BIO – Medicina Costruzione Sociale nella Post-Modernità – Educational Papers • Anno XII • Numero 48 • Dicembre 2023
Sostenere l’ignoto con audacia come mezzo di sopravvivenza sociale!
Sebbene tradizionalmente il termine speculazione poteva essere riferito all’attività del pensiero relativa ad una sfera teorica d’indagine e di approfondimento, come nella speculazione filosofica, oggi, in modo naturale, il termine fa riferimento piuttosto alle operazioni commerciali e, in primo luogo, alle attività finanziarie, intese a conseguire un guadagno in base alla differenza tra prezzi attuali e prezzi futuri previsti. Ma, sta emergendo una nuova declinazione del termine relativa agli studi sul capitalismo, ricerca che esplora l’ascesa di nuovi immaginari sociali e politici nel capitalismo del XX e XXI secolo, come nel caso del sociologo Aris Komporozos-Athanasiou,1 per il quale speculare significherebbe sempre più connettersi, cioè sostenere l’ignoto, preventivamente, e, spesso, con audacia, come mezzo di sopravvivenza sociale.
In effetti, nella sua opera2 Speculative Communities: Living with Uncertainty in a Financialized World (2022), combinando sociologia economica e politica con la teoria sociale cerca di tracciare l’impatto dei mercati finanziari sulla vita quotidiana e i movimenti collettivi che emergono in risposta alla finanziarizzazione.3 Nella sua descrizione della nostra società finanziarizzata, mostra come questa, alle prese con la questione di una incertezza crescente porti paradossalmente, anziché al suo dissenso, ad un suo pieno abbraccio. Con la sua esposizione Komporozos-Athanasiou mostra come la finanza sia diventata il modello per la società in generale, sostenendo che i mercati virtuali, i nuovi social media e le app di appuntamenti portano le opache infrastrutture della finanza negli ambiti più intimi delle nostre vite, conducendoci a un nuovo tipo di immaginazione speculativa nell’economia, nella cultura e nella società.
Al riguardo, la ricerca di Komporozos-Athanasiou indaga l’influenza del mondo finanziario sull’immaginario sociale, svelandone gli effetti radicali sulle nostre vite personali e politiche ed esaminando i modi in cui la speculazione si è spostata oltre i mercati finanziari per modellare aspetti fondamentali della nostra vita sociale e politica. Mentre i cittadini comuni vengono investiti dall’onere di assumere decisioni eccezionali, come elezioni politiche e referendum, si stanno spostando, quasi a loro insaputa, da pratiche di governo consolidate e collaudate da tempo, verso la promessa, speculativa, di un nuovo e più incerto futuro. Effettivamente, risulta facile percepire come i nostri metodi di costruzione della società si siano spostati nel regno della speculazione poiché le piattaforme di social media abilitano e amplificano le nostre scommesse volatili. Ed è così che ci ritroviamo a sostenere l’ignoto con audacia come mezzo di sopravvivenza sociale.
Queste considerazioni, sebbene inquietanti e, in qualche modo calamitose, rientrano, entropicamente e comunque, nel nostro sistema di metabolizzazione per ottenere un’omeostasi, malgrado la complessità della nostra condizione di organismi lacerati dalle nostre stesse fabulazioni metafisiche.
La metafora della finanza come alchimia colonizza l’immaginario collettivo
Quando il colosso bancario tedesco Wirecard AG4 è crollato nel giugno 2020 in mezzo a un clamoroso scandalo di frode, l’opinione pubblica è rimasta scioccata. L’azienda, elogiata come la risposta innovativa della Germania al settore fintech5 della Silicon Valley, era stata ampiamente vista come un “miracolo tedesco” dopo la ripresa dalla crisi finanziaria del 2008. La sua bancarotta ha comportato una massiccia azione giudiziaria da parte dello stato che ha provocato un’onda d’urto sui mercati mondiali. Con stupore degli osservatori tedeschi e internazionali, i dirigenti di Wirecard si sono rivelati coinvolti in ogni sorta di inganno: falsificazione diretta di conti, flussi di cassa falsi, dirottamento dei pagamenti attraverso società di comodo inesistenti, filiali fantasma. Mentre creavano profitti, avevano oscurato un debito gigantesco di 3,5 miliardi di euro, come documenta Aris Komporozos-Athanasiou.6
Questa, ovviamente, non è una storia sconosciuta. La crescita esplosiva della finanza come percentuale dell’economia reale negli ultimi decenni è stata accompagnata da una serie altrettanto impressionante di frodi finanziarie, dallo scandalo Enron allo schema piramidale di Bernie Madoff (ritenuta la più grande frode registrata nella storia) negli anni 2000, alle truffe più recenti nei mercati delle criptovalute come FTX.7 Gli abitanti della finanza, sia interni al sistema (Madoff era un ex presidente della borsa Nasdaq) sia “anticonformisti” outsider (Sam Bankman-Fried della FTX era stato visto come uno sfidante delle élite bancarie tradizionali), avrebbero mostrato una capacità unica di fare alchimia, nel senso di suscitare realtà distorte in cui falsa verità e vero fatto sarebbero diventati indistinguibili. Le loro truffe sono state spesso aiutate da organismi di regolamentazione, agenzie di rating e società di consulenza che hanno consolidato tali realtà distorte attraverso l’azione o l’inazione, come documenta Komporozos-Athanasiou.8 Un recente documentario di Netflix racconta di aver seguito il giornalista del Financial Times Dan McCrum nel suo tentativo di rivelare la grande truffa di Wirecard. La sorpresa sarebbe arrivata quando McCrum e i suoi colleghi del Financial Times si presentarono all’indirizzo di una delle presunte filiali della società a Singapore solo per trovare una modestissima fattoria. Dietro la struttura opaca di Wirecard non c’era semplicemente nulla: niente conti, niente uffici, niente contanti. Gran parte dei presunti affari della società di tecnologie e servizi finanziari erano stati evocati dal nulla. Sottotitolato, in modo evocativo, “a fight for the truth” [una lotta per la verità], il libro di McCrum, Money Men (2023)9, su cui è basato il documentario Netflix, offre un resoconto animato non solo dei truffatori di Wirecard, ma anche delle loro vittime, quelle indotte a credere ai capi della società e i loro stravaganti miti di crescita stratosferica, nonostante minacciose nubi di inganni aleggiassero su di loro. La nostra domanda inevitabile non può che essere cosa avrebbe reso una storia falsa così facilmente credibile per così tanti. Oppure, come è possibile che una banca quotata nel DAX 3010 (con il sostegno della stessa ex cancelliera tedesca, Angela Merkel) si sia trasformata in un gigantesco schema Ponzi?
La frode finanziaria di oggi, sostiene Komporozos-Athanasiou,11 è parte di una storia più ampia che si svela al di fuori delle sale operative delle borse e dei consigli di amministrazione delle corporazioni, vale a dire di una crescente preoccupazione sulla natura della realtà stessa. Da un lato, questa preoccupazione è alimentata dalla Big Tech, che hanno pompato valore finanziario attraverso innovazioni apparentemente orientate ad affrontare minacce esistenziali future tramite la produzione di realtà simulate, come sostiene Komporozos-Athanasiou.12 Il lancio da parte di Facebook del Metaverso, il mondo avatar che aveva promesso di rivoluzionare il lavoro e la vita di tutti i giorni, è stato criticato come un colpo di fortuna che mirava a distrarre dai problemi legali dell’azienda. Pure il rilascio più recente di programmi, come ChatGPT13 e DALL-E,14 da parte di OpenAI, ha intensificato preoccupazioni sull’uso dell’intelligenza artificiale nella Silicon Valley per affrontare problemi inventati anziché reali, stando a quanto riferisce Komporozos-Athanasiou.15
Alcuni artisti, insegnanti e scrittori riferiscono di sentirsi a disagio di fronte alla crescente “realtà”16 di tali risultati dell’intelligenza artificiale, mentre altri intravedono nuove opportunità nell’implementazione di questi chatbot nel loro lavoro e nelle attività quotidiane – anche se OpenAI stessa ha ammesso che il suo “grande modello linguistico”, ChatGPT, soffrirebbe di così chiamati problemi di allucinazioni, cioè una propensione a imbrogliare, intrecciando fatti fittizi nelle risposte ai suggerimenti dell’utente, come espone Komporozos-Athanasiou.17
Incessante crisi epistemologica e post-verità
Questa linea confusa tra autenticità e falsità si riflette ugualmente nei dibattiti sui social media, ad esempio, sull’uso da parte di Twitter delle “spunte blu”,18 che originariamente sarebbero state introdotte per la verifica dell’identità e recentemente trasformate in uno strumento di monetizzazione che ha reso più difficile distinguere gli account legittimi da quelli falsi. Nelle popolari piattaforme di social media, i nuovi arrivati come BeReal19 si sforzano di catturare “immagini autentiche” più spontanee, rispondendo a una crescente domanda di contenuti meno organizzati (ma comunque curati) tra gli utenti più giovani, una funzionalità ora incorporata da Instagram e Snapchat. L’ultima tendenza in queste piattaforme sono i “dupes”, cioè i forum di utenti su prodotti contraffatti che imitano articoli di lusso, che sfidano esplicitamente la distinzione tra beni di contrabbando e beni originali, essendo, come referisce Komporozos-Athanasiou20 entrambi spesso fabbricati nelle stesse catene di approvvigionamento secondo progetti identici.
Nel frattempo, segnala Komporozos-Athanasiou,21 le preoccupazioni sulle “fake news” hanno innescato nuovi conflitti politici. Come una disparata alleanza di “cercatori di verità” della cospirazione, imprenditori New Age e demagoghi populisti hanno iniziato ad attaccare certezze consolidate nel tempo e fatti scientifici, mentre nervosi sostenitori del capitalismo democratico cominciano a sforzarsi per smascherare la disinformazione e riparare la nostra fiducia svuotata nei valori liberali. Da queste battaglie, per il controllo e la manipolazione dei comportamenti delle popolazioni umane, ci viene spesso detto che emerge una nuova era di post-verità, in cui le lotte materiali lasciano il posto a un’incessante crisi epistemologica, vale a dire lo smantellamento dei mezzi attraverso i quali i diversi livelli dell’establishment cercano di riconoscere e ufficializzare un criterio di verità e un corpus di convinzioni interpretative della realtà. Man mano che questo stato di dubbio e confusione prende il sopravvento sulla vita di tutti i giorni, la nostra capacità di distinguere i fatti dalla finzione si indebolisce e, come puntualizza Komporozos-Athanasiou,22 tutto appare quasi vero e nulla sembra del tutto falso.
La finanza contemporanea è diventata l’emblema di questo stato di cose. Al riguardo, ci si potrebbe chiedere quanto sia vera la realtà delle pratiche contabili mark-to-market (il “contrassegnare” valori futuri fittizi come “presenti”) che sono state utilizzate recentemente da Wirecard e prima ancora da Enron.23 Oppure chiederci quanto sia reale il valore estremamente fluttuante dei token non fungibili (NFT)24 e le tecnologie blockchain, come si interroga lo scrittore E. J. Spode,25 che vengono utilizzate per certificare l’autenticità delle risorse digitali o fisiche scambiate in scambi come quelli della FTX.26
Stando a Komporozos-Athanasiou, lo scorso febbraio (2023), è emerso che oltre l’80% degli NFT (non-fungibile token ) coniati in OpenSea, il mercato più popolare per tali token, sarebbero operazioni di lavaggio (vendite e acquisti simultanei degli stessi NFT che creavano una falsa impressione di attività di mercato) o puro spam: fake e opere plagiate.27 Poiché i mercati degli asset blockchain, come sostiene Dominic Frisby,28 sono intrinsecamente opachi e costruiti attorno a un sistema di credenze che sfida la valutazione “reale”, il consenso reale stabilito dalle banche centrali, dalle agenzie di rating e dal trading forex,29 sarebbero un terreno particolarmente fertile per le frodi.30 Spesso diventano il palcoscenico in cui le forme tradizionali di truffa (come le imitazioni telefoniche) vengono combinate con le tecnologie di intelligenza artificiale (come quelle alla base di ChatGPT) per ingannare gli ignari investitori neofiti. Nei social media abbondano le false sponsorizzazioni di celebrità e gli schemi di “pump-and-dump”31 gonfiano artificialmente il prezzo dei cripto-asset prima di venderli agli investitori al dettaglio.
Nonostante queste truffe, i maghi della finanza sono stati tra i primi a togliersi i guanti e difendere la propria versione della realtà e della verità del mercato. Gli schemi di frode, stando a Dominic Frisby,32 utilizzano abitualmente la retorica populista, ben collaudata, delle “notizie false” per rispondere alle accuse di corruzione. Nei mesi e nelle settimane precedenti al suo collasso, la linea di difesa di Wirecard, adottata pienamente dalla Cancelleria tedesca e dalle autorità finanziarie del paese, era che l’indagine del FTX sarebbe stata truccata da venditori allo scoperto che diffondevano disinformazione a scopo di lucro. Ribaltando la situazione, i vertici dell’azienda avrebbero puntato il dito contro la finanza stessa, imputando l’intromissione nella realtà ai giochi spietati di avidi speculatori.33 All’inizio di quest’anno (2023), il colosso indiano del commercio di materie prime Adani si è scrollato di dosso accuse simili di manipolazione del mercato definendole false notizie seminate da opportunisti, che distorcevano la realtà del mercato con dati errati, ciò che nel trading viene comunemente definito “noise” [rumore].34
Svelare l’inganno di questi mondi sembra meno semplice che denunciare le false promesse elettorali dei politici. Le stesse tecnologie antifrode tendono, come svela Dominic Frisby,35 ad essere spettacolarmente piene di volute imperfezioni. Presso Madoff, ad esempio, si prevedevano pratiche sofisticate come mettere insieme, manualmente, conti su fogli di calcolo, tenere contanti nelle casseforti degli uffici o persino nasconderli nei sacchetti della spesa. La grande truffa della finanza viene nascosta in bella vista, sostiene Frisby. Man mano che la cultura finanziarizzata prolifera e la vita digitale ordinaria diventa gamificata,36 l’impatto della finanza sulla nostra realtà quotidiana diviene insidiosa. In particolare, per coloro che raggiungono la maggiore età nell’odierna classe media degli Stati Uniti d’America, la realtà aumentata della speculazione rimane solo a pochi passi di distanza dal mondo dei giochi, degli appuntamenti, del benessere o persino dai regni dell’astrologia digitale e dell’occulto. Più ci si immerge nei mondi simulati della finanza, più diventa difficile spiegarne l’alchimia, sostiene Komporozoz-Athanasiou.37
Un modo per comprendere quest’alchimia della finanza, suggerisce Komporozoz-Athanasiou,38 è quello di chiedersi come viene immaginata tale alchimia dagli stessi uomini delle finanze. Per esempio, George Soros, personaggio controverso nel panorama economico-finanziario e politico mondiale, divenne per la prima volta il centro della scena durante le guerre di speculazione valutaria degli anni ’90, quando scommise contro la Bank of England per realizzare un presunto profitto di un miliardo di dollari. In effetti, deve la sua fortuna economica a una giornata per molti altri disastrosa: il mercoledì nero del 16 Settembre 1992 che costò alla Sterlina inglese e alla Lira italiana l’uscita dallo SME per eccessiva svalutazione delle monete. Quel giorno Soros mise in opera una speculazione sulla vendita di sterline allo scoperto per un valore di oltre 10 miliardi di dollari, approfittando dell’immobilità della Banca di Inghilterra su decisioni strategiche come l’adeguamento dei propri tassi di interesse ai livelli delle altre Nazioni dello SME. Da questa operazione guadagnò oltre un miliardo di dollari. In tal modo, è diventato un simbolo di avidità durante un periodo di sfrenata espansione dei mercati finanziari. Soros ha fornito importanti indicazioni sulla mentalità che guidava le sue sensazionali scommesse nel suo libro The Alchemy of Finance pubblicato nel 1987,39 nel quale afferma che invece di cercare di decifrare la verità inattaccabile dei prezzi di mercato e di distinguerla dal “rumore” dei pregiudizi umani e del comportamento irrazionale, suggerisce che una mossa molto più saggia è quella di accettare la realtà distorta della finanza.40
Già un anno prima della pubblicazione del popolare romanzo L’Alchimista di Paolo Coelho, Soros cercava di tracciare i contorni dell’alchimia finanziaria, che lui intendeva come la capacità di controllare la falsità dei mercati immergendosi in essi. Con il suo postulato di accettare la realtà distorta della finanza, riuscì a mettere in discussione la proclamata associazione delle previsioni finanziarie con la “scienza dura” e avrebbe annullato le ipotesi degli economisti tradizionali riguardo alle “verità sottostanti” delle previsioni di mercato. Nella misura in cui nessuna teoria finanziaria potrà mai essere “verificata”, sosteneva Soros,41 tutti i modelli dei movimenti dei prezzi possono essere basati solo su rituali e incantesimi, convinzione che, stando a Komporozoz-Athanasiou,42 in seguito stimolò la sua famigerata strategia “macro discrezionale”, che diventò in seguito nota come una sorta di stregoneria del mercato. Dunque, invece di cercare di decifrare una realmente infondata verità indiscutibile dei prezzi di mercato e di cercare di distinguerla dal “rumore” dei pregiudizi umani e del comportamento irrazionale, Soros conferma che la mossa più saggia sia quella di accettare la realtà distorta della finanza.
Soros non fu solo in questa mossa, sottolinea Komporozoz-Athanasiou.43 Bankman-Fried, sopracitato come il truffatore attraverso criptovalute alla guida del crollato Exchange FTX, giocava al popolare videogioco League of Legends mentre negoziava investimenti di capitale. Appassionato di videogiochi, avrebbe, a quanto referito da Komporozoz-Athanasiou, trattato il mondo dei mercati delle criptovalute e dei giochi di ruolo d’azione con lo stesso talento per la trama dei giochi.44 Jan Marsalek,45 l’ex capo di Wirecard, aveva la reputazione di eludere i dettagli più fini durante le negoziazioni di mercato, spesso spostando la conversazione su storie divertenti sui segreti e sulle spie della Guerra Fredda. Il suo gusto per la falsificazione casuale, puntualizza Komporozoz-Athanasiou, non era poi così diverso dalle storie e dalle voci che ingombravano la realtà del venture capital contemporaneo.46 Tuttavia, invece di limitarsi a distorcere i “fatti” economici, Bankman-Fried e Marsalek cercarono di controllare le forze che modellano tali fatti. Come Soros, non aspiravano a interpretare, semplicemente, la mente del mercato. Cercavano di rimodellare altresì la sua realtà materiale.
La figura dell’alchimista del mercato sarebbe, in qualsiasi modo, molto antecedente a questi uomini d’affari della finanza contemporanea. Stando alla documentazione su cui si basa Komporozoz-Athanasiou in Finance as alchemy,47 gli imbroglioni più avventurosi della fiducia del pubblico si trovavano sempre nei mercati. Infatti, negli Stati Uniti d’America di fine Ottocento, i procacciatori di azioni e gli informatori dominavano i titoli dei giornali, suscitando feroci dibattiti sulla legittimità e moralità della speculazione che avrebbe definito la storia della finanza moderna. Le opere di narrativa memorabili di quell’epoca rispecchiavano e, allo stesso tempo, alimentavano il fascino del pubblico per i finanzieri disonesti.48 Dal sensazionale resoconto di Anthony Trollope dei commercianti corrotti dell’Inghilterra vittoriana in The Way We Live Now (1875), all’epica di Frank Norris circa l’avidità e la speculazione sul grano presso il Chicago Board of Trade49 nel romanzo The Pit: A Story of Chicago (1903) e dalla romanzazione di Theodore Dreiser, The Financier (1912), circa la vita del famigerato magnate dei tram, Charles Yerkes, al celebre Reminiscences of a Stock Operator (1923) di Edwin Lefèvre, ispirato alla vita del commerciante di borsa Jesse Livermore, la narrativa attorno al mondo della finanza invocava un mondo, sotterraneo, di avidità e inganno in cui spietati truffatori regnavano sovrani. Figure reali come Charles Ponzi, il più famigerato di tutti i truffatori del mercato, saltavano fuori dalle pagine di questi romanzi.
Tuttavia, e questo è il punto su cui insiste Komporozoz-Athanasiou, Ponzi e altri come lui vengono visti, ordinariamente, come devianti nei mercati efficienti il cui principio distintivo della razionalità strumentale incarna lo spirito della modernità scientifica.50 La fine dell’Ottocento fu un periodo in cui le previsioni matematiche presero piede nelle principali borse valori degli Stati Uniti d’America. La sala delle contrattazioni [trading room o piazza di scambio] sarebbe diventata un banco di prova per metodi di previsione scientifica in generale, anche nei campi della meteorologia e delle previsioni legate al clima. L’avvento di tecniche statistiche, come l’analisi delle serie temporali, la curva a campana e la distribuzione gaussiana rivoluzionarono lo studio dei movimenti dei prezzi di mercato, allontanandolo, ulteriormente, dalla realtà materiale degli asset. All’alba del XX secolo, come suggerisce in particolare Justin Fox,51 tra i trader si diffuse la convinzione che i prezzi delle azioni fossero, sostanzialmente, giusti e che la loro fluttuazione li conferiva una verità divina.
Ma mentre la fiducia nel potere della previsione statistica metteva radici, questo non sarebbe stato l’unico metodo per decifrare le verità interne della finanza, come documenta Peter Knight nel suo Reading the Market.52 L’inizio del Novecento vide una rinascita della prescienza mistica penetrare, direttamente, nel cuore dei mercati, generando pratiche finanziarie influenti tra cui l’analisi tecnica (guadagnando un’enorme popolarità sotto l’egida di Charles Dow (co-fondatore del Dow Jones) e i manuali popolari di trading che esponevano le virtù della ragione gnostica.53 Contrariamente alla descrizione dei mercati come luoghi cardinali di una modernità scientifica e disincantata, la finanza di fin-de-siècle dell’Ottocento fu il palcoscenico di uno spettacolo sontuoso che travolse, allo stesso modo, la vita economica e politica. Invece di presagi di una razionalità soffocante, gli agenti di cambio divennero gli sciamani e i maghi di un incantesimo pecuniario, nelle parole dello storico Eugene McCarraher.54 La loro alchimia, tuttavia, non aspirava semplicemente ad allontanarsi dalla realtà materiale delle azioni economiche. Guidati da una crescente convinzione nelle pratiche sia materiali-scientifiche che spirituali, cercavano di trasmutare i materiali di base della finanza (capitale, lavoro) e creare una realtà rivestita d’oro a immagine dei mercati. Ma nella loro narrativa, le loro ricerche ermetiche, apparivano volutamente sostenute da una fede incrollabile nella razionalità del mercato, sostiene McCarraher.55
Quando Wall Street incontrò Main Street
La grande portata del vangelo dei trader sarebbe stata rafforzata attraverso sviluppi significativi nella finanza statunitense nei decenni successivi all’inizio del Novecento, in particolare con la creazione di un mercato nazionale per i titoli finanziari attraverso un’ampia distribuzione di azioni e obbligazioni sostenuta dal governo, come segnala Julia C. Ott.56 La promessa di mercati più democratici avrebbe incoraggiato fasce più ampie della società a raccogliere i benefici della saggezza del mercato insieme ai finanzieri professionisti. Tuttavia, mentre i predecessori degli odierni analisti finanziari raccoglievano abilmente i frutti dell’alchimia finanziaria, coloro che si trovavano in fondo alla gerarchia finanziaria si dimostravano più vulnerabili ai suoi mali, sostiene Julia Ott.57 Gli osservatori economici e politici dell’era fin-de-siècle dell’Ottocento furono attanagliati dallo spettro delle folle irrazionali [irrational crowds], cioè dalle folle di abitanti del mercato presumibilmente rovinati da manie, panico e delusioni e, quindi, predisposti alla manipolazione e all’inganno.
Questa visione negativa del mondo della finanza amatoriale fu delimitata dal resoconto58 di Charles Mackay, Extraordinary Popular Delusions and the Madness of Crowds, edito nel 1841, sul nervosismo e le ossessioni nei mercati dell’epoca vittoriana e dall’analisi schiacciante dello storico Richard Hofstadter,59 The Paranoid Style in American Politics, sul movimento populista degli anni ’60 negli Stati Uniti d’America come stile paranoico della politica dove l’opinione pubblica era esaltata e sviata dalla disinformazione, dai pettegolezzi e dalle dicerie.60 Se i finanziatori professionisti venivano visti come timonieri competenti in mercati speculativi turbolenti, gli scommettitori dilettanti venivano considerati come folle illuse che minacciavano la stabilità del mercato. Il loro rumore era visto come una distorsione della realtà del mercato, un’inflessione delle verità fondamentali evocate dai segnali dei prezzi delle azioni. Il primo periodo di democratizzazione del mercato avrebbe fatto uscire il genio dalla bottiglia dell’alchimista, e la febbre della finanza speculativa si sarebbe diffusa in migliaia di bucket shop61 negli angoli più remoti degli Stati Uniti d’America.62
Ma il commercio delle materie prime non si sarebbe limitato ad eccitare il pubblico, alimentando i suoi desideri speculativi. Lo avrebbe invitato altresì ad entrare in un mercato delle idee che avrebbe rafforzato la visione della democrazia liberale che arrivò a definire la politica del XX secolo. Il termine stesso viene spesso fatto risalire al giudice Oliver Wendell Holmes e alla sua sentenza del 1919 nel caso Abrams contro la Corte Suprema degli Stati Uniti [Abrams v United States], in cui affermava la superiorità della verità definita dalla concorrenza di mercato.
Questa confessione della superiorità della verità del mercato, stando a Jonathan Ira Levi, non sarebbe stata casuale. A suo avviso, rifletteva bensì la più ampia convergenza attorno alle idee di democrazia e finanza speculativa che si stavano configurando nel capitalismo statunitense.63 Alcuni anni prima, Holmes era una figura chiave dietro una sentenza della Corte Suprema meno conosciuta, ma altrettanto influente. Si trattava della sentenza del 1905 del Chicago Board of Trade contro Christie Grain & Stock Co che dichiarò il commercio di futures / futures trading (il tipo più speculativo di attività finanziaria) attività legale e desiderabile perché consente l’auto-adattamento della società al probabile (distinguendo così gli scambi professionali dal commercio amatoriale nei bucket shop, che considerava puro gioco d’azzardo). Sanzionare l’incantevole mondo dei mercati, affermando al contempo il suo vasto potere di disuguaglianza, conferì all’alchimia finanziaria una forza duratura che è ancora con noi oggi.
Gli alchimisti del mercato del nostro tempo, come i loro antenati nelle borse valori postbelliche, sono tipicamente considerati attraverso il binario della frode, cioè l’altro lato delle norme istituzionali ritenute costanti, giuste e tendenti all’equilibrio. Le rappresentazioni popolari della finanza ad alto numero di ottani,64 per così dire, continuano a concentrarsi su storie di fumo e specchi intrecciate attorno a bugie e avidità, e lo fanno per una buona ragione, sostiene Komporozoz-Athanasiou.65 Ma individuando l’eccesso di alcuni truffatori, alla fine, gli alchimisti del mercato del nostro tempo, ci distrarrebbero dalla realtà più caotica della finanza, dove l’alchimia, come sostiene Komporozoz-Athanasiou, è al centro e non un’eccezione. Il modo in cui Madoff e Bankman-Fried indirizzarono le loro truffe multimiliardarie attraverso i mercati globali non fu tanto una deviazione da quella realtà quanto una finestra su di essa.66 Komporozoz-Athanasiou sostiene che, poiché i mercati sono mondi in cui rumore e segnale sono impossibili da distinguere, i confini tra reale e falso sono molto più permeabili di quanto si presuppone nei resoconti tradizionali della frode.
Questo, stando a Komporozoz-Athanasiou, fu il caso in tutta la storia del moderno capitalismo finanziario alimentato dall’alchimia. Ma sarebbe diventato particolarmente pronunciato nel nostro tempo, perché le forme contemporanee di finanza (computazionale, quantificata) prosperano nello spazio incerto dei big data e della correlazione, dove il rumore regna sovrano. In questo contesto la frode diventa più insidiosa e più difficile da analizzare. L’alchimia finanziaria, in questo senso, è più simile alla distorsione che all’inganno. Piuttosto che un netto movimento dai fatti alle bugie, rappresenta una coesistenza ambivalente di verità e falsità, che, come spesso accade nei mercati gamificati67 di oggi, può persino abbracciare la falsità. Dalla passione dichiarata di JP Morgan per l’astrologia durante l’Età dell’Oro,68 all’entusiastica adesione dei banchieri contemporanei agli Non-Fungible Token memetici, la storia della finanza è ricca di distorsioni senza pretesa di veridicità. I finanzieri si considerano da tempo interpreti di alchimia, spesso essendo del tutto trasparenti riguardo ai propri espedienti.
Oggi, paradossalmente, stando agli studiosi di riferimenti di questa breve argomentazione, è proprio quest’aperta ammissione, vale a dire lo smascheramento del trucco, a rendere l’alchimia finanziaria ancora più efficace. Il suo fascino sulle masse deriva dal fatto di essere radicata nei nostri instabili mondi sociali e culturali. In essi, l’opacità e la spettacolarità diventano così spesso caratteristiche accettate della realtà quotidiana. Lungi dall’essere considerati imbrogli di persone in preda ad allucinazioni collettive, le argomentazioni contemporanee riguardo le finanze sono intrecciate con le forze dell’alchimia in modi molto più dinamici, fantasiosi e, spesso, ostinati. La loro espressione collettiva produce una politica ricca di mito, che oggi si estende da stravaganti movimenti cospirazionisti alle comunità di vibrazioni e alle sottoculture del gioco e del commercio di criptovalute.
Questo radicamento dell’alchimia della finanza nell’immaginario popolare è il motivo per cui gli appelli a rompere l’incantesimo della finanziarizzazione nella vita quotidiana non offrono risposte sufficienti al nostro cosiddetto momento della post-verità. I fantasmi della psicologia di massa e dell’esuberanza irrazionale continuano a tormentare la nostra percezione delle frodi e degli inganni finanziari. Ma l’attuale crisi della realtà richiede una maggiore sensibilità verso la capacità della distorsione del mercato di creare altri mondi coinvolgenti. La distorsione è una forza critica in campi diversi come la produzione scientifica e culturale, dai dati della scienza alla musica. L’interpretazione dei segnali è strettamente intrecciata con lo studio delle possibilità generative del rumore, vale a dire di cercare un alleato nei difetti, negli inganni e nei dati errati che sono inerenti a tutte le forme di vita e permeano le nostre tecnologie di rappresentazione della verità. La posta in gioco nei falsi mondi dell’alchimia finanziaria non è, semplicemente, resistere alla loro volontà di ingannarci, ma comprendere la loro capacità di condizionare le nostre lotte per altre realtà più democratiche.
Tutte queste considerazioni portano a postulare che la frode finanziaria non costituisce una deviazione da un sistema essenzialmente razionale, bensì una manifestazione della distorsione della realtà dei mercati. In effetti, i mercati virtuali, i nuovi social media e le app di appuntamenti portano le opache infrastrutture della finanza negli ambiti più intimi delle nostre vite con un impatto radicale sulle nostre esistenze personali e sulla nostra vita politica e sociale.
______________Note _________________
1 Aris Komporozos-Athanasiou, sociologo e direttore del UCL Centre for Capitalism Studies [Centro per gli studi sul capitalismo], direttore del programma di laurea in sociologia e capo del gruppo di ricerca sulla sociologia e la teoria sociale. Fa parte del comitato editoriale del British Journal of Sociology. Fa parte del comitato editoriale del British Journal of Sociology. Laurea in Economia e dottorato in Sociologia organizzativa presso l’Università di Cambridge. La sua ricerca esplora in generale l’ascesa di nuovi immaginari sociali e politici nel capitalismo del XX e XXI secolo. Combina la sociologia economica e politica con la teoria sociale per tracciare l’impatto dei mercati finanziari sulla vita quotidiana e i movimenti collettivi che emergono in risposta alla finanziarizzazione. Autore di Speculative Communities: Living with Uncertainty in a Financialized World (University of Chicago Press, 2022), elogiato come “una critica magistrale della finanziarizzazione e un punto di riferimento critico per coloro che cercano di organizzarsi in un mondo definito dalla logica della speculazione”.
2 Aris Komporozoz-Athanasiou. Speculative Communities: Living with Uncertainty in a Financialized World. The University of Chicago Press, 2022.
3 Il termine “finanziarizzazione”, stando al Foundational Economy Collective, fa riferimento ad un regime di accumulazione finanziario, ovvero ad un complesso di regole e regolarità che avrebbero consentito e consentono agli attori economici di orientare il proprio agire ad un criterio di “massimizzazione” del rendimento del capitale investito. Quel che accadrebbe quando la logica della massimizzazione del rendimento del capitale investito viene esercitata nella sfera della vita economica più direttamente connessa alle esigenze basilari della vita quotidiana, ovvero nell’economia fondamentale, sarebbe la produzione di disuguaglianza. In questo caso, la produzione di disuguaglianza si osserva non soltanto nella distribuzione dei redditi e dei patrimoni, ma anche come impatto sulle capacità di spesa e sulle condizioni di vita delle famiglie, oltreché come espropriazione di un patrimonio collettivo di infrastrutture essenziali per il benessere e la coesione sociale. Bowman A., Ertürk I., Froud J., Johal S., Law J., Leaver A., Moran M., Williams K. The end of the experiment? From competition to the foundational economy. Manchester University Press, 2014
4 Wirecard AG è stata una società tedesca di tecnologie e servizi finanziari operante a livello mondiale, fondata nel 1999 e con sede principale ad Aschheim, vicino a Monaco di Baviera, e dichiarata insolvente il 3 settembre 2020 dopo che, in seguito ad un buco di 1,9 miliardi di euro, il 25 giugno 2020 la società aveva presentato istanza di fallimento, avviandosi verso la bancarotta. Wikipedia.
5 Con il termine “Fintech” viene generalmente indicata l’innovazione finanziaria resa possibile dall’innovazione tecnologica, che può tradursi in nuovi modelli di business, processi o prodotti, ed anche nuovi operatori di mercato.
6 Aris Komporozoz-Athanasiou. Speculative Communities: Living with Uncertainty in a Financialized World. The University of Chicago Press, 2022.
7 FTX è stata una società per lo scambio di criptovalute, costituita ad Antigua e Barbuda e con sede alle Bahamas. È stata fondata nel 2019 e a febbraio 2022 contava oltre un milione di utenti. FTX gestiva anche FTX.US, un Exchange separato disponibile per i residenti negli Stati Uniti. Nel novembre 2022, un articolo di CoinDesk affermava che la società collegata Alameda Research deteneva una parte significativa del suo patrimonio in FTT, il token nativo di FTX. A seguito di questa rivelazione, l’Amministratore Delegato della società rivale Binance, Changpeng Zhao, ha annunciato che Binance avrebbe venduto le sue partecipazioni nel token FTT, che è stato rapidamente seguito da un picco nei prelievi dei clienti da FTX. FTX non fu in grado di rifondere tale richiesta di prelievi. Seguì un successivo crollo del prezzo di FTT e un rapido crollo di FTX. In seguito alla citata crisi di liquidità di FTX, Binance ha accettato una lettera di intenti per acquisire l’azienda ma il giorno successivo ha ritirato la proposta. FTX ha presentato istanza di protezione dal fallimento secondo il Capitolo 11 l’11 novembre 2022. Sam Bankman-Fried si è dimesso e l’incarico di A.D. è stato affidato a John J. Ray III, avvocato e amministratore delegato americano specializzato nel recupero di fondi da società fallite. Il 13 dicembre Sam viene arrestato alle Bahamas ed estradato negli Stati Uniti con l’accusa di bancarotta fraudolenta e truffa aggravata.
8 Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2022
9 Dan McCrum. Money Men. A hot startup, a billion-dollar fraud, a fight for the truth. Penguin, 2023
10 Il DAX 30 (Deutsche Aktienindex 30, in precedenza Deutscher Aktien-Index 30) è stato il segmento della Borsa di Francoforte contenente i 30 titoli a maggiore capitalizzazione. Il DAX fu elaborato il 1° luglio del 1988, e la sua scala iniziale conteneva 1000 punti.[1] L’indice viene determinato da un’azienda chiamata Deutsche Börse AG. Il 24 novembre del 2020 Deutsche Börse ha dichiarato l’inclusione di dieci componenti aggiuntivi con lo scopo di permettere all’indice di definire in modo più preciso la struttura moderna dell’economia della Germania. Da lunedì 20 settembre 2021 sono confluiti all’interno dell’indice altri 10 titoli, espandendo pertanto il numero di partecipanti complessivo a 40 membri.[2] Da questa data quindi l’indice è stato rinominato DAX 40 con orario di apertura delle contrattazioni dalle 09:00 alle 17:30 CET.
11 Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2022
12 Ibidem
13 ChatGPT è un chatbot o software che simula ed elabora le conversazioni umane basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico sviluppato da OpenAI specializzato nella conversazione con un utente umano. La sigla GPT sta per Generative Pre-trained Transformer, ovvero “trasformatore generativo pre-addestrato”.
14 È un algoritmo di intelligenza artificiale capace di generare immagini a partire da descrizioni testuali attraverso la sintografia. Sviluppato da OpenAI.
15 Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2022
16 Nei termini di qualità o condizione di ciò che sarebbe reale o esistente.
17 Aris Komporozoz-Athanasiou. Finance as alchemy. AEON, 9 October 2023
18 La spunta blu sarebbe un badge di verifica, una certificazione di veridicità di un profilo e una lotta contro i profili fake. Sono frequenti, infatti, falsi profili di personaggi pubblici e/o aziende non gestiti però dagli stessi ma da utenti che si fingono tali.
19 BeReal è un social network francese lanciato nel 2020, sviluppato da Alexis Barreyat e Kevin Perreau.
20 Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2023
21 Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2022
22 Ibidem
23 Ibidem
24 Un non-fungibile token (NFT, in italiano gettone non fungibile o gettone non riproducibile) è un tipo speciale di token, che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità, scritto su Blockchain, di un bene unico (digitale o fisico). I gettoni non fungibili non sono quindi reciprocamente intercambiabili. Sono perciò diversi dalle criptovalute, come Bitcoin e molti gettoni di rete o di utilità, che sono per loro stessa natura fungibili, ovvero possono essere duplicati infinite volte in copie esattamente identiche e interscambiabili (non è possibile dunque definire univocamente un’identità del singolo gettone che lo differenzi da tutti gli altri, rendendo perciò tutte le copie equivalenti e identiche al gettone originale). I sostenitori di questa tecnologia affermano che gli NFT forniscono un certificato di autenticità pubblico o una prova di proprietà, ma i diritti legali trasmessi da un NFT possono essere incerti. La proprietà di un NFT come definita dalla blockchain non ha alcun significato legale intrinseco e non garantisce necessariamente il copyright, la proprietà intellettuale o altri diritti legali sul file digitale associato. Un NFT non limita la condivisione o la copia del file digitale associato e non impedisce la creazione di NFT che fanno riferimento a file identici. Wikipedia
25 E J Spode. The great cryptocurrency heist. AEON, 14 February 2017
26 Società sopracitata per lo scambio di criptovalute.
27Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2023
28 Dominic Frisby. In proof we trust. 21 April 2016
29 Il mercato valutario o mercato forex (dall’inglese foreign exchange market) è un mercato internazionale, over the counter o decentralizzato per lo scambio di valute. È il più grande mercato nel mondo, in termini di valore delle transazioni, e include gli scambi che avvengono tra grandi istituzioni bancarie, banche centrali, speculatori valutari, imprese multinazionali, governi, e altri mercati finanziari ed istituzioni. L’attività di scambio che ha luogo nei mercati fx globali assomma a più di 6’000 miliardi di dollari al giorno al 2013.
30 Dominic Frisby, op. cit. 2016
31 Pump and dump è una forma di frode sui titoli che comporta l’aumento artificiale del prezzo di un’azione posseduta attraverso dichiarazioni positive false e fuorvianti, al fine di vendere l’azione acquistata a buon mercato a un prezzo più alto. Oppure, possiamo definirla come la strategia di “pump and dump”, cioè un tipo di truffa in cui un trader o un gruppo di trader promuovono aggressivamente una criptovaluta che detengono solo per gonfiarne artificialmente il prezzo (pump) e poi venderle in modo da trarne profitto. Una volta che i promotori della truffa vendono le loro criptovalute, il prezzo della criptovaluta crolla (dump) e tutti coloro che ancora le possiedono vanno in perdita.
32 Dominic Frisby, op. cit. 2016
33 Ibidem
34 Ibidem
35 Ibidem
36 Gamification: l’utilizzo di meccanismi tipici del gioco(game) e, in particolare, del videogioco (punti, livelli, premi, beni virtuali, classifiche), per rendere gli utenti o i potenziali clienti partecipi delle attività di un sito e interessarli ai servizi offerti
37 Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2023
38 Ibidem
39 George Soros. The Alchemy of Finance: Reading the Mind of the Market. Simon and Schuster, 1987
40 Ibidem
41 Ibidem
42 Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2023
43 Ibidem
44 Ibidem
45 Jan Marsalek ritenuto un criminale è un ex dirigente d’azienda austriaco, noto per la sua posizione di membro del consiglio e direttore operativo della società tedesca di elaborazione dei pagamenti Wirecard. È latitante dal mese di giugno del 2020, subito dopo l’emersione del cosiddetto scandalo Wirecard.
46 Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2023
47 Ibidem
48 Ibidem
49 Il Chicago Board of Trade (CBOT), fondato nel 1848 è il più antico luogo di scambio di futures e di opzioni al mondo. Più di 50 differenti opzioni e futures vengono trattate da ben 3600 membri della compagnia. Il volume di scambio nel 2003 è di 454 milioni. Il 12 luglio 2007, il CBOT ebbe una fusione con il CME parte del gruppo CME holding company.
50 Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2022
51 Justin Fox. The myth of the Rational Market. A History of Risk, Reward, and Delusion on Wall Street. Harper Collins Publishers, 2011
52 Peter Knight. Reading the Market. Genres of Financial Capitalism in Gilded Age America. Johns Hopkins University Press, 2018
53 Ibidem
54 Eugene McCarraher. The Enchantments of Mammon. How Capitalism Became the Religion of Modernity. Harvard University Press, 2019
55 Ibidem
56 Julia C. Ott. When Wall Street Met Main Street. The Quest for an Investors’ Democracy. Harvard University Press, 2014
57 Ibidem
58 Charles Mackay. Extraordinary Popular Delusions and the Madness of Crowds. Atlantic Books, 2015 / “Ogni epoca ha la sua peculiare follia; qualche schema, progetto o fantasia in cui si immerge, spinto dall’amore per il guadagno, dalla necessità di eccitazione o dalla semplice forza dell’imitazione”, disse l’autore Charles Mackay nel 1841. Nel suo libro Extraordinary Popular Delusions and the Madness of Crowds, ha tracciato, in vibranti dettagli, esempi di ossessioni di massa riguardo le finanze e le religioni, inclusa la caccia alle streghe, le profezie di Nostradamus, case abitate da fantasmi, l’alchimia e anche la borsa dei tulipani – una frenesia finanziaria del diciottesimo secolo in cui gli speculatori persero fortune su un singolo bulbo di tulipano olandese. Lo studio di Mackay su questi movimenti, in cui persone normalmente equilibrate sembravano perdere la testa, mostra che l’avidità e la paura sono sempre state le forze trainanti dell’azione umana. Di volta in volta, la storia dimostra che le persone non possono resistere al fascino ipnotico di una smania popolare con slancio alle spalle.
59 Richard Hofstadter. The Paranoid Style in American Politics. Harper’s Magazine, Issue Nov. 1964
60 Ibidem
61 Negli USA un bucket shop era un’attività che consente il gioco d’azzardo in base ai prezzi di azioni o materie prime.
62 Richard Hofstadter, op. cit. 1964
63 Jonathan Ira Levy. Contemplating Delivery: Futures Trading and the Problem of Commodity Exchange in the United States, 1875–1905. The American Historical Review, Volume 111, Issue 2, Pages 307–335, April 2006
64 Il numero di ottani è una misura standard delle prestazioni del carburante per motori o aerei. Più alto è il numero di ottano, più compressione il combustibile può sopportare. In termini generali, i carburanti con una classificazione ottica superiore sono utilizzati nei motori a benzina ad elevate prestazioni che richiedono rapporti di compressione più elevati. Al contrario, i carburanti con numeri di ottano inferiori sono ideali per i motori diesel. L’elevata compressibilità del combustibile è proporzionale alla compressione che il motore è progettato per generare. L’uso di benzina con numeri di ottano inferiori può causare il bombardamento del motore.
65 Aris Komporozoz-Athanasiou, op. cit. 2022
66 Ibidem
67 La ludicizzazione (nota anche con il prestito inglese gamification) è l’utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di creazione di giochi in contesti non ludici, come l’alta finanza.
68 Nella storia degli Stati Uniti con Gilded Age, in italiano Età dell’oro o Età dorata statunitense, ci si riferisce al periodo che va dal 1870 al 1901, partendo dalla presidenza di Ulysses S. Grant per terminare con la presidenza di William McKinley.