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Thuja occidentalis: nuove conferme scientifiche sul potenziale omeopatico
30 Luglio, 2025

Thuja occidentalis: nuove conferme scientifiche sul potenziale omeopatico

RedazioneRedazione
Un recente studio rivela come la tintura madre di Thuja possa inibire la crescita delle cellule tumorali gastriche, chiarendone i meccanismi d’azione

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Thuja occidentalis è un rimedio ampiamente utilizzato in Omeopatia, noto soprattutto per il trattamento delle verruche cutanee. Per secoli, però, è stato impiegato anche contro diverse altre condizioni, come cistiti, reumatismi, psoriasi e persino alcuni tumori.

Nonostante la sua lunga storia d’uso, i meccanismi molecolari alla base degli effetti di Thuja non erano stati indagati in dettaglio. Un nuovo studio pubblicato su Pharmacological Research – Modern Chinese Medicine ha cercato di colmare questo vuoto, esplorando gli effetti della tintura madre di Thuja su cellule di cancro gastrico in vitro, con un’analisi completa dell’espressione genica.

Come è stato condotto lo studio

Il team ha trattato cellule umane di cancro gastrico con diverse concentrazioni di tintura madre di Thuja. I risultati hanno mostrato che Thuja riduce in modo chiaro la vitalità delle cellule tumorali, in un effetto dose-dipendente. Inoltre, la pianta ha fortemente limitato la capacità delle cellule di formare colonie e strutture tridimensionali (spheroids), due processi strettamente legati alla crescita e alla diffusione dei tumori. A concentrazioni di appena 0,01% di tintura madre, la capacità di formare colonie è stata ridotta del 90%, evidenziando un effetto marcato anche a dosaggi molto bassi.

I meccanismi alla base dell’effetto

Per capire come Thuja ottenesse questi risultati, i ricercatori hanno analizzato quali geni venissero “spenti” o “accesi” dopo il trattamento. Hanno scoperto che Thuja riduce l’attività di centinaia di geni legati alla proliferazione cellulare e alla sopravvivenza tumorale. Tra questi vi sono geni coinvolti nella regolazione epigenetica e nella replicazione del DNA. In parole semplici, Thuja sembra ostacolare la capacità delle cellule tumorali di crescere, dividersi e mantenersi vitali.

Effetto sui principali percorsi tumorali

Lo studio ha mostrato che Thuja non agisce su un singolo bersaglio, ma modula diversi percorsi di segnalazione noti per il loro ruolo nell’insorgenza e nella progressione del cancro. Tra questi ci sono vie di comunicazione cellulare che stimolano la crescita incontrollata, la formazione di nuovi vasi sanguigni per nutrire il tumore, e la capacità delle cellule di resistere alla morte programmata. L’effetto “multi-target” di Thuja è particolarmente promettente perché potrebbe ridurre il rischio di resistenza che spesso limita l’efficacia dei trattamenti oncologici tradizionali.

Un legame con l’uso tradizionale in Omeopatia

Un aspetto interessante è che molti dei meccanismi osservati nello studio giustificano l’impiego tradizionale di Thuja in Omeopatia per trattare le verruche, causate da proliferazioni cellulari incontrollate di origine virale. La capacità di regolare i processi di crescita cellulare può quindi spiegare sia l’azione sulle verruche sia il potenziale effetto sui tumori.

Un’azione che ricorda i farmaci epigenetici

Gli autori notano come l’effetto di Thuja sulla downregolazione dei geni degli istoni ricordi l’azione di noti farmaci epigenetici approvati per l’uso oncologico, come vorinostat o romidepsin. Questi farmaci agiscono modificando l’assetto epigenetico delle cellule tumorali per bloccarne la proliferazione. Thuja sembra condividere parte di questo meccanismo, suggerendo un potenziale ruolo come modulatore epigenetico naturale.

Questo studio fornisce nuove e robuste evidenze molecolari a supporto dell’uso tradizionale di Thuja occidentalis in Omeopatia, aprendo la strada a possibili applicazioni oncologiche.

Sebbene i risultati in vitro siano promettenti, gli autori sottolineano la necessità di ulteriori studi preclinici e clinici per verificarne la sicurezza e l’efficacia sull’uomo, in particolare nell’ambito dell’oncologia integrata. In Omeopatia, queste nuove scoperte offrono una base scientifica più solida per un rimedio tradizionale, evidenziandone la capacità di agire su complessi meccanismi cellulari e molecolari.

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