Possiamo criticare l’Italia sotto moltissimi aspetti, e noi di Generiamo Salute lo facciamo spesso quando è necessario, ma non certo per l’alimentazione. Del resto, ci sarà un motivo se altrove nel mondo ci prendono in giro per l’attenzione che mettiamo in ciò che mangiamo, che a volte diventa amore incondizionato per i piatti della nostra tradizione. A quanto pare, checché ne pensino altrove, abbiamo proprio ragione: la nostra cucina è una delle migliori del pianeta, e non solo per il gusto.
Dieta mediterranea e cibi ultra-processati
I dati provenienti da uno studio approfondito sul consumo di cibi ultra-processati in Europa evidenziano chiaramente l’eccezionale posizione dell’Italia in termini di abitudini alimentari salutari. Secondo questo studio, infatti, siamo il Paese che consuma meno quantità di questo cibo in Europa. La quota di energia alimentare proveniente da UPFD (ultra-processed food) per gli uomini variava dal 12,9% (Italia) e 14,6% (Romania) al 39,7% (Regno Unito) e 40,6% (Svezia). La situazione non cambia molto per le donne: bassa in Italia (13,8%) e Romania (15,8%), molto alta nel Regno Unito (41,3%) e Svezia (43,8%).
L’importanza dei cibi biologici e bio-dinamici
Come vi abbiamo già detto in passato, il consumo di cibo ultra-processato è collegato a un aumento del rischio di sviluppo di tumori, malattie cardio-vascolari e altre patologie. Gli effetti positivi di una dieta equilibrata si riflettono nella notevole aspettativa di vita della popolazione italiana, posizionandola tra le più elevate a livello globale. L’Italia, poi, si distingue per gli ingenti investimenti nell’agricoltura biologica e biodinamica. Questa scelta consapevole si traduce in una maggiore disponibilità di prodotti freschi, privi di pesticidi e fertilizzanti sintetici. L’approccio sostenibile non solo preserva la biodiversità, ma contribuisce anche a fornire alimenti di alta qualità, promuovendo la salute della popolazione.
I rischi delle bevande gassate
Nel complesso, i cibi ultra-processati più consumati tra gli adulti in tutta Europa sono state le bevande analcoliche, espresse sia in termini di quota di energia alimentare, sia in quantità di consumo alimentare giornaliero. Le bevande analcoliche si classificano come il principale contributore alla quota energetica alimentare degli ultra-processati per gli uomini in tutti i paesi europei inclusi, mentre per le donne anche succhi di frutta non al 100% di provenienza nominata (3 paesi), latte zuccherato o aromatizzato (2 paesi), bevande al cacao e le zuppe (1 paese ciascuna) sono state identificate come principali contributori. Espresse in quantità di consumo alimentare giornaliero, le bevande analcoliche si collocano costantemente al primo posto in tutti i paesi sia per gli uomini che per le donne.
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