici che possono migliorare la vita dei nostri amici: dalla Fitoterapia, all’Omeopatia, Cannabis terapeutica, integrazioni varie, Agopuntura, Fisioterapia, Osteopatia, Ozonoterapia e quando necessario anche farmaci.

Regala al tuo amici “senior” una vecchiaia meno dolorosa affrontando il problema dell’osteoartrosi per tempo col tuo veterinario!

Patologie odontoiatriche

Anche i denti, come le ossa e tutto il resto del corpo, tendono ad invecchiare, ed oltre a perdere parte dello smalto, molto spesso si ricoprono di placca e tartaro che, depositandosi anche sotto il margine gengivale, da luogo a fastidiose infezioni.
A causa di queste infezioni si possono avere gengiviti e parodontiti, meno frequentemente carie.

I segni e sintomi che ci devono allertare sono alitosi, difficoltà nella masticazione, dolore al tocco del cavo orale, arrossamento e gonfiore delle gengive, scialorrea con tracce di sangue.
È molto importante richiedere al veterinario di fiducia un attenta ispezione del cavo orale quando portiamo a visita i nostri pets, anche se non anziani.

La deposizione di placca e tartaro e tutti i disturbi che ne conseguono possono infatti iniziare a svilupparsi anche in giovane età, specialmente in razze predisposte come quelle toy o di taglia piccola, o in casi particolari di cani e gatti che assumono una dieta troppo ricca di carboidrati.

Con l’avanzare dell’età la patologia odontoiatrica se trascurata può portare ad avere difficoltà di prensione dell’alimento e rifiuto del cibo per il dolore provato durante la masticazione; questa condizione, oltre che dolorosa, è anche pericolosa per la salute dei nostri amici; il veterinario ci proporrà certamente una bonifica del cavo orale da eseguirsi in anestesia generale, e questo aspetto spesso preoccupa i compagni di vita di cani e gatti.
Ma niente paura! Con gli opportuni esami pre-anestetici la procedura può essere eseguita anche in animali molto, molto in là con gli anni.

Esami del sangue e visita cardiologica con ecocardiogramma sono spesso sufficienti per valutare se un paziente anziano può o meno sopportare un anestesia.
D’altro canto l’infezione ed il dolore che accompagnano le patologie dentali sono condizioni pericolose e che vanno comunque trattate.

Il consiglio che mi sento di dare è quello di prevenire queste problematiche facendo valutare dal proprio veterinario le condizione clinica della bocca del nostro amico prima che la situazione si aggravi; praticando regolari sedute di pulizia dei denti queste ultime e le relative anestesie avranno durata minore e l’impatto positivo sulla qualità di vita del nostro amico con la coda sarà certamente migliore.

Disturbi cognitivi

Come per gli esseri umani anche per gli animali l’invecchiamento del cervello costituisce uno dei problemi legati alla vecchiaia.
Sindromi neurologiche simili alla demenza senile che si diagnostica nell’uomo, possono colpire anche cani e gatti.

La sintomatologia è varia: i nostri amici possono apparire disorientati, avere alterazioni del ritmo sonno veglia, alterazioni dell’appetito rifiutando il cibo o chiedendone in continuazione e negli orari più disparati, avere repentine mutazioni del comportamento mostrandosi più aggressivi, o meno reattivi, talvolta dormire di più ed evitare o ridurre al minimo il contatto e le interazioni con i loro familiari.

In alcuni casi possono perdere la memoria non riconoscendo più le cose e le persone o gli altri animali che li circondano, dimenticando la strada di casa e le solite abitudini. Per ovviare a questa decadenza legata all’età purtroppo non sono molte le risorse terapeutiche ma sicuramente il cervello può mantenersi più attivo ed in salute più a lungo  se viene stimolato con le giuste risorse e se il cane o il gatto anziano gode di ottima salute da un punto di vista cardiaco e metabolico.

Come aiutare Fido e Micia a mantenersi giovani?

Purtroppo non possiamo fermare lo scorrere del tempo, ma possiamo accompagnare i nostri amici nella terza età rendendo i loro acciacchi più tollerabili.

Visite veterinarie di routine ogni 6 mesi, check up ematologici ed altre diagnostiche come le ecografie sono solo una parte del piano sanitario che andrebbe offerto ai nostri amici senior; anche piani alimentari dedicati e personalizzati ed un attività fisica regolare aiutano i nostri amici, ma la cosa forse più importante è quella di non lasciarli soli e non sentirsi frustrati se non sono più i cuccioloni di una volta.

Se Fido non può più accompagnarci in lunghe passeggiate o Micia non è più l’abile cacciatrice di una volta, accettiamoli per quello che sono diventati e soprattutto godiamoci la loro saggezza ed il rapporto speciale di comprensione ed empatia che si è sviluppato nei lunghi anni trascorsi insieme.

Oltre a questo possiamo anche aiutarli con terapie dolci e non convenzionali.

Nel prossimo articolo vedremo quali sono i rimedi omeopatici e gli integratori più adatti alla terza età per i nostri amici con la coda.

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