Redazione

La consapevolezza degli italiani sulla carne sta cambiando

Una ricerca mostra come nel Belpaese si dia grande peso alla qualità degli allevamenti
4 Settembre, 2022
Tempo di lettura: 2 minuti

Gli allevamenti intensivi sono uno dei maggiori fattori di rischio per gli esseri umani. Incidono, infatti, su una moltitudine di aspetti legati alla salute, sia diretti che indiretti. Innanzitutto il consumo di quantità eccessive di carne è, di per sé, nocivo. Secondo l’Airc, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, la carne rossa e la carne rossa lavorata sono rispettivamente cancerogeni umani probabili e certi. In secondo luogo l’allevamento intensivo di animali incide in maniera drastica sul livello di emissioni di CO2, come vi abbiamo ampiamente raccontato in passato. Terzo, i metodi di allevamento degli animali prevedono un gigantesco utilizzo di antibiotici (circa il 70% dell’intero consumo) che aumenta il rischio di sviluppare resistenza agli antibiotici, una delle grandi spade di Damocle che oscilla sulla medicina moderna.

La consapevolezza degli italiani sulla carne sta cambiando

Questi esposti sono solo i tre principali fattori di rischio per la salute. Ce ne sono molti altri, dal consumo del suolo che potrebbe essere dedicato all’agricoltura fino al rischio di zoonosi, ossia di trasmissione di virus e batteri dall’animale all’uomo. Tutte criticità sulle quali la consapevolezza del pubblico sta rapidamente aumentando. Fino a una ventina d’anni fa, infatti, le persone che predicavano un approccio più moderato al consumo di carne erano pochissime, e per lo più inascoltate. Oggi quasi tutti i ristoranti prevedono opzioni vegetariane o vegane nei loro menù, e anche chi mangia carne lo fa con una diversa attenzione alle quantità e alla provenienza.

6 italiani su 10 controllano le caratteristiche degli allevamenti prima di acquistare

Secondo una ricerca condotta da Aisa – Federchimica (Associazione nazionale imprese salute animale) e da SWG, per 6 italiani su 10 è importante controllare le modalità di allevamento degli animali prima di acquistarne la carne. Percentuale che sale al 70% tra coloro che dichiarano di consumare poca carne in generale. Il 57% dichiara poi di essere attento a bilanciare il consumo di carne con il consumo di altri tipi di alimenti. Altro elemento che condiziona la scelta dei consumatori è la provenienza geografica: il 71% acquista solo prodotti che abbiano una certificazione che ne attesti la produzione in Italia. In conclusione l’82% degli intervistati ritiene che la qualità della carne sia strettamente connessa alla qualità dell’allevamento, mentre solo 1 su 5 si ritiene soddisfatto degli standard adottati dagli allevatori.

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