Quando e come fare il bagno al cane o al gatto

6 Marzo, 2024
Tempo di lettura: 7 minuti

Sei al parco con il tuo amico a quattro zampe; da lontano vedi una pozzanghera e già sai cosa farà. La tentazione è troppo forte e tutto sommato tu pensi che sia anche giusto. Fido inizia a correre e, felice, spensierato ed ignaro delle conseguenze, si tuffa nella pozzanghera fatta di fango e melma. Lui è felicissimo… tu un po’ meno! Adesso toccherà accompagnarlo a lavare anche se lo hai già portato da poco tempo. Gli succederà qualcosa di male? il suo bel manto ne risentirà? Senza farti troppe domande porti il tuo Fido dal tolettatore.

Ritornate a casa … e colpo di scena! Micia, distratta da una delle sue battute di caccia, si è rotolata in qualche rovo ed il suo pelo è pieno di piccole particelle vegetali e fango. Toccherà lavare anche lei! Ma le farà male? Come reagirà la tua gatta di casa durante il bagno? Si sa infatti che i felini amano poco l’acqua. Vediamo insieme quali sono le regole basilari per l’igiene di Fido e Micia.

Ogni quanto posso lavare il mio cane?

La risposta a questa domanda non è univoca in quanto le variabili sono tante. In primo luogo conta che tipo di vita fa il tuo cane; se è sedentario e vive prevalentemente in appartamento, o se vive in città, o se ha libero accesso ad un giardino oppure se lo porti spesso in campagna. I cani che vivono in casa hanno meno possibilità di sporcarsi ovviamente rispetto a quelli che vivono in campagna, o che hanno libero accesso all’esterno. Tuttavia se tu e il tuo cane vivete in città ogni volta che lo porti a passeggio nel suo pelo trattiene microparticelle di polveri sottili e sporco cittadino.

Altra variabile è quella legata alla lunghezza del pelo; i cani a pelo corto e raso infatti necessitano mediamente di meno cure rispetto a quelli con pelo lungo o semilungo. Per questi ultimi è inoltre fondamentale la spazzolatura del pelo che serve sia per rimuovere polvere e sporcizia, ma anche per evitare che si formino nodi sotto ai quali possono svilupparsi dermatiti ed irritazioni cutanee.

Un ulteriore fattore da considerare è quello legato alla razza o agli incroci di determinate razze; ci sono infatti cani come, ad esempio, i molossoidi o incroci di molossoidi che naturalmente producono più sebo ed hanno un caratteristico odore della cute e del pelo che possono anche risultare sgradevoli, ed altri cani privi di sottopelo, e pertanto con cute e pelo più secchi e delicati, come ad esempio i Maltesi ed i Barboncini. Altri ancora che hanno un sottopelo foltissimo ed impermeabile, come i cani nordici ed i Retrivers. Per ogni soggetto, quindi, andrà consigliata una routine igienica differente.
In linea generale comunque sono indicati da uno o due bagni al mese per cani a pelo lungo, che tendono a sporcarsi di più, e fino ad un bagno ogni 2 o 3 mesi per cani a pelo corto e che tendono a vivere prevalentemente in ambienti puliti.

Come regolarsi su tempistiche e tipologia di shampoo

Come sempre è bene affidarsi ad un professionista. Dovendo scegliere un tolettatore conviene selezionarne uno che ha parecchi clienti soddisfatti ed accertarsi che abbia un locale pulito e ben attrezzato; diffidate sempre di soggetti che si improvvisano in questo mestiere perché potreste avere brutte sorprese. Se il locale non è pulito ed il tolettatore non segue rigide norme igieniche, il vostro cane potrebbe contagiarsi con micosi ed ectoparassiti come pulci e zecche. Inoltre persone poco esperte potrebbero avere problemi a contenere il cane durante procedure come il taglio delle unghie o il taglio a forbice del pelo, causando ferite e traumi al vostro amico. Meglio quindi informarsi in precedenza.

Per quanto concerne il tipo di shampoo, il vostro veterinario curante potrà consigliarvi in base al tipo di pelo e cute del vostro cane. È molto importante il tipo di shampoo utilizzato, soprattutto se il vostro amico ha la cute delicata o problemi di dermatiti. In quel caso il veterinario potrebbe prescrivere degli shampoo specifici che hanno anche proprietà curative.

Oltre all’opzione tolettatura naturalmente puoi lavare il tuo cane in casa, a patto che non abbia particolari esigenze. Prima del bagno è sempre bene spazzolarlo, soprattutto se ha il pelo lungo, in modo da allontanare il pelo morto ed eventuali nodi che impedirebbero allo shampoo di penetrare in profondità nel sottopelo, col rischio di non pulire bene ed in profondità il suo manto.

Subito dopo aver bagnato il cane va applicato lo shampoo, meglio se precedentemente diluito in acqua al 50%; poi nella fase di risciacquo è d’uopo controllare con cura che non ci siano residui di schiuma. Alcuni cani potrebbero avere anche bisogno di un impacco con un balsamo che agevoli la rimozione dei nodi; anche in questo caso chiedi consiglio sul prodotto da scegliere ad un tolettatore esperto o al tuo veterinario.

Completato il bagno il tuo amico va asciugato per bene, prima con un panno in microfibra per allontanare l’acqua in eccesso, e poi con un phon con aria tiepida. È molto importante asciugare bene soggetti fragili come gli anziani o i cuccioli, ed i cani che soffrono di patologie. L’aria del phon non deve mai essere troppo calda per evitare scottature o, in soggetti anziani e cardiopatici, veri e propri collassi. In estate, se fa molto caldo, si può evitare il passaggio del phon per cani giovani e sani.

È importante quindi lavare Fido ad intervalli regolari e dopo escursioni in campagna o in montagna quando si è sporcato tanto il pelo. Per alcuni cani con pelo molto raso può, tuttavia, essere sufficiente una spazzolata o una detersione con un panno di microfibra bagnato in acqua ed aceto di mele e ben strizzato, in modo da asportare il grosso di fango e sporcizia, senza inumidire troppo il pelo.

Fare o no un risciacquo con acqua dolce dopo bagni di mare, dipende dal cane: alcuni, infatti, sono soggetti ad irritazioni dopo i bagni di acqua salata, mentre altri che non ne soffrono possono essere lavati anche un’unica volta a fine vacanza, applicando però in quel caso uno shampoo specifico per lavaggi frequenti o delicato.

Cos’e’ la shampooterapia

Questo particolare tipo di terapia trova spazio nelle cure dermatologiche. La shampooterapia è una vera e propria terapia che si integra con altre cure per problemi di pelle e pelo. Vi sono particolari tipo di shampoo che vanno applicati a cadenza regolare, e con specifiche modalità di tempo di applicazione e che, se ben fatti, possono sostituire anche terapie antibiotiche ed antimicotiche per via orale. Generalmente in base al tipo di prodotto e al tipo di patologia da curare, si prescrivono uno o due shampoo a settimana con applicazioni che durano da 5 a 15 minuti: lo shampoo va tenuto sul manto del cane per un certo tempo affinché i suoi componenti facciano effetto. Sarà il medico veterinario curante a dare indicazioni precise sulle modalità di applicazione. Un altro tipo di shampoo terapeutico è quello antiparassitario che va necessariamente associato ad altri presidi farmacologici, ma riveste un ruolo fondamentale soprattutto in caso di infestazioni molto massicce.

Lo shampoo antiparassitario, oltre ad uccidere i parassiti presenti sul pelo del cane, ha un effetto meccanico di rimozione degli stessi e delle loro eventuali uova e larve. Attenzione però anche in questo caso a rivolgersi a personale specializzato; questi shampoo contengono molecole chimiche che possono essere dannose per il nostro amico. Affidatevi quindi sempre a professionisti esperti e chiedete un parere al vostro veterinario di fiducia.

È sufficiente la shampoterapia se il mio cane ha la pelle delicata e soffre di dermatite?

Anche in questo caso esistono diversi prodotti delicati e adatti alle più disparate condizioni dermatologiche. Vi sono shampoo ultra delicati con estratti vegetali lenitivi e sostanze chiamate ceramidi, che non seccano il pelo e la cute. Anche i cani con cute delicata e che soffrono di dermatiti possono, anzi devono essere detersi e lavati, a patto che il tipo shampoo e la frequenza delle applicazioni siano consigliati da un medico veterinario, onde evitare un aggravamento della dermatite.

Oltre allo shampoo in questi soggetti è auspicabile agire anche dall’interno, fornendo un adeguato apporto di acidi grassi essenziali, come ad esempio gli acidi grassi omega3-omega6 provenienti da olio di pesce, oppure da olio di ribes nero. I primi hanno effetto trofico sulla cute e sul pelo, i secondi agiscono come dei veri e propri antiinfiammatori naturali. Entrambi non hanno effetti collaterali e possono essere somministrati anche per lunghi periodi, se non per tutta la vita del nostro amico. In ogni caso chiedi sempre consiglio al tuo veterinario curante sul tipo di acidi grassi da somministrare al tuo cane in base al tipo di problematica cutanea che riscontri.

Fare il bagno al gatto

I gatti in linea di massima non amano l’acqua e sono animali molto puliti che tengono in ordine il proprio mantello tolettandosi da soli. Vi sono però delle eccezioni: alcuni gatti non si tolettano affatto mentre altri a pelo lungo necessitano dell’aiuto del proprio umano per essere sempre puliti ed in ordine. La spazzolatura in questi gatti è fondamentale e deve essere effettuata con cadenza regolare, almeno una volta al giorno, e con spazzole o pettini specifici. Anche in questo caso no al fai da te! Sempre meglio farsi consigliare da un tolettatore esperto sul tipo di pettine o spazzola più adatta al pelo del nostro amico micio.

Anche i gatti a pelo corto si giovano di una regolare spazzolatura, che può essere però effettuata anche una sola volta a settimana; spazzolarli aiuta a rimuovere il pelo morto in eccesso ed indirettamente evita la formazione di boli di pelo a livello gastrico. La tolettatura del pelo è infatti un comportamento fisiologico nel gatto, ma quando il pelo è troppo perché il nostro amico è in muta o ha una particolare perdita di pelo, questo, se ingerito, può dare luogo a vere e proprie infiammazioni gastriche che possono anche provocare fenomeni di vomito o stitichezza. È bene quindi spazzolare tutti i gatti!
La cosa fondamentale è abituare il gatto da quando è cucciolo ad essere manipolato e spazzolato, poiché, a differenza della maggior parte dei cani, i felini mal sopportano le manipolazioni umane.

Anche per il bagno il discorso dell’abitudine fin da quando sono gattini, è molto importante, specialmente per i gatti a pelo lungo che sicuramente nel corso della loro vita avranno bisogno di una particolare manutenzione del pelo, e perché no, di qualche bagno in più. In linea di massima i gatti si preferisce lavarli con spugne morbide, adagiandoli in una vasca o una bacinella con poca acqua sul fondo, possibilmente a 37-38 gradi centigradi di temperatura.

Con un po’ di pazienza, tanti premi, e buona volontà potremmo riuscire a lavare il nostro amico. Anche per i felini è molto importante sia la scelta dello shampoo che un attento risciacquo ed un’asciugatura efficace e delicata. Se l’impresa ci sembra troppo ardua rivolgiamoci ad un professionista esperto nella tolettatura dei felini, soprattutto se il nostro gatto è a pelo lungo. In ogni caso i gatti dovrebbero essere lavati con una frequenza nettamente inferiore rispetto ai cani, soprattutto se non escono affatto di casa e non hanno modo di sporcarsi.

Fare il bagno al gatto se ha la dermatite

Anche in questo caso il nostro veterinario di fiducia saprà consigliarci un protocollo terapeutico adatto che potrà includere la shampooterapia. I gatti, come accennato, mal sopportano l’acqua e pertanto, soprattutto nei felini, il ricorso agli acidi grassi omega3-omega-6 ed all’olio di ribes nero risultano essere parte di una strategia vincente per scongiurare fenomeni di dermatiti e dermatopatie.

Come sempre no al fai da te! Chiedi anche in questo caso consiglio al tuo veterinario che saprà indirizzarti sui prodotti più idonei al tuo gatto ed al suo problema dermatologico.

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