Alma Rodriguez la Dottora – Una vita intera per l’Omeopatia

A tre anni dalla sua scomparsa
12 Maggio, 2021
Tempo di lettura: 9 minuti

La perdita una volta divenuta certezza, è come un sasso tenuto in mano. Ha peso e dimensione e superficie. È solida e può essere valutata e affrontata

(William Kent Krueger)

Adele Alma Rodriguez nasce a Verona il 27 luglio 1931, fin da piccola, seguendo il padre, diplomatico di professione, ha modo di crescere in un ambiente multiculturale e ricco di stimoli, che sarà determinante nella sua formazione come persona. Negli anni 50 emigra in Venezuela dove si sposa con Gabriele Rocco e completa i suoi studi laureandosi in Farmacia.

Inizia a lavorare come dipendente in una farmacia del centro di Caracas. Sono gli anni del lavoro e della famiglia. A Caracas nasceranno tutti e tre i suoi figli, Gabriella, Vincenzo e Aurelio e, lavorando duramente, riuscirà a diventare titolare della farmacia nella quale prestava la sua opera. Sono anche gli anni in cui scopre e matura quella che sarà la passione della sua vita, quella alla quale dedicherà, da quel momento in poi tutte le sue inesauribili energie: la Medicina omeopatica. Il tramite, il messaggero, l’Hermes dai piedi alati (non a caso il simbolo del dio Hermes è il caduceo) sarà il dottor Martin Kelber, medico omeopata belga, che trascorre sei mesi in Belgio e sei mesi in Venezuela, praticando l’Omeopatia nei due continenti. Il dottor Kelber sceglie la nostra giovane farmacista per preparare i rimedi omeopatici che prescrive ai suoi pazienti. All’inizio Alma cova seri dubbi che una sostanza priva di molecole possa avere effetti sulla salute umana, ma la sua innata curiosità e la sua formazione di elevato spessore culturale, le consigliano di stare a guardare prima di emettere giudizi. I risultati sono talmente buoni, che l’ennesimo paziente, venuto a ritirare il rimedio e presentatosi con una psoriasi che copriva quasi interamente il suo corpo, ritornato dopo due mesi completamente guarito, diventa la molla che convince la mente ad approfondire questa “strana” metodologia terapeutica. Il dottor Kelber sarà il primo maestro e lo studio delle discipline umanistiche di cui è appassionata, oltre alla conoscenza accademica di quelle scientifiche, forniranno un eccellente e completo terreno di coltura per sviluppare una conoscenza profonda e sistemica del metodo omeopatico, Medicina dell’Uomo.

Alla fine degli anni 60 decide di tornare in Italia, stabilendosi a Napoli, città crocevia dell’espansione della Medicina Omeopatica già dagli albori del 1800. Tramite il dottor Peppino Leoni, agopuntore e omeopata di Roma, amico del dottor Kelber, conosce il Prof. Antonio Negro già all’epoca una delle principali figure dell’Omeopatia italiana. Gli parla della sua idea di strutturare un insegnamento a livello Accademico e Internazionale per l’Omeopatia. Nasce un sodalizio che influenzerà in maniera determinante quello che sarà lo sviluppo successivo dell’Omeopatia in Italia e non solo. All’epoca si curavano omeopaticamente poche migliaia di persone nel nostro paese, i risultati di oggi sono sotto gli occhi di tutti, parliamo di circa 8 milioni di italiani che scelgono queste cure. Per il progetto che ha in mente o “l’obbiettivo”, come la dottoressa lo chiamava, appena giunta a Napoli si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dove conseguirà la Laurea. Nel 1971 i due maestri fondano insieme ad altri soci, tra cui il dott. Leoni, il Ce.M.O.N. – Centro di Medicina Omeopatica Napoletano “Tommaso Cigliano”, con il fine specifico dell’insegnamento e della diffusione della Medicina Omeopatica Pura. Ma già nel novembre del 1970, alla presenza di personalità del mondo della Medicina, della Cultura, della Chiesa e della Politica, viene inaugurato il primo anno accademico, al quale si iscrivono 70 allievi tra medici e studenti in medicina. Il corso, triennale, si sviluppa parallelamente anche a Roma. Dopo il primo triennio i medici diplomati cominciano a praticare, ma la difficoltà di reperire i rimedi crea grosse difficoltà. Il CeMON Presidio Omeopatia Italiana, costituisce una divisione farmaceutica e inizia a importare prima e produrre poi, rimedi unitari, per consentire ai giovani omeopati di trattare i pazienti che cominciano ad affluire ai loro studi, rimanendo sempre fedele alla farmacopea omeopatica tedesca (HAB) per fornire, come diceva lo stesso Hahnemann …le medicine più pure e più potenti che sia possibile, per poter essere sicuro della loro azione terapeutica… (§ 264 Organon).

Sempre nello stesso anno, il 1971, durante il 26° Congresso LMHI di Buenos Aires, l’idea di stabilire un insegnamento accademico ed evolutivo di Medicina Omeopatica prende definitivamente corpo nei cuori e nelle menti illuminate di quattro grandi maestri e viene anche battezzato: L.U.I.M.O. Associazione per la Libera Università Internazionale di Medicina Omeopatica. Abbiamo una bella testimonianza storica di questo momento, condensata in una foto che ritrae i quattro contraenti sorridenti che congiungono insieme le loro mani, che suggella l’inizio di una meravigliosa avventura che principia da loro ma che passerà attraverso allievi che diventeranno docenti e passeranno a loro volta il testimone a coloro che lo raccoglieranno per portarlo, speriamo in anni vicini a pieno compimento.

Adele Alma Rodriguez, Proceso Sanchez Ortega, Antonio Negro, Tomàs Pablo Paschero

Le quattro grandi anime sono: Adele Alma Rodriguez, Antonio Negro, Tomàs Pablo Paschero e Proceso Sanchez Ortega. Questi i fini della LUIMO tratti dal suo statuto:

a) educare la coscienza della società alla cura dell’uomo in una visione globale ed unitaria e nel suo rapporto imprescindibile con la natura;

b) salvaguardare la Medicina Omeopatica Hahnemanniana da ogni inquinamento e da ogni compromesso;

c) concorrere a preparare una classe medica degna della missione umana da svolgere ed idonea oralmente e scientificamente a garantire i principi della Medicina Omeopatica Hahnemaniana;

d) promuovere presso le Autorità responsabili della sanità pubblica, il riconoscimento del pieno titolo di cittadinanza della Medicina Omeopatica Hahnemaniana contro ogni discriminazione;

e) collocarsi quale punto d’incontro nazionale e internazionale di varie esperienze della Medicina Omeopatica pura, onde continuare la ricerca, l’approfondimento e lo sviluppo del metodo nonché degli strumenti atti a realizzare il sommo bene della salute dell’uomo e ad affermare la Medicina Omeopatica quale valido, normale metodo sperimentale – clinico – terapeutico per lo studio della persona umana;

f) partecipare ad altre associazioni, enti pubblici e privati, iniziative e progetti nazionali ed internazionali con scopo analogo e/o affine al proprio;

g) promuovere la costituzione di una Università che tali fini possa autonomamente e liberamente realizzare

Allo scopo della realizzazione di ognuno di questi fini, Alma Rodriguez ha prestato la sua completa dedizione, la sua forza interiore, la sua conoscenza e la sua non comune intelligenza. Per prima cosa, onde sbarazzare il tavolo da equivoci che sono spesso il pane quotidiano dei mediocri, si è iscritta alla Facoltà di Medicina e ha conseguito la Laurea presso l’Università di Napoli. Quando si sono superati i quarant’anni non è cosa facile rimettersi a studiare, soprattutto quando porti avanti un progetto molto impegnativo e hai tre figli. Ma lei non si è mai lamentata di questo fardello, anzi lo ha affrontato contenta di poter dare una importante rinfrescata alle sue conoscenze biologiche, anatomiche, fisiologiche e patologiche.

Nel 1976 parte ufficialmente il progetto LUIMO, oltre ai quattro soci fondatori che in qualche modo rappresentano grande parte della storia dell’Omeopatia nel 900, tra i soci onorari emerge la figura dell’avvocato Gerardo Marotta, figura di grandissimo spicco della cultura napoletana e italiana, fondatore e Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Uno dei pregi della personalità della Dottora, come iniziano a chiamarla gli allievi, è sempre stato quello di precorrere i tempi, di capire cosa sarebbe stato importante negli anni a seguire e di anticiparlo. A titolo esemplificativo citerò alcune iniziative di cui la LUIMO è stata al centro dell’ideazione e spesso anche dell’organizzazione, solo alcune naturalmente, perché il curriculum delle attività della LUIMO è oramai un libro di oltre 100 pagine e su ogni pagina c’è la firma della Dottora, la testimonianza di un inesauribile impegno profuso.

Nel dicembre del 1988 ha luogo a Roma, presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati il Convegno Transnazionale «Rimedio Omeopatico il non farmaco: una proposta di riconoscimento». Oggi, dopo 30 anni siamo alle battute finali del processo di registrazione del medicinale omeopatico, tra luci ed ombre, ci sarà comunque un’ufficialità. Il primo passo è stato compiuto allora, ottenendo per il convegno l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, quindi l’attenzione delle istituzioni.

Nel maggio del 1995 nella suggestivacornice del Palazzo Serra di Cassano ospite l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici il primo Forum LUIMO “Esercizio della Medicina Omeopatica, Codice Deontologico e Normativa Comunitaria”. Il titolo, visti gli attacchi inesauribili di questo periodo, parla da solo. Tra maggio e giugno 1997 si svolge al Teatro di Corte del Palazzo Reale di Napoli il Forum Internazionale «Vaccinazioni: obbligo o libertà?» sempre con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Il Forum è presieduto dal Prof. Vincenzo Caianiello già Presidente della Corte Costituzionale, e partecipano autorità politiche italiane ed europarlamentari, esponenti della Sanità di decine di Paesi, tra i quali il Giappone, il dott. Donato Greco epidemiologo dell’ISS in qualità di osservatore, i Direttori di Cattedra di numerose facoltà di Medicina. Anche qui i commenti sono superflui, è stato certamente il tema centrale di quest’anno in campo sanitario, ma è importante sottolineare la lungimiranza della Dottora.

Il Forum 2000 di Sorrento nel febbraio appunto del 2000, reca un titolo molto evocativo “L’insegnamento della Medicina. Il programma universitario per il Medico del futuro: l’Omeopata”. Davanti a ospiti, accademici e relatori da tutto il mondo, con Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, il Patronato del Parlamento Europeo e il Patrocinio del Ministero delle Comunicazioni e del Ministero dell’Interno, la relazione della dottoressa Alma Rodriguez è uno dei più alti punti raggiunti nella sua vita di missionaria dell’Omeopatia.

Il titolo “L’Altra Faccia della Medicina”, insieme alla definizione di “Medico del Futuro” per l’omeopata, sono il suo testamento morale e culturale più importante. È la visione di una Medicina finalmente Umanistica, capace di vedere l’uomo nella sua meravigliosa peculiarità e individualità, fornendo al Medico gli strumenti formativi e metodologici per curare coloro che durante il percorso della vita smarriscono l’equilibrio di salute.

Tra le altre “fatiche” portate a termine, tra il 1997 e il 1998 la Biblioteca LUIMO, collezione raccolta con amore e cura dalla Dottora coadiuvata dalla cara amica Dottoressa Adele Caramanna, che si specializza in Biblioteconomia seguendo un corso all’Università, viene inserita prima nel Catalogo Biblioteche d’Italia e poi nel Polo Regionale SBN come Biblioteca di particolare interesse culturale. La Biblioteca contiene circa 3.000 tra volumi e riviste di argomento perlopiù omeopatico, tra i quali pregiati volumi antichi. Oggi la Biblioteca è online e i libri ricercabili nel catalogo della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. L’altro tema che le stava particolarmente a cuore, il proving, la sperimentazione pura, è anche al centro della sua costante attività. Nel 1980 al XXXV Congresso Mondiale LMHI, viene proposto un “Protocollo di sperimentazione pura” al quale partecipano 600 medici di tutto il mondo, sperimentazione successivamente comprovata dall’esperienza clinica di trent’anni di prescrizione del rimedio unico ultra-molecolare. Intensa è anche l’attività di rapporto con le istituzioni per aumentare il riconoscimento della Medicina Omeopatica a tutti i livelli, a volte tenuti con grande sforzo a causa del carattere della Dottora poco incline ad accordi politici sottobanco. Nel maggio del 2002 è invitata, su indicazione del Presidente della FNOMCeO dott. Giuseppe Del Barone, a partecipare a Terni al convegno “La professione medica e le medicine non convenzionali: Rischi ed opportunità”, in qualità di componente della Commissione della FNOMCeO per le medicine non convenzionali. Il Convegno di Terni rappresenterà una pietra miliare per la Medicina Omeopatica in cui la FNOMCeO dichiarerà l’Omeopatia Atto Medico e metterà le basi per il riconoscimento delle Scuole di Formazione di M.O. e di conseguenza degli elenchi presso gli OdM per l’accreditamento del medico omeopata a tutela del cittadino.

La Dottora collaborerà in maniera determinante, spendendo la sua autorevolezza, guadagnata in anni di lavoro serio e costante e godendo della personale stima del Presidente della FNOMCeO dott. Giuseppe Del Barone, presidente per lunghi anni dell’Ordine dei Medici della Provincia di Napoli e puntualmente presente per anni con il suo discorso di prolusione nella giornata di apertura dell’anno accademico presso la LUIMO.

Già nel 1979 L’Istituto Superiore di Sanità aveva designato la LUIMO quale membro della commissione incaricata «Medicina Omeopatica» nelle persone della Dott.ssa Alma Rodriguez e del Prof. Antonio Negro. Viene da dire che ben altro vento soffiava all’ISS in quel periodo rispetto a oggi e che l’Istituto di allora era Superiore a quello odierno… Nel 2007 la dottoressa Rodriguez è uno dei membri fondatori, insieme al dott. Paolo Roberti di Sarsina che ne è tuttora il Presidente, al dott. Giancarlo Pizza Presidente OdM Bologna e alla dr.ssa Antonella Ronchi Presidente FIAMO dell’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS, che persegue il fine della “tutela della salute della popolazione, l’umanizzazione, la personalizzazione e la sostenibilità dei trattamenti si basano sulla centralità del paziente nella scelta delle cure per una diversa percezione sociale della qualità di esse e dell’attenzione che le istituzioni debbono essere capaci di rivolgere al bisogno sociale di umanizzazione della Medicina, quindi per una Medicina Umanistica ancorché scientificamente fondata, cioè la Medicina Centrata sulla Persona.” Nello stesso anno è cooptata nel CIRB – Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica, un prestigioso riconoscimento alla sua attività, ma soprattutto al modo in cui questa attività è stata svolta.

Sempre nel 2007, mentre sta partendo per Tirana, Albania, dove ha ricevuto l’invito del Ministero della Sanità di quel paese per tenere una conferenza sull’Omeopatia, con il fine di introdurla nel sistema sanitario, ha un incidente all’aeroporto di Fiumicino e si frattura il femore e di conseguenza viene applicata una endoprotesi. Dopo pochi mesi, è di nuovo in piedi al lavoro, ma l’incidente ha rotto un equilibrio sempre stressato dalla mole di lavoro e impegno profuso e soprattutto le impedisce le sue lunghe passeggiate a piedi che di solito faceva per riequilibrare il suo corpo. Nel 2009 mentre è in corso il 64° Congresso LMHI a Varsavia, al quale aveva deciso di non partecipare, convinta, per una volta, da familiari e amici che le chiedono di riposarsi, è colpita da ictus dopo una giornata di esposizione al sole al mare, che la rende afasica. Dopo cure, lunghe sedute di rieducazione al linguaggio, inizia una nuova fase della sua vita, quella della sofferenza fisica e morale. La affronta con coraggio e fermezza, i suoi caratteri distintivi di una vita intera. Riesce anche a pronunciare, in alcune occasioni, discorsi in pubblico, con grande difficoltà, animata solo dall’irreprimibile desiderio di comunicare la sua amata Omeopatia. Chi è stato presente durante questi episodi, raramente è riuscito a non commuoversi nel vedere quella donna giunta ormai alle battute finali del suo percorso sulla terra, sfruttare con energia inaspettata ogni momento utile per portare a compimento la sua missione, il suo scopo.

Vederla combattere con le poche forze a disposizione e metterle in gioco tutte e anche più è stata una delle lezioni di vita più importanti che ho ricevuto e che conservo gelosamente nel mio cuore. Nella tarda serata del 12 maggio 2018, il suo compito terreno è volto al termine. Pochissime ore dopo che era volata in cielo mi è giunto un messaggio da parte di Marcelo  Candegabe e della scuola argentina che diceva seguramente Tomàs, Proceso y Antonio la estàn recibiendo con honores del otro lado del espejo (sicuramente Paschero, Ortega e Negro la stanno ricevendo con onore dall’altro lato dello specchio) e questa è l’immagine che ho del suo passaggio.

Correndo il rischio, che è quasi certezza, di dimenticare più di qualcuno, vorrei ricordare alcune persone che le sono state particolarmente vicine negli anni, soprattutto quelle che hanno lavorato con dedizione e passione al suo progetto, spesso non comparendo, ma dando un contributo essenziale. Persone che hanno condiviso con lei ideali e progetti, a volte sopportandone lati del carattere meno morbidi, che diventavano quasi intransigenti quando si trattava di essere coerenti con il messaggio hahnemanniano. Per primi sono da menzionare i figli che tutti e tre, cosa rara, hanno fatto loro nel profondo i suoi scopi. Il Dottor Carlo Melodia che ne ha interpretato fino alla fine la visione di un insegnamento evolutivo e ha animato e cura tutt’ora l’insegnamento alla LUIMO. Non c’è stata una sua lezione che ho avuto il privilegio di ascoltare in cui abbia messo di citare un insegnamento della “dottoressa” così come lui l’ha sempre chiamata. Vicino a lui il dottor Andrea Aversa, figlio di una sua amica già ai tempi del Venezuela, che ha tratto da lei desiderio e ispirazione per intraprendere gli studi di Medicina e diventare un medico praticante l’Omeopatia in esclusiva e l’altra colonna dell’insegnamento LUIMO degli ultimi anni. Tra gli altri che hanno profuso il loro impegno nel progetto LUIMO mi piace ricordare il dott. Alfredo Lubrano, che ne è stato a lungo Segretario e contemporaneamente Vicepresidente della LMHI per l’Italia. La dottoressa Maria Luisa Agneni che nelle sedi istituzionali ha saputo egregiamente sopperire all’assenza della dottoressa di questi ultimi 10 anni, rappresentandone fedelmente il pensiero. Il Prof. Goffredo Sciaudone, Professore Emerito di Medicina Legale che è tuttora il Decano di quel folto gruppo di docenti, del Comitato Scientifico Interdisciplinare che la Dottora aveva creato all’interno della LUIMO per garantire sempre un dialogo con la Medicina Accademica, in quegli esponenti che partendo da posizioni non pregiudiziali arricchivano e si arricchivano in quel confronto. Una figura dietro le quinte che ha supportato con un lavoro costante e preciso le tante attività della Dottora è stata Flora Rusciano responsabile della Segreteria, così come le segretarie del centro Pina Sabatino e Imma De Bellis. Giunto al termine dell’inevitabilmente parziale narrazione di una vita straordinaria, mi chiedo cosa sia importante che ci rimanga per continuare il nostro di percorso e dare un senso alla nostra vita. Abbiamo avuto tutti la fortuna di lavorare per un fine superiore che è quello della salute dei nostri simili a sua volta mezzo per conseguire, citando il Maestro Hahnemann, “i più alti scopi dell’esistenza”. La vita è stata ancora più generosa con noi perché ha messo all’origine del nostro cammino persone come Alma Rodriguez, dotate di un non comune Amore per la Verità e la capacità di mettere tutto in gioco per affermarla nel mondo. Uomini e donne che hanno saputo mobilitare moltitudini. Da parte mia chiedo un pizzico di quella incredibile e divina tenacia per dare il mio personale contributo ad affermare il principio di una Medicina costruita per l’Uomo e non viceversa. Arrivederci Dottora, i nostri cuori saranno sempre la tua patria.

Tratto da Il Medico Omeopata anno XXIII numero 60 luglio 2018

LEGGI ANCHE: L’omeopatia in Italia: dalle origini ad oggi – Seconda parte

 

7 Commenti

  1. Sempre nel mio cuore

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    • Come è possibile non innamorarsi di tanta grazia nella visione di questa metologia, che mette al centro il paziente e il suo totale benessere?! Un grazie di cuore a chi ha avuto coraggio e lungimiranza, e ha trasmesso tutto questo

  2. Un riferimento imprescindibile. Grazie.

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  3. Tuve el honor de conocer a la Doctora Rodriguez y ser su paciente desde México, mi vida cambio cuando la conocí y entendí los fundamentos de la homeopatía. No solo fue mi médico, fue la mejor amiga de mi familia.
    Abrazos para Gabriela, Enzo y Aurelio. su continuación.
    un gran abrazo enorme a toda la familia LUIMO / CEMON.

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  4. Commossa di leggere quanto amore e forza,da parte di questa “Dottoressa”c’è stato nel percorso della sua vita per diffondere e ampliare una metodologia medica che tutt’ora in Italia non è presa in grande considerazione , perché celata da un eccesso di supremazia da parte di persone ,che non vogliono “guarire i pazienti”ma bensì allontanarli da soluzioni efficaci e con danni molto minimi rispetto l’attuale medicina allopatica!.. Grazie per questo articolo!

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  5. Mi interessa sapere cosa ne pensano questi esimi dottori sulla sperimentazione dei farmaci (cosidetti vaccini) e qual è l’impegno attuale

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  6. Grazie!!! Ho letto con estremo interesse il percorso di vita della “dottora”. Una vita dedicata completamente agli altri e spinta da un supremo ideale, ovvero la cura alla persona con passione, senza scendere ad alcun compromesso per amore della scienza e della verità.

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