Un bene che tutti noi diamo per scontato, ma che in molte parti del mondo non lo è affatto. L’acqua è un bene primario, ma in molti Paesi è un bene di lusso a tutti gli effetti. Che, come tutte le cose preziose, genera guerre per l’accaparramento, speculazioni feroci e molta, molta sofferenza. Per questo fin dal 1992 l’ONU ha istituito la giornata nazionale dell’acqua – WORLDWATERDAY – il 22 di marzo. Una giornata per richiamare l’attenzione sull’urgenza che tutti i popoli del mondo abbiano accesso a questo bene indispensabile in condizioni di parità.
L’acqua è un bene primario trattato come un bene di lusso
Secondo il rapporto mondiale delle Nazioni unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2020, circa 4 miliardi di persone nel mondo già vivono in condizioni di grave scarsità fisica di acqua per almeno un mese all’anno. Una cifra destinata ad aumentare con l’aggravarsi della crisi climatica, e sulla quale incide anche la guerra che in questi giorni viene combattuta in Ucraina. Intere zone delle città dell’est Europa, infatti, sono tagliate fuori dalle forniture idriche a causa degli assedi russi e dei bombardamenti. Secondo lo stesso rapporto ONU il mondo potrebbe affrontare un carenza idrica globale del 40% entro il 2030 per l’aumento dei consumi, per la sovrappopolazione e per i cambiamenti climatici. L’uso globale dell’acqua, infatti, è aumentato di 6 volte negli ultimi 100 anni e continua a crescere costantemente a un tasso di circa l’1% annuo.
Le parole del Papa nel 2021
Anche il Papa ha più volte preso posizione su questo terribile problema. “La Giornata mondiale dell’acqua che ci invita a riflettere sul valore di questo meraviglioso e insostituibile dono di Dio. Per noi credenti ‘sorella acqua’ non è una merce: è un simbolo universale ed è fonte di vita e salute. Troppi, tanti, tanti, fratelli e sorelle hanno accesso a poca acqua e magari inquinata. E’ necessario assicurare a tutti acqua potabile e servizi igienici”. Queste le sue parole in occasione della stessa ricorrenza del 2021.
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