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Chi è il chinesiologo e perché vogliamo che sia una professione sanitaria

In questo modo sarebbe possibile una reale integrazione in un percorso medico verso lo stato di salute
1 Dicembre, 2021
Tempo di lettura: 2 minuti

“La vita è nel movimento” diceva Aristotele. Ed è probabile che neanche lui si rendesse conto di quanto quest’affermazione fosse non solo vera, ma tutt’altro che teorica. In realtà che la nostra vita e il nostro stato di salute dipendano dal movimento, inteso nel suo senso più concreto, è una certezza acquisita da tempo, di cui ogni giorno scopriamo nuovi ambiti. Il movimento riduce il rischio di malattie cardiache, allunga la vita, ci rende più felici. Eppure paradossalmente lo Stato non riconosce ai “professionisti del movimento” il titolo di professionista sanitario o sociosanitario. Un paradosso che speriamo venga corretto presto.

Chi è il chinesiologo e perché vogliamo diventi una professione sanitaria

Ma chi è un il chinesiologo? È un laureato in Scienze Motorie o un diplomato all’ISEF. È, in altre parole, un professionista che opera sull’attività motoria dei propri pazienti da molteplici punti di vista. Alcuni sono specializzati nello sport, altri nella riabilitazione, altri ancora nell’esercizio geriatrico. Questi sono solo alcuni esempi, perché gli ambiti professionali in cui un chinesiologo può operare sono davvero tanti. Se per lunghi anni questa branca non era regolamentata in alcun modo, dal 2013 in poi la professione del Chinesiologo è stata inserita nell’elenco delle professioni organizzate dalla legge 04/2013. Successivamente è divenuta una professione riconosciuta dall’articolo 41 del Dlgs 28 febbraio 2021.+

Cosa è cambiato con la nuova disciplina

L’inserimento tra le professioni organizzate comporta che gli appartenenti alla categoria possano riunirsi in associazioni di categoria, le quali associazioni possono vigilare sui requisiti e le attestazioni professionali di coloro che ne vogliono far parte. In questo modo l’associazione potrà garantire ai pazienti un servizio di qualità e che rispetti gli standard previsti. Il paradosso, però, è che nonostante le leggi statali abbiano dato un pieno riconoscimento a questa professione nell’ambito della tutela della salute, la chinesiologia è l’unica professione al momento esclusa delle professioni della salute così come identificate da legge. Cioè professioni sanitarie e sociosanitarie.

Le parole del presidente dell’Unione Nazionale Chinesiologi

In pratica, mentre un fisico o un chimico possono essere professionisti sociosanitari, il chinesiologo non può. E questo nonostante il fatto che esami di Scienze Motorie siano inseriti nei corsi di laurea di molti atenei italiani. Secondo Giorgio Berloffa, presidente dell’Unione Nazionale Chinesiologi, “La scelta di inserire il chinesiologo tra le professioni sociosanitarie non avrà impatti sulla finanza pubblica. Tale riconoscimento rappresenterebbe l’apporto distintivo e necessario per lo sviluppo di un sistema che possa integrare pienamente le attività motorie nell’ambito nell’intero ciclo di vita e dei processi di salute. Con ciò supportando la migliore integrazione e relazione funzionale con gli altri professionisti sanitari e sociosanitari, da attuarsi nel pieno rispetto delle diverse matrici di competenza e responsabilità, anche nell’ambito della presa in carico territoriale.

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