Nel precedente articolo abbiamo trattatole principali cause di stress nel cane e nel gatto ed i segnali dai quali possiamo accorgerci che Fido e Micia vivono un momento di disagio. Lo stress, come accennato, è una reazione inizialmente considerata fisiologica ma che se si protrae nel tempo, può essere considerato uno stato di difficoltà permanente che apre la strada a numerose condizioni patologiche, sia sul piano fisico che emotivo. Come abbiamo visto una possibile definizione di stress da un punto di vista medico è un fattore scatenante provocato da una causa fisica o chimica o emotiva e psichica, in grado di esercitare sull’organismo, uno stimolo dannoso, provocandone di conseguenza una reazione. Quanto più si protrae questa reazione tanto più l’organismo che sperimenta lo stress può subire dei danni.
Le reazioni allo stress sono governate dal sistema nervoso e da alcuni ormoni. Vi sono delle reazioni fisiche come l’aumento della frequenza respiratoria, della pressione sanguigna o dei battiti cardiaci, e reazioni metaboliche come l’aumento della glicemia che fornisce energia ai muscoli per essere più tonici e scattanti; queste reazioni vengono generate dall’attivazione di alcuni ormoni come il cortisolo e le catecolamine.
Questa sequela di eventi sono considerati fisiologici e protettivi in caso di uno stress momentaneo; se un animale preda è inseguito da un predatore, l’aumento della gittata cardiaca e della glicemia lo agevolano nel fuggire o combattere, rendendo la circolazione più efficace e fornendogli l’energia per difendersi o sottrarsi al predatore. Se però l’elemento stressante persiste nel tempo si può avere un sovraccarico di tutto il sistema dell’organismo che comporta l’esaurimento di questo sistema di adattamento con l’insorgenza di patologie croniche. Le malattie così dette “stress indotte” sono molto frequenti in medicina umana e si stanno facendo strada anche negli animali domestici o nei selvatici tenuti in cattività. Non si conoscono invece casi di malattie croniche stress indotte negli animali selvatici, e questo dovrebbe farci riflettere su come la domesticazione e il mancato rispetto dei bisogni etologici delle varie specie animali, le può danneggiare a lungo termine.
Ma come reagiscono i nostri amici a quattro zampe allo stress? Oltre alle caratteristiche comuni provocate dalle reazioni ormonali e metaboliche alle quali ho accennato, ognuno di loro ha una sua peculiare modalità di reazione allo stress, un po’ come noi esseri umani. Sia da un punto di vista fisico che emotivo infatti ogni essere vivente mette in atto una serie di strategie conservative per sopravvivere allo stress cronico. Troveremo quindi animali che alterano le loro funzioni organiche, come il sonno o la fame, altri che cercheranno di attirare la nostra attenzione con dei comportamenti, o che si ritireranno per non essere disturbati, così come potremo avere l’insorgenza di malattie fisiche. Un esempio di usuale riscontro è la gastrite da stress che è provocata dall’aumento del cortisolo che provoca a sua volta un aumento della produzione di succhi gastrici ricchi di acido cloridrico che danneggiano la parete dello stomaco provocando ulcere. Questo è l’esempio più banale di come lo stress cronico possa provocare patologie fisiche. Non tutti gli animali e le persone stressate soffrono però di gastrite, e questo dipende appunto dalla loro inclinazione individuale, cioè del loro personale modo di vivere l’evento stressante e di reagire ad esso, in poche parole dal loro “terreno” individuale.
Stress e Omeopatia
Secondo la medicina omeopatica ogni individuo reagisce ad una patologia, ad un agente eziologico o ad un insulto fisico ed emotivo in modo particolare. Ogni individuo, animale o umano che sia, mette in atto una risposta peculiare alla malattia attraverso manifestazioni bene precise, ovvero i sintomi. Questa peculiarità è il caposaldo delle prescrizioni dei rimedi omeopatici e proprio sui sintomi “rari, strani e peculiari”, il Maestro S. Hahnemman indicava di prescrivere il rimedio di fondo, ovvero il così detto simillimum.
Anche lo stress cronico, come tutte le patologie o le condizioni di disagio croniche, provoca nei soggetti che lo sperimentano dei sintomi “rari, strani e peculiari”, oltre che delle reazioni comuni a tutti. Il compito del terapeuta omeopata è proprio quello di cogliere queste peculiarità e prescrivere il rimedio più simile al quadro morboso evidenziato dal suo assistito. Ma come reagiscono i diversi pazienti che hanno bisogno di un determinato rimedio omeopatico allo stress? Sarebbe impossibile elencare le differenti reazioni allo stress dei numerosi rimedi omeopatici che sono centinaia, ma con tanto studio della materia medica ed un pizzico di organizzazione mentale si può provare ad ipotizzare delle reazioni specifiche allo stress dividendo ad esempio i rimedi in regni di appartenenza o in miasmi. Come sappiamo i rimedi omeopatici vengono formulati a partire da sostanze di origine animale, vegetale o minerale, ed il maestro S. Hahnemann suddivise i rimedi in base alla loro predisposizione individuale in tre miasmi, quello psorico, quello sicotico e quello sifilitico. Altri omeopati poi individuarono altri miasmi con comportamenti, predisposizione e reazioni intermedie tra questi, ma per iniziare ad avere un’idea di come la predisposizione individuale possa influire sulla reazione di ogni individuo tratteremo solo i tre regni ed i tre miasmi classici individuati da Hahnemann.
Reazione allo stress in base al Regno omeopatico di appartenenza
Abbiamo visto che i rimedi omeopatici si preparano a partire da sostanze animali, vegetali e minerali. Chiunque si cura con l’omeopatia ha dimestichezza con quello che stò illustrando e chiunque ha usato dei rimedi omeopatici avrà notato che i loro nomi derivano dalla sostanza da cui si preparano: ad esempio l’Arnica o la Calendula sono preparati con le omonime piante, l’Apis è preparato a partire dal temibile e prezioso insetto, mentre il Sulphur o il Phosphorus rispettivamente con lo zolfo ed il fosforo. Queste sostanze vengono poi opportunamente allestite con un procedimento di diluizione e dinamizzazione, e la loro prescrizione dipende dalla similitudine dei sintomi del paziente con il loro effetto sul paziente sano e dalla loro azione tossica. Una dermatite che risponde al rimedio Apis sarà molto simile ad una dermatite provocata dalla puntura di ape ad esempio. Il fatto che questi rimedi derivino da diversi regni determina che i pazienti che rispondono al loro effetto hanno delle similitudini anche col regno di appartenenza. Come reagiranno quindi allo stress?
Un rimedio del regno animale avrà reazioni molto intense allo stress e cercherà di modificare le cose; se lo stress è di origine fisica cercherà di allontanare la causa con eruzioni o produzioni di essudati e materiali biologici, se di origine emotiva potrà manifestare reazioni di fuga o aggressività molto intensa. I rimedi di origine vegetale si comporteranno in modo meno intenso di quelli di origine animale, a patto che la pianta da cui derivano non sia una pianta con proprietà molto tossiche o urticanti.
Proviamo quindi ad immaginare una pianta sottoposta ad uno stress fisico: in caso di siccità o di inondazione la pianta non può spostarsi da dove si trova e quindi proverà a trovare un nuovo equilibrio, perderà foglie, fiori e frutti, o si seccherà e morirà. A differenza di un animale che cercherà di sopravvivere sottraendosi all’evento stressante, la pianta sottoposta a stress può solo cercare di adattarsi modificando il suo aspetto. Per i rimedi minerali invece molto importante è la struttura chimica che deve necessariamente essere mantenuta; un paziente che necessita di un rimedio di origine minerale cercherà di conservare la sua struttura sia fisica che mentale attraverso una serie di strategie come ad esempio il controllo su ciò che accade, la meticolosità, il disperato tentativo di mantenere una routine ordinata, il tutto al fine di non perdere la propria rigida struttura. Ovviamente queste reazioni possono variare e non sono così nette in quanto i rimedi omeopatici ed il loro effetto sull’individuo sono influenzati anche dalla predisposizione individuale, ovvero dai miasmi.
Reazione allo stress in base ai Miasmi di appartenenza
Il regno da cui deriva un rimedio, e le relative reazioni allo stress, possono variare nel corso della vita di un soggetto anche in base alla predisposizione individuale e del momento della vita in cui si trova. Pazienti dal miasma psorico in linea di massima reagiranno allo stress con un ipofunzione, una pigrizia, una ipoproduzione anche dal un punto di vista di sintomi; l’emblema della psora è infatti la psoriasi, una patologia della cute che tende a far squamare la pelle, che non guarisce mai ma che non uccide il suo paziente, o anche un ipotiroidismo nel quale il paziente rallenta le sue attività metaboliche per sopravvivere.
I pazienti dal miasma sicotico reagiscono invece con un iperproduzione sia di sintomi che di idee ed azioni, e la lesione tipica del paziente sicotico è la verruca, ovvero un iperproduzione cutanea; sicosi è infatti una parola che deriva dal greco, sukos e che significa “cavolfiore” e sta ad indicare appunto delle iperproduzioni soprattutto cutanee a forma di cavolfiore, proprio come appaiono macroscopicamente le verruche.
I pazienti con miasma sifilitico infine reagiscono allo stress con una disfunzione e distruzione di se stessi o di ciò che li circonda; la lesione tipica della sifilis è l’ulcera, ovvero una lesione cutanea dove i tessuti sono distrutti e tendono a non guarire spontaneamente.
I tre miasmi possono anche alternarsi nel corso della vita di un individuo: ad esempio un paziente che necessita del rimedio vegetale Lycopodium potrà avere una fase psorica nella quale la caratteristica mancanza di fiducia in se stesso lo porterà ad essere poco reattivo; in una seconda fase sicotica potrà attuare un controllo molto forte di ciò che gli sta provocando stress fino a diventare maniacale, e nella fase più avanzata sifilitica potrà arrivare ad essere violento e dittatoriale per cercare di compensare questa mancanza di fiducia in se stesso.
Come decidere quale rimedio omeopatico utilizzare per lo stress?
Nella mia pratica quotidiana molto spesso mi viene chiesto quale rimedio si può prescrivere per una situazione di stress fisico e emotivo, e come abbiamo potuto vedere le variabili e le sfumature sono infinite; quelle che ho illustrato riguardano soltanto il regno di appartenenza del rimedio e la sua predisposizione individuale.
L’unico modo per sollevare dai sintomi dello stress un animale o un essere umano attraverso la prescrizione di un rimedio omeopatico è quella di effettuare una visita omeopatica approfondita, condotta da un medico o un veterinario esperto della materia, e che sappia dare peso alle giuste sfumature e sopratutto ai sintomi. L’esempio più lampante sono le inutili prescrizioni di rimedi come Ignatia amara o Natrum muriaticum dopo un lutto: non tutti gli esseri viventi reagiscono ad uno stress emotivo di tale portata allo stesso modo e suddividere l’intera popolazione mondiale nelle sole due modalità dei succitati rimedi è riduttivo oltre che svilente per l’Omeopatia. Se fosse così semplice comprendere qual’è il rimedio omeopatico corretto per la cura di un problema cronico non servirebbero corsi di Omeopatia di 3, 4 o 5 anni, né esisterebbero tutti i rimedi omeopatici che abbiamo a disposizione.
Inoltre la reazione ad uno stress come la perdita di una persona cara può provocare diverse sensazioni ed emozioni, in base al vissuto e alla personalità che lo sperimenta: alcuni si possono sentire abbandonati, altri perfino traditi per l’assenza improvvisa, altri ancora a disagio perché non verranno più soddisfatti i loro bisogni materiali. Le reazioni potranno essere di rabbia, dolore, chiusura, volontà di fuggire dalla realtà, insorgenza delle più disparate patologie fisiche, ed un milione di altre reazioni. Ci sarà chi a seguito di un lutto smette di mangiare e chi mangerà di più, come chi tenderà ad isolarsi o chi cercherà di più la compagnia degli altri. In questa ottica, oltre al cercare il rimedio omeopatico più idoneo, va fatta un attenta analisi di quale reazione scaturisce dopo una così intensa emozione.
Se sospetti che il tuo amico a quattro zampe abbia un problema di salute legato allo stress cronico, rivolgiti ad un medico veterinario esperto in Omeopatia. Soltanto attraverso una lunga e dettagliata visita si potrà arrivare ad una diagnosi certa di rimedio omeopatico e soltanto un professionista esperto potrà seguire il percorso terapeutico cercando di arrivare al traguardo della guarigione del paziente. Inoltre vi sono situazioni nelle quali il solo effetto del rimedio omeopatico corretto non può agire a pieno in quanto esistono delle condizioni che ostacolano la guarigione.
Se ho un cane o un gatto che vivono in condizione di degrado o che vengono maltrattati o che seguono una dieta o delle abitudini di vita errate, sarà difficile senza rimuovere questi ostacoli arrivare alla risoluzione del problema soltanto con il rimedio omeopatico. Tuttavia quando il rimedio è quello corretto, ovvero quello più simile ai sintomi del paziente, e le condizioni che provocano stress vengono rimosse, o quanto meno ridotte, il binomio tra Omeopatia ed igiene di vita potrà portare a risultati davvero strabilianti conducendo i nostri amici con la coda al ripristino dello stato di salute, sia sul piano fisico che mentale.
Il fai da te è sempre pericoloso e può far perdere tempo prezioso, e in quest’ottica il supporto di un medico veterinario esperto in Omeopatia risulta fondamentale per il benessere dei nostri amici a quattro zampe.