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Omeopatia e disturbi dell'attenzione iperattività
19 Settembre, 2022

Efficacia dell’Omeopatia nel trattamento dei disturbi dell’attenzione

RedazioneRedazione
Un nuovo studio pubblicato su Pediatric Research mostra l'efficacia dei trattamenti

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Più passa il tempo, e più persone apprezzano l’Omeopatia. La sua diffusione, però, non è solo legata al gradimento da parte dei pazienti. Se tanta gente decide di curarsi con l’Omeopatia un motivo c’è. Ed è che, giorno dopo giorno, sempre più studi ne confermano l’efficacia. E questo nonostante il boicottaggio da parte di alcune istituzioni. L’ultima conferma arriva da uno studio pubblicato suPediatric Research del gruppo Spinger Nature non certo una rivista nota per dare spazio a fake news o ricerche non verificate, anzi. Parliamo della rivista scientifica più prestigiosa del mondo.

Efficacia dell’Omeopatia nel trattamento dei disturbi dell’attenzione

Lo studio pubblicato su nature.com nella sezione pedriatic research mostra come l’Omeopatia sia efficace nel trattamento dei disturbi dell’attenzione/iperattività, noti con l’acronimo ADHD. E lo fa mettendo a confronto tutte le pubblicazioni che abbiano riguardato questo argomento a partire dal 1980, dopo aver depennato quelle ritenute inattendibili o incompatibili per motivi metodologici. L’abstract della pubblicazione puntualizza che alla scienza moderna non sia noto attraverso quali meccanismi l’Omeopatia possa sortire i suoi effetti, ma riconosce che non capire una cosa non voglia dire che la cosa non esista.

Lo studio pubblicato su Nature e l’analisi degli studi precedenti

Ebbene, dai 6 studi presi in considerazione (quattro in doppio cieco controllati con placebo e due studi attivi controllati in aperto, di cui uno non randomizzato), l’efficacia statistica dell’Omeopatia emerge in modo chiaro. Va precisato che l’analisi prende in esame i soli casi di trattamenti omeopatici altamente personalizzati, trascurando ogni altro metodo. Ciò vuol dire che tutti i pazienti avevano ricevuto un trattamento concepito specificamente per il loro caso, attraverso un’attenta anamnesi dei sintomi, come la metodologia omeopatica prevede.

“Meccanismo sconosciuto ma efficace”

“Sebbene il meccanismo d’azione dei farmaci omeopatici sia sconosciuto, potrebbe valere la pena di utilizzare l’omeopatia come opzione aggiuntiva nell’approccio terapeutico all’ADHD. I nostri dati dimostrano che potrebbe valerne la pena: una dimensione dell’effetto di 0,6 deviazioni standard è clinicamente rilevante e nella nostra analisi anche statisticamente robusta” – si legge nelle conclusioni.

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