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Shock in Europa: il 14% dei decessi è causato dall'inquinamento
5 Giugno, 2025

Shock in Europa: il 14% dei decessi è causato dall’inquinamento

RedazioneRedazione
La Nature Restoration Law punta a salvare migliaia di vite attraverso il ripristino degli ecosistemi degradati

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Una persona su 6. Il 14% di tutti i decessi nel continente è direttamente legato a fattori ambientali, con l’inquinamento dell’aria in prima linea tra i killer silenziosi. È quanto emerso dal convegno organizzato dalla One Health Foundation all’Europarlamento di Bruxelles, dove esperti e istituzioni hanno lanciato un allarme che non può più essere ignorato.

L’inquinamento uccide più delle guerre

La realtà è peggiore di quanto si immagini. Mentre l’attenzione pubblica si concentra su conflitti e pandemie, l’ambiente degradato miete vittime in silenzio, giorno dopo giorno. Tumori, malattie respiratorie e cardiovascolari proliferano a causa dell’inquinamento, trasformando le nostre città in camere a gas a cielo aperto.

“Solo all’inquinamento dell’aria sono strettamente collegate molte gravissime patologie”, denuncia Rossana Berardi, presidente di One Health Foundation e ordinario di oncologia medica all’Università Politecnica delle Marche. Un legame mortale che non lascia scampo: respirare è diventato un rischio per la salute.

Salvare la natura significa salvare vite umane

Di fronte a questa emergenza sanitaria, l’Unione Europea non è rimasta con le mani in mano. La Nature Restoration Law, entrata in vigore il 18 agosto 2024, non è solo una legge ambientale: è un piano di salvataggio per migliaia di europei. Per la prima volta nella storia, il ripristino degli ecosistemi viene concepito come terapia di massa.

La legge impone obiettivi ambiziosi: ripristinare almeno il 30% degli habitat degradati entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050. Non si tratta solo di proteggere farfalle e fiori, ma di disinnescare quelle che Roberto Danovaro, esperto di ecologia, definisce “bombe ecologiche pronte ad esplodere”. Bisognerà vedere quante di queste promesse verranno rispettate: conoscendo le lungaggini delle segrete stanze di Bruxelles, lasciateci dire che non siamo ottimisti.

Italia: centinaia di siti contaminati minacciano la popolazione

Il nostro Paese si trova in prima linea in questa battaglia. Centinaia di siti contaminati disseminati sul territorio nazionale rappresentano focolai di rischio oncologico elevato. Zone dove vivere significa rischiare la propria salute, dove i bambini crescono tra agenti inquinanti e gli adulti sviluppano tumori a ritmi allarmanti.

“In Italia abbiamo centinaia di siti contaminati in cui il rischio oncologico risulta molto elevato”, conferma Danovaro. La Nature Restoration Law offre gli strumenti per bonificare questi territori maledetti, sperando che si proceda a restituire alla popolazione il diritto fondamentale a godere della propria vita in un ambiente salubre.

Ogni euro investito nell’ambiente ne rende fino a 38

C’è anche una buona notizia: investire nella natura conviene, e non solo dal punto di vista sanitario. Secondo i dati della Commissione Europea, ogni euro speso per il ripristino ambientale genera benefici economici che vanno dai 4 ai 38 euro. Un affare che nessun investitore di Wall Street si sognerebbe mai.

Il ripristino di 25.000 km di fiumi, la piantumazione di tre miliardi di alberi, la protezione degli insetti impollinatori: ogni intervento si traduce in vite salvate e costi sanitari evitati. Un calcolo che dovrebbe far riflettere tutti coloro che ancora considerano l’ambiente un lusso da ricchi.

Europa, ultima chiamata

Con oltre l’80% degli habitat europei in condizioni critiche e una specie su tre di api e farfalle in declino, l’Europa ha imboccato una strada senza ritorno. La Nature Restoration Law rappresenta l’ultima possibilità per invertire una tendenza che ci sta letteralmente uccidendo.

L’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale non è più una teoria da ambientalisti romantici, ma una realtà scientifica certificata da migliaia di studi. Come sottolinea Vincenzo Caputo dell’Istituto Zooprofilattico, “le patologie degli animali possono essere trasmesse anche all’uomo, con gravi conseguenze”.

La sfida è titanica, ma le alternative sono inaccettabili. Trasformare l’Europa in un continente dove respirare non uccide, dove i bambini possono giocare all’aperto senza rischi, dove l’ambiente torna ad essere un alleato della salute invece che un nemico mortale. Il conto alla rovescia è iniziato.

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