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Rimuovere le tonsille ai bambini: ecco lo studio sui danni da stress
31 Marzo, 2025

Rimuovere le tonsille ai bambini: ecco lo studio sui danni da stress

RedazioneRedazione
Uno studio svedese rivela una correlazione tra interventi di tonsillectomia in giovane età e un aumento del rischio di disturbi legati allo stress

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Immaginate un bambino di sei anni che viene portato in ospedale. L’ambiente è estraneo, i volti sconosciuti, gli odori insoliti. Gli viene spiegato che dovrà “dormire” per un po’ e che quando si sveglierà avrà mal di gola. I genitori cercano di rassicurarlo, ma nei suoi occhi si legge chiaramente la paura dell’ignoto.

La tonsillectomia, uno degli interventi chirurgici pediatrici più comuni, rappresenta spesso la prima esperienza ospedaliera significativa per molti bambini. Sebbene considerata una procedura di routine dalla medicina convenzionale, raramente si considerano le implicazioni psicologiche di questa esperienza: l’ansia pre-operatoria, il trauma dell’anestesia, il dolore post-operatorio che può persistere per giorni, la difficoltà a deglutire, la sensazione di vulnerabilità.

Per un bambino, questa esperienza può essere profondamente traumatica. Il corpo ricorda, anche quando la mente cerca di dimenticare. E ora, una nuova ricerca scientifica suggerisce che questo trauma potrebbe avere ripercussioni a lungo termine sulla salute mentale, in particolare sul rischio di sviluppare disturbi legati allo stress.

Tonsillectomia e i danni da stress nei bambini

Una recente ricerca pubblicata su JAMA Network Open nel dicembre 2024 ha evidenziato un’associazione preoccupante tra la rimozione chirurgica di tonsille o adenoidi in giovane età e un successivo aumento del rischio di sviluppare disturbi legati allo stress. Questo importante studio di coorte, condotto da un team internazionale guidato dalla Dott.ssa Xue Xiao, ha analizzato dati provenienti dai registri sanitari e di popolazione svedesi, includendo tutti gli individui nati tra il 1° gennaio 1981 e il 31 dicembre 2016.

La metodologia dello studio ha previsto il confronto tra persone sottoposte a rimozione chirurgica di tonsille o adenoidi (soggetti esposti) e due gruppi di controllo: individui non esposti abbinati per sesso, anno di nascita e data di calendario all’inizio del follow-up, e fratelli biologici non sottoposti all’intervento chirurgico. Questa doppia comparazione ha permesso ai ricercatori di controllare sia i fattori confondenti generali sia quelli familiari, rafforzando così la validità dei risultati.

I risultati principali: un legame preoccupante

I risultati dello studio sono stati sorprendenti e meritano una seria riflessione. La coorte abbinata alla popolazione includeva 83.957 persone esposte e 839.570 non esposte, con un’età mediana all’inizio del follow-up di 14,4 anni. La coorte di fratelli abbinati comprendeva 51.601 persone esposte e 75.159 fratelli biologici non esposti.

Rispetto ai soggetti non esposti, le persone sottoposte a rimozione di tonsille o adenoidi hanno mostrato un rischio successivo significativamente più elevato di disturbi legati allo stress (hazard ratio [HR], 1,43; intervallo di confidenza al 95% [IC], 1,38-1,48), con un’accentuazione particolare per il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) (HR, 1,55; IC 95%, 1,43-1,69). Questi risultati sono stati confermati anche nel confronto con i fratelli biologici non esposti, dimostrando un aumento del rischio per qualsiasi disturbo legato allo stress (HR, 1,34; IC 95%, 1,25-1,44) e per il PTSD (HR, 1,41; IC 95%, 1,18-1,69).

L’aumento del rischio è stato costantemente osservato indipendentemente dal sesso, dall’età al momento dell’intervento chirurgico, dal tempo trascorso dall’intervento, dal livello di istruzione dei genitori o dalla storia familiare di disturbi legati allo stress. È interessante notare che questo aumento del rischio è stato principalmente osservato per gli interventi chirurgici dovuti a malattie adenotonsillari o anomalie respiratorie e del sonno.

La visione olistica: oltre il sintomo visibile

Questo studio ci offre un’importante opportunità per riflettere su come la medicina convenzionale spesso si concentri sulla rimozione del sintomo piuttosto che sul trattamento della causa sottostante. La medicina omeopatica, al contrario, considera il corpo come un sistema integrato e riconosce che la manifestazione fisica di un disturbo è spesso solo la punta dell’iceberg di uno squilibrio più profondo.

Le tonsille e le adenoidi fanno parte del sistema linfatico e immunitario del corpo e svolgono un ruolo cruciale nella difesa contro gli agenti patogeni, specialmente durante l’infanzia e l’adolescenza. La loro rimozione chirurgica, sebbene a volte necessaria secondo i criteri della medicina convenzionale, potrebbe interferire con il delicato equilibrio del sistema immunitario e potenzialmente influenzare altri sistemi del corpo, incluso quello neuropsichiatrico.

Le possibili spiegazioni della correlazione

Esistono diverse possibili spiegazioni per la correlazione osservata tra la rimozione di tonsille e adenoidi e l’aumento del rischio di disturbi legati allo stress:

  1. La connessione mente-corpo: Un intervento invasivo come la tonsillectomia potrebbe rappresentare un trauma fisico che risuona anche a livello psicologico, soprattutto nei bambini.
  2. L’impatto sul microbioma: Recenti ricerche hanno evidenziato l’importanza del microbioma nell’influenzare la salute mentale attraverso l’asse intestino-cervello. Le tonsille e le adenoidi ospitano comunità microbiche uniche che potrebbero contribuire a questo equilibrio.
  3. Il ruolo dell’infiammazione: Le malattie adenotonsillari sono spesso caratterizzate da processi infiammatori. L’infiammazione cronica è stata associata a vari disturbi psichiatrici, inclusi quelli legati allo stress.
  4. L’esperienza del ricovero ospedaliero: L’esperienza di un intervento chirurgico, il ricovero ospedaliero e il dolore post-operatorio possono essere eventi stressanti, soprattutto per i bambini, potenzialmente contribuendo allo sviluppo di vulnerabilità psicologiche.

Quando l’intervento chirurgico è necessario

Esistono casi in cui l’intervento chirurgico diventa necessario, soprattutto in presenza di gravi apnee notturne o infezioni ricorrenti che compromettono significativamente la qualità della vita. In questi casi, un approccio integrativo potrebbe aiutare a mitigare i potenziali effetti negativi:

  1. Preparazione pre-operatoria: L’utilizzo di rimedi omeopatici come Arnica montana e Phosphorus può aiutare a preparare il corpo all’intervento e ridurre l’ansia.
  2. Supporto post-operatorio: Rimedi come Calendula e Hepar sulphur possono accelerare la guarigione e ridurre il rischio di complicanze.
  3. Ripristino del microbioma: L’uso di probiotici specifici può aiutare a ristabilire un equilibrio microbico sano dopo l’intervento.

 

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