Dieci anni di omeopatia e medicina complementare in Toscana

2 Dicembre, 2021
Tempo di lettura: 3 minuti

Nel corso di questi anni la progressiva integrazione delle medicine complementari (MC) nel Servizio Sanitario Toscano ha incentivato nella popolazione l’utilizzo della medicina omeopatica che, insieme alle altre discipline che formano il nucleo delle MC, aderisce a un modello di rete fondato sulla multidisciplinarietà e interazione degli operatori sanitari.

Basandosi sui criteri di accuratezza, qualità e sicurezza determinanti per ottemperare ai requisiti del Servizio Sanitario Nazionale, la medicina omeopatica ha raccolto vasti consensi da parte di un’utenza sempre più bisognosa di un approccio globale. Oltre alla risoluzione delle patologie cliniche, l’omeopatia si pone infatti l’obiettivo di migliorare la qualità di vita della popolazione avvalendosi di elementi quali l’individualizzazione della terapia, l’attenzione agli aspetti preventivi come alimentazione e stile di vita, l’informazione per una scelta e una gestione consapevoli della salute.

Secondo un recente sondaggio 10,2 milioni di Italiani (20%) utilizzano medicinali omeopatici, in aumento rispetto al 2018 (17%). A guidare questa crescita sembra sia stato il periodo della pandemia: gli intervistati si sono infatti rivolti all’omeopatia per controllare i disturbi che sono aumentati a causa del brusco cambio di abitudini imposto dal lockdown. Il Direttore del Centro Fior di Prugna, Carmelo Guido, con le altre realtà delle MC in Toscana, ha organizzato incontri e confronti sull’approccio delle discipline complementari alla pandemia e l’ambulatorio di Omeopatia ha contribuito anche a individuare i comportamenti degli utenti nei confronti dei consumi alimentari, alcol, tabacco e sull’utilizzo dei rimedi omeopatici.

L’utenza

Si rivolgono all’ambulatorio di Omeopatia prevalentemente donne (77,6%) mentre i pazienti in età pediatrica sono circa il 5%. Di fronte a un aumento considerevole delle patologie metaboliche e immunitarie dovute a varie cause anche di ordine ambientale, la medicina omeopatica riserva un’opportunità di indagine e di terapia in aggiunta a quella convenzionale. Molti pazienti si rivolgono al Centro per trattare le patologie allergiche (dermatiti atopiche, asma, riniti ecc.), in netto aumento specie nella popolazione pediatrica e per le quali l’approccio omeopatico può fornire una risorsa sicura ed efficace per contrastarne diffusione e gravità.

Medicina integrata in oncologia

Un approfondimento merita l’iniziativa che offre al paziente oncologico la possibilità di accedere ai trattamenti di medicina complementare. Da tempo la collaborazione con l’ISPRO, nel quadro della DGR 418/2015, ha generato le condizioni per un’integrazione razionale e scientifica dei trattamenti di medicina integrata, con l’approvazione, nel 2019, del Percorso Diagnostico Terapeutico e Assistenziale per i tumori della mammella, che include anche la medicina integrata per il trattamento degli effetti collaterali della terapia oncologica. In collegamento con prestigiose strutture oncologiche internazionali come il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, la collaborazione tra la Rete oncologica regionale e le MC può costituire un percorso di integrazione innovativo per migliorare il benessere e la qualità della vita dei malati di tumori in Toscana.

Si stima che negli Stati Uniti le medicine complementari siano utilizzate dal 30-40% della popolazione e di questi circa l’80% sono pazienti oncologici. In Europa le utilizza circa un terzo dei malati di tumore e in Italia si stima una percentuale del 48,9% (Berretta 2017). In Toscana il 37,9% dei pazienti  con tumore utilizza una o più tipologie di medicine complementari (Bonacchi 2014). Dall’inizio si sono rivolti al servizio di omeopatia circa 200 pazienti oncologici, trattati sia per alleviare gli effetti avversi di chemioterapia e radioterapia, sia per un’azione di prevenzione delle recidive e di miglioramento della qualità di vita.

Omeopatia e stili di vita

Gli stili di vita sono un’area di enorme  interesse per la prevenzione omeopatica. Individuare i fattori di rischio e mettere in atto azioni concrete per imitarli, è un obiettivo che riguarda istituzioni, operatori sanitari e la società intera. Nel 2014 abbiamo concluso presso il Centro Fior di Prugna, in collaborazione con l’Agenzia Regionale di Sanità (ARS), una ricerca pilota sugli stili di vita dei soggetti afferenti agli ambulatori di medicina tradizionale cinese e omeopatia. Nel 2014 uno studio regionale più ampio (23 ambulatori) ha mostrato che i cittadini che si rivolgono alle MC nelle strutture pubbliche regionali hanno uno stile di vita più sano rispetto a un campione di popolazione generale. In particolare sono meno sedentari, fumano meno, consumano meno alcool e mangiano più frutta e verdura, confermando analoghi studi internazionali. Questo approccio ha avuto il recente sostegno della direzione aziendale che ha proposto la necessità di ampliare e diffondere “la medicina degli stili di vita”.

Attraverso la storia clinica e le abitudini individuali, si profilano le attitudini dei comportamenti degli stili di vita e individuando i profili di rischio, si arriva a indurre nel paziente una maggiore consapevolezza per tutelare la salute, partendo dalle abitudini e dagli errori alimentari. In una medicina moderna che parla sempre più un linguaggio tecnologico e dove il medico dedica sempre meno tempo e attenzione al paziente, la medicina omeopatica può  aiutare a ritrovare questa dimensione, contribuendo al benessere del paziente in modo sostanziale.

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