Disagio
Un altro post era stato “oscurato” in un sito amico che cercava di trasmettere notizie ed informazioni indipendenti, non in linea con la dittatura mediatica ed istituzionale vigente. Riguardava la “pandemia” che ha colpito gran parte del Pianeta. E un disappunto profondo mi turbava, cosa che non succede sovente. È possibile, mi chiedevo, che non si possa avere un’idea diversa da quelle raccontate ufficialmente e comunicate senza alcun dibattito o contraddittorio? È possibile che l’esperto di turno possa, a torto o a ragione dal suo punto di vista, dire il proprio pensiero con la protervia di avere la verità?
Mi sentivo indirettamente vittima, attraverso l’esperienza sopra menzionata, di una forma di razzismo culturale: chi è diverso deve tacere ed è condannato senza possibilità di farsi ascoltare o quantomeno di offrire una interpretazione della realtà in una forma diversa, senza essere ridicolizzato o tacciato di “antiscienza”, come ho letto in vari post.
Boicottaggio?
Ho riflettuto un po’ e dal dispiacere mi è nata un’idea; ho scritto quindi ai miei figli e alle persone care con cui sono in contatto e condividono la mia idea della pluralità, della libertà, della tolleranza e dell’amore per la Vita, chiedendo loro di valutare la possibilità di creare un sito di boicottagio o qualcosa del genere. Il boicottaggio è sempre stata una forma pacifista efficace, semplice e che con i mezzi attuali di comunicazione dei social media può assumere una forza deterrente molto convincente. Vado poi a scoprire, navigando in internet, che già esiste un sito (www.boycott.com), anche se “live” da poco (2020). Qualcuno ci aveva già pensato.
Devo confessare che l’idea di boicottare alcune trasmissioni televisive o i giganti del web, o testate giornalistiche che comunicano una visione artatamente distorta della verità, mi allettava molto. Almeno, pensavo, in qualche modo possiamo agire, colpendo interessi e o il famoso “share” televisivo.
L’istinto profondo
Ma all’improvviso, dopo la foga iniziale, qualcosa di strano ha cominciato a risuonare dentro di me… un altro turbamento, come se quello che stessi facendo non era in linea con una parte di me, o dei miei valori più profondi.
Quando ho questa sensazione, ho imparato a fermarmi ed ascoltare, anzi ascoltarmi. So che da qualche parte del mio profondo essere c’è una comunicazione che deve affiorare, un messaggio sottile che non può avere il suono delle parole, ma comunica con sensazioni e con un linguaggio misterioso che ho imparato a riconoscere, e soprattutto ad ascoltare, a dure spese… Qui in UK molti lo chiamano “gut feeling” o semplicemente l’istinto “di pancia”.
Il linguaggio del cuore
Le ultime acquisizioni in termini di neuroscienza (vedi il lavoro dell’Istituto per la Matematica del Cuore o IHM, Institute of HeartMath) raccontano di un piccolo, ma efficientissimo “cervello” presente nel cuore, che comunica costantemente con noi ed il circondario, quello fatto di energia e campi di forza. Il cuore non segue i nostri schemi culturali razionali, e non segue le regole del “bon ton” o del “politicamente corretto”, ci comunica delle sensazioni senza la censura intellettiva o i filtri dei preconcetti, sensazioni che nascono da percezioni invisibili in costante connessione con il campo assoluto della immensa forza della Vita.
Seduto in silenzio mi sono sintonizzato nel mio cuore dando voce agli echi più sottili ed ho compreso da cosa nasceva il disagio: ho sempre agito nella mia vita a favore della vita e non contro di essa, ho lottato a favore dei disagiati, ma non contro chi ha di più, mi sono adoperato per il bene (al meglio delle mie possibilità e conoscenze), ma non adirandomi verso il male; mi sono battuto per la verità, ma non urlando contro la menzogna, ho lavorato a favore della salute e non contro la malattia, ho amato a favore dell’amore e non odiando l’odio, ho favorito gli ultimi, ma non condannando i primi…
Boicottare, almeno per come era nata l’idea iniziale dopo il mio disappunto, era un agire contro qualcuno.
La comunicazione interna è continuata: se sei vegetariano, non lo hai deciso per boicottare i macellai, ma per amore e rispetto degli animali; se mangi bio non lo hai fatto per condannare le grandi aziende agro-chimiche, ma per amore della Terra e per il futuro dei tuoi figli; se sei un medico omeopatico non lo hai scelto per boicottare le case farmaceutiche, ma per accompagnare e rispettare la Forza Vitale nel divino processo di guarigione, accondiscendendo alle sue leggi.
Avevo compreso.
La nuova intenzione cambiava completamente la prospettiva. L’istinto reattivo iniziale mi portava a combattere il “Male”, mentre il secondo e più profondo istinto a dar forza al “Bene”.
Nulla da dire per le azioni del boicottaggio, grande strumento di lotta, ma la mia strada percorre altre vie ed il cuore mi aveva dato la risposta.
Mi sono poi venute così in mente le Parole di un Grande Maestro che dicevano: “Non opponetevi al male…”, ed in quelle parole ho percepito, allora come ancora oggi, il sussurro di un misterioso, quasi incomprensibile, ma immensamente profondo inno al vero Amore.
Ho acceso la Luce ed il buio è scomparso.
1 commento
Silvana Spiezia
Grazie. È certamente il punto di vista più alto è al di là del bene e del male. É quello dell amore per ogni cosa.