Il nome esantematico deriva dal greco “exanteo” che significa fiorire. Non si parla di malattie esantematiche se non c’è una “fioritura” di manifestazioni anche e soprattutto cutanee.
L’esantema è necessario per il decorso della malattia e la sua evoluzione; bloccare l’esantema non è benefico, anche secondo i principi omeopatici della soppressione. Nella mia pratica ho visto che i pazienti, che facevano una malattia incompleta o bloccata, si riammalavano prima o poi della stessa o di altre patologie.
Con l’avvento delle vaccinazioni nei confronti di alcune di esse (morbillo, rosolia, varicella) oltre che come frequenza, sono cambiati significativamente sia l’aspetto che l’evoluzione delle malattie esantematiche, tanto che medici che non le hanno mai toccate con mano, ma solo sui libri, spesso non le riconoscono o le confondono.
Premesso che i rash cutanei sono comuni a tante virosi e ad altre malattie, di tipo autoimmune, le malattie esantematiche classiche sono: morbillo, rosolia, varicella, VI malattia, V malattia, scarlattina, Mani-piedi-bocca e pitiriasi rosea.
Quali sono le malattie esantematiche più comuni?
Qui accennerò solo a quelle per cui non ci sono vaccinazioni al momento, presentandovi il quadro classico. Considerate sempre che in medicina poi subentrano le variabili che sono tante. (individuo, immunità, condizioni igienico sanitarie, livello culturale…)
VI malattia o roseola infantum
È frequente da 6 mesi ai 24 mesi di età circa, l’agente responsabile è in genere un Herpesvirus humanum (6B). Il contagio avviene per via salivare o respiratoria, l’incubazione è di 5-15 gg.
Si chiama anche esantema critico. Infatti, dopo 3 giorni di febbre anche molto alta, con sintomi aspecifici (gola rossa), tra cui uno stato di agitazione a volte importante e con possibili crisi convulsive febbrili, scompare la febbre per crisi (improvvisamente), e appare l’esantema maculo papuloso prevalente al tronco, della durata di 3-5 giorni, con raro interessamento ghiandolare laterocervicale e retronucale.
Qui è proprio eclatante l’importanza dell’esantema come chiudersi dell’infettività e della febbre, come se fosse una crisi esonerativa, liberatoria.
V Malattia o megaloeritema
Il responsabile è parvovirus B19; la trasmissione avviene per via aerea, meno per sangue infetto. Colpisce i bambini in età scolare prevalentemente.
Presenta un esantema del volto, come ”schiaffeggiato”.
Dopo un‘incubazione di circa 7 giorni con sintomi aspecifici, compaiono le guance “schiaffeggiate” e un esantema maculoso o maculo papulare con chiazze rilevate ai bordi e un centro più chiaro, di varie dimensioni, al tronco, alle braccia, ai glutei e alle gambe. Il rossore può permanere anche settimane con esacerbazioni da sole, stress. Come complicanza, è transitorio il calo dei globuli bianchi neutrofili e delle piastrine.
Mani-Piedi-Bocca
Responsabile è il virus coxsackie A16 o enterovirus.
Presenta febbre, vescicole e afte nel cavo orale e in gola (erpangina) molto dolorose, eruzione vescicolare alle mani e ai piedi. È contagiosa anche per gli adulti.
Una forma atipica può presentare anche vescicole bollose su tutto il corpo.
Può seguire un ‘esfoliazione intensa della pelle, con caduta anche delle unghie nella fase di convalescenza.
Devo dire che questi casi gravi li ho rilevati anche in corso di covid o nel post covid, sia nei bambini che nei genitori. A questo punto, non è chiaro se è una manifestazione del coronavirus o se è una sovrainfezione da coxsackie, dovuta alla situazione immunitaria del paziente.
Pitiriasi rosea di Gibert
Il responsabile è ancora un po’ discusso (herpes?); colpisce bambini e giovani adulti.
Inizia con una chiazza ”Madre” in genere al tronco, meno frequente sugli arti superiori, da 2 a 10 cm, rosea e più arrossata ai bordi con squame sottili al centro, che appare più chiaro.
Dopo 20 giorni compare l’esantema diffuso a chiazze più piccole della “madre”, ma con le stesse caratteristiche. Il prurito è quasi sempre presente; la risoluzione è spontanea, in 2-4 settimane, anche se in periodo di difese immunitarie basse, può ricomparire.
E dulcis in fundo…
Scarlattina
Batterica dovuta allo streptococco beta emolitico di gruppo A. Colpisce in genere i pazienti dai 2 anni in su, non dà immunità.
Dopo un‘incubazione brevissima, da poche ore a pochi giorni, compare febbre alta, cefalea e vomito, tonsillite con o senza placche, palato con puntini rossi, lingua dapprima bianca al centro e rossa ai bordi poi a papille arrossate come fragola, gonfiore delle ghiandole del collo, arrossamento del volto (guance e mento) con pallore su naso e zona periorale. L’esantema compare agli inguini salendo a tutto il tronco e agli arti; è formato da piccolissime macchie rosso cupo che, se compresse con la mano poi sollevata, fanno apparire colorazione giallastra sulla pelle. La cute è secchissima e rugosa come una grattugia: segue una desquamazione lamellare, evidente soprattutto alle piante dei piedi e ai palmi delle mani, che dura anche 20 giorni.
Le complicanze della scarlattina possono colpire articolazioni (malattia reumatica), cuore e reni (glomerulo nefrite acuta).
È possibile una forma allergotossica che si ripropone dopo 15 giorni circa dal primo episodio.
Il tampone faringo-tonsillare è positivo per lo streptococco, così come alterati saranno gli indici di flogosi, per forma batterica.
Occorre fare una diagnosi differenziale con altre virosi che possono avere un quadro similare (cytomegalovirus, mononucleosi).
Curare le malattie esantematiche: suggerimenti terapeutici
A parte la scarlattina che spesso porta ad una prescrizione antibiotica, per tutte le altre malattie un trattamento specifico non esiste.
Il consiglio comunque è alimentazione sana, con alimenti poco zuccherini e molto digeribili, liquida e semiliquida nei casi di stomatite, idratazione, utilizzo di probiotici per aiutare le difese immunitarie e supporto vitaminico.
Per la terapia sintomatica per la febbre o per il prurito sarà meglio attingere alla fitoterapia e all’Omeopatia, scegliendo il rimedio più appropriato per il paziente, secondo i principi omeopatici. . Per ricordare i più comuni Belladonna, Aconitum, Rhus toxicondendron.
Tra i fitoterapici più usati come antinfiammatori e stimolanti le difese immunitarie ricordiamo il Ribes nero, la Rosa canina, le Echinacee, l’Olmo, il Rosmarino e l’Olivello spinoso.
Per le applicazioni locali nel cavo orale si potranno scegliere prodotto a base di aloe o acido ialuronico o oleosi ricchi di vit E per riparare la mucosa e lenire il dolore. Per il prurito per esempio ottimi gli impacchi con estratti colloidali di avena o saponi non saponi e applicazioni di creme emollienti (ad es. calendula, rosa damascena, olio spray) o antipruriginose, non antistaminiche né cortisoniche, meglio se naturali, o acqua termale spray, idratante e lenitiva.
Ma la panacea è:
… riposo… tranquillità …e soprattutto Convalescenza…che purtroppo è stata dimenticata per la fretta di riprendere la routine nell’ambito famiglia – scuola – lavoro.
Un proverbio dice: ”I mali vengono a cavallo e vanno via a piedi”.
Il sistema immunitario va aiutato nel suo ripristino. E impiega un po’ di tempo. Se i globuli bianchi sono paragonati ai guerrieri del nostro corpo, hanno poi bisogno di riposo per riassettarsi per le nuove battaglie. Potete vedere anche dei cartoni animati al riguardo ormai un po’ datati, ma sempre validi.
Pensate a una volta… alla vera “quarantena”: 40 giorni!!!
Si faceva per la scarlattina: ora dopo 24, 48 massimo 72 ore di antibiotico, non c’è più contagio
E per la pertosse: dopo 10 giorni di antibiotico, nessuno contagia più…
Col morbillo, dopo 5 giorni dall’esantema, la scuola si riapre.
E con le croste della varicella, tutti a scuola… ma la più seria conseguenza della varicella, la cerebellite, in genere si vede in quattordicesima giornata.
Diamo più attenzione ai bambini e pensiamo per il loro bene. Lasciamo da parte la nostra fretta.
Quello che ci dobbiamo augurare di fare è una buona prevenzione naturale, uno stile quotidiano salutare e semplice, per una vita la più sana possibile.
Solo così … Generiamo Salute!