Redazione

In pandemia gli italiani hanno scoperto la meditazione

Uno su cinque la pratica abitualmente e uno su tre l'ha provata in passato, per trovare sollievo
17 Dicembre, 2020
Tempo di lettura: 3 minuti

Quando Richard Gere parlò per le prime volte di meditazione, all’interno del percorso che lo aveva portato ad essere buddhista, qui da noi sembrava venuto dalla Luna. Eppure oggi i personaggi famosi che utilizzano questa pratica, nelle sue varie declinazioni, non si contano. Da Angelina Jolie a David Lynch, da Lady Gaga a Romina Power. E ancora, Sting, Daniele Bossari, Madonna. Ce ne sono di ogni genere, italiani e internazionali, di primo o di secondo piano, belli e brutti. Certo, la meditazione è “trendy” e a questo deve parte della sua importanza. Ma non dobbiamo confondere la causa con l’effetto. È trendy perché funziona e piace, e non il contrario. Oggi, che molti di noi soffrono per i disagi portati da questa lunga pandemia, l’importanza di meditare è chiara a sempre più persone. Anche in Italia, dove le novità storicamente faticano a fare breccia.

In pandemia gli italiani hanno scoperto la meditazione

C’è chi è stato colpito dalla malattia, e ha avuto paura di conseguenze gravi. Chi ha perso persone care. Chi ha dovuto sopportare situazioni familiari pesanti. Chi

in pandemia la meditazione conquista gli italiani

un giovane Richard Gere incontra il Dalai Lama nel 1991

per un verso, chi per un altro, tutti abbiamo sentito le ripercussioni di questo difficile periodo. E in tanti, qui in Italia, hanno trovato conforto nella meditazione. Ogni giorno il numero delle persone che cercano sollievo per ridurre lo stress e migliorare la propria salute psico-fisica aumenta. Rilassarsi non è lo scopo per il quale la meditazione è nata. Essa cerca prima di tutto di farci reinterpretare il nostro ruolo nel tutto, e riscoprire il senso delle nostre emozioni. È innegabile, però, che lo stato di calma indotto durante le sessioni sia anche di gran beneficio alla nostra psiche.

I risultati di un’indagine sorprendente

Secondo un rapporto commissionato da Petit BamBou, importante app non religiosa di mindfulness, e YouGov, una delle principali società di ricerche di mercato al mondo, il rapporto degli italiani con la meditazione è letteralmente esploso durante e dopo il lockdown. Ad oggi il 18 per cento degli intervistati (uno su cinque) ha detto di praticare regolarmente. Dal momento che un altro 12 per cento ha dichiarato di aver praticato in passato, se ne deduce che addirittura il 30 per cento degli intervistati ha avuto contatti più o meno lunghi con questa pratica. Altro dato di grande rilievo è che il 92 per cento di questi hanno dichiarato di voler continuare con la propria attività anche quando il lockdown sarà alle spalle.

Un valido aiuto per rilassarsi

Passando ai motivi che hanno condotto tante persone su questa strada, il 65 per cento dichiara che la meditazione lo aiuta a rilassarsi, e il 61 per cento a ridurre lo stress. Ma non è tutto. Il 50 per cento afferma di aver avuto un vantaggio concreto nella gestione delle emozioni e nel miglioramento della concentrazione. Il 42 per cento sostiene che la pratica lo aiuta a lasciarsi andare, il 38 che aiuti a migliorare sonno e respiro. E poi, il 35 per cento a rifocalizzarsi, il 27 per cento ad aprirsi agli altri e il 25 per cento a migliorare la propria creatività. inoltre, un segmento della ricerca di mercato è stato indirizzato agli operatori dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova. Qui il 72 per cento degli intervistati ha detto di trovare opportuno che l’approccio a queste pratiche cominci già per i bambini al di sotto dei 6 anni.

La meditazione, mindfulness in particolare, induce uno stato di coscienza durante il quale l’attenzione è ancorata al momento presente in modo calmo, lucido e oggettivo. Questa attività ha la capacità di modificare la fisiologia del cervello, permettendo agli individui di essere maggiormente resistenti allo stress, equilibrati e rilassati, migliorando lo stato di benessere in generale.

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