Redazione

A Natale meglio un albero finto o uno vero?

La risposta potrebbe non è scontata e richiede approfondimenti, ma con un po' di attenzioni un abete reale ha un impatto minore
8 Dicembre, 2021
Tempo di lettura: 2 minuti

Ricordi quando, pochi anni fa, se acquistavi un albero vero rischiavi di essere lapidato in pubblica piazza? Chi aveva un vero abete in piazza veniva considerato alla stregua di un assassino, o per lo meno di un burbero violento. In tutte le case della “borghesia bene” italiana, nel frattempo, fiorivano (per modo di dire) alberi di metallo e plastica, spesso decorati con finta neve spray. Un vero pugno nell’occhio, diciamocelo. Il sacrificio del gusto estetico, però, era bilanciato dall’alleviarsi del senso di colpa. “Quest’anno almeno non ho contribuito al disboscamento delle foreste” è ciò che pensavano un po’ tutti. Questa tendenza, nata negli anni ’80 e proseguita per tutti gli anni ’90, l’ha fatta a lungo da padrona incontrastata. Ma era davvero fondata? A Natale un albero finto è davvero meglio di uno vero?

A Natale meglio un albero finto o uno vero?

Beh, non proprio. Il discorso è lungo e non proprio semplicissimo. Bisognerebbe valutare un gran numero di variabili, e non tutte solo alla portata dell’acquirente medio. Per valutare l’impatto ecologico di un albero finto dovremmo conoscere la provenienza, i materiali e le condizioni della fabbrica che lo ha prodotto, ad esempio. La maggior parte vengono dalla Cina, spesso sono fatti con materiali scadenti e trasportati attraverso mezzo mondo su navi merci tutt’altro che a impatto zero. D’altra parte è pur vero che, una volta acquistato, questo tipo di albero dura per tanti anni, diciamo 10 e più. Un albero vero, invece, dev’essere acquistato nuovo ogni anno, a meno che non viviamo in un luogo che ci permetta di piantarlo all’esterno e conservarlo.

Se compri un albero vero assicurati che abbia le radici

Questa possibilità è sicuramente la più ecologica, ma non è facile da attuare, e soprattutto non è alla portata di tutti. Dovremmo prima di tutto accertarci che l’albero che abbiamo acquistato abbia le radici, e non sia stato semplicemente tagliato. Dovremmo poi avere uno spazio all’esterno dove piantarlo, o essere disposti a riportarlo al vivaio dove lo abbiamo acquistato, essendoci accordati col venditore perché lo riprenda. Dovremmo, infine, averne una gran cura finché siamo noi ad occuparcene. Fare in modo che l’albero sopravviva agli sbalzi di temperatura tra una casa riscaldata e l’aria aperta invernale, infatti, non è per niente facile.

Ciò che possiamo fare è:

1)Innaffiarlo regolarmente quando è al chiuso, inumidendogli anche i rami con uno spruzzino.
2)Tenerlo dentro casa il meno possibile, e ripiantarlo all’esterno possibilmente entro una decina di giorni.
3)Tenerlo lontano dai termosifoni e da ogni altra fonte di calore che possa essere aggressiva.

LEGGI ANCHE: In Francia non hanno dubbi: “La biodinamica migliora suolo e prodotti”

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti.

Share This