Redazione

L’UE salva ancora una volta gli allevamenti intensivi

Il voto del Parlamento ha comportato il rifiuto di qualsiasi ampliamento del campo di applicazione della direttiva sulle emissioni industriali
4 Agosto, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti

Un duro colpo per tutti coloro che amano l’ambiente in Europa. L’Europarlamento, con una decisione incomprensibile ai più (almeno laddove non si considerino le attività di lobbying, sempre molto forti dalle parti di Bruxelles), ha deciso di esentare gli allevamenti intensivi più grandi e inquinanti dalla regolamentazione ai sensi della direttiva sulle emissioni industriali dell’Unione Europea. In questo modo i nostri rappresentanti hanno svuotato in larga parte di significato l’intero provvedimento, consentendo ad una delle attività a maggior impatto ambientale di continuare ad agire indisturbata.

L’UE salva gli allevamenti intensivi

Il voto del Parlamento ha comportato il rifiuto di qualsiasi ampliamento del campo di applicazione della direttiva, nonostante il sostegno dei governi europei e della Commissione. Di conseguenza, l’attuale legislazione è stata indebolita, portando alla riduzione dei requisiti anche per gli allevamenti intensivi di suini e pollame che sono stati soggetti alla direttiva fin dal 1996. Allevamenti con un numero inferiore a 2.000 suini e/o 750 scrofe o 40.000 esemplari di pollame continueranno a essere esentati dalla regolamentazione ai sensi della direttiva sulle emissioni industriali dell’Unione Europea, mentre i più grandi avranno la possibilità di usufruire di una procedura di registrazione semplificata.

La presa di posizione di Greenpeace

«L’influenza delle lobby della zootecnia intensiva ha portato a un voto paradossale: consentendo ai più grandi allevamenti intensivi europei di continuare a inquinare, li ha messi sullo stesso piano degli allevamenti più piccoli. Questo è un voto contro l’ambiente, contro la salute e contro le stesse aziende a conduzione familiare che si dice di voler difendere, comprese quelle del “Made in Italy», ha dichiarato Simona Savini, campagna Agricoltura di Greenpeace Italia.

I danni degli allevamenti intensivi

Quali impatti devastanti gli allevamenti intensivi hanno sull’ambiente e sulla salute umana? Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, il settore zootecnico contribuisce al 54% di tutte le emissioni di metano di origine antropica nell’Unione Europea, con i bovini identificati come i principali responsabili. Oltre a ciò, tali impianti inquinano le risorse idriche, l’aria e il suolo a causa delle emissioni di ammoniaca e ossido di azoto, contribuendo al 73% dell’inquinamento idrico proveniente dal settore agricolo dell’UE. In Italia, l’allevamento intensivo rappresenta la seconda causa di formazione di particelle sottili nell’aria.

 

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