Ridurre i sintomi delle allergie

2 Marzo, 2022
Tempo di lettura: 4 minuti

Con l’arrivo della primavera inizia il periodo delle allergie stagionali. Raffreddori, starnuti, arrossamento degli occhi, asma bronchiale, eruzioni cutanee sono alcuni dei sintomi che possono manifestarsi quando si soffre di allergia. Tutti questi sono meccanismi di espulsione che il corpo cerca di attuare per espellere la sostanza allergenica.

Sono molte le persone che ne soffrono, alcune in maniera più lieve, altre in forma più o meno grave. A causare la reazione allergica è per lo più l’alta concentrazione di pollini presenti nell’aria. L’Accademia Europea delle Allergie ha comunicato che entro il 2025, circa il 50% della popolazione europea dovrà fare i conti con le allergie.

L’allergia indica una condizione con cui il sistema immunitario di un soggetto reagisce in maniera anomala producendo anticorpi nei confronti di alcune sostanze che chiameremo allergeni.
Più nello specifico, il nostro sistema immunitario produce anticorpi quando riconosce come dannosi determinati antigeni (peptidi o proteine) presenti sulla superfice dell’allergene.
Gli allergeni possono essere presenti nell’aria (pollini, peli di animali, acari della polvere e muffe); alcuni alimenti (uova, latte, pesce, crostacei, arachidi, noci, grano, soia);
punture di insetti come api o vespe; farmaci; sostanze che, a contatto con la pelle, la irritano (come lattice e nichel).

I tessuti e gli organi coinvolti nelle reazioni allergiche pertanto sono le vie aeree inferiori, la pelle, le mucose nasali, gli occhi.
I sintomi sono dovuti al rilascio, da parte dell’organismo, di mediatori chimici (es. istamina) in risposta alla reazione immunitaria scatenata dall’incontro degli allergeni con gli anticorpi.

Come ridurre i sintomi delle allergie

La risposta è semplice, bisogna preparare bene il “terreno”. Come diceva Hahnemann nell’Organon: “Se il medico… finalmente conosce gli ostacoli alla guarigione in ogni caso e sa rimuoverli, affinché la guarigione sia definitiva, allora egli opera utilmente e radicalmente ed è un vero terapeuta”.

Cosa possiamo fare noi terapeuti per “preparare il terreno” di un soggetto che ogni primavera puntualmente soffre di allergia ai pollini o di altri tipi di allergie?

Vi suonerà strano ma non vi consiglierò alcuna pillola o goccina magica perchè la vera prevenzione nasce a tavola. La nostra alimentazione è troppo povera di omega 3 e troppo ricca di zuccheri (carboidrati).

Omega 6 e Omega 3 dovrebbero stare in rapporto 4:1 mentre solitamente abbiamo un rapporto 15:1.
Per tale ragione è opportuno alimentarsi in modo da salvaguardare questo rapporto eliminando così un fattore predisponenente o aggravante l’allergia.

Gli omega 3 si trovano nel salmone, merluzzo, pesce azzurro, sgombro, trota, noci, noci di macadamia, semi di lino.
Gli omega 6 invece si trovano nella frutta secca, oli vegetali (mais, girasole,soia,vinacciolo), cibi fritti, prodotti dolciari.
Omega 3 e 6 sono precursori degli ecosanoidi.
Gli ecosanoidi sono ormoni che partecipano alla fisiologica risposta infiammatoria in quanto permettono la mobilizzazione di globuli bianchi neutrofili e macrofagi concentrandoli sulle pareti dei vasi sanguigni, stimolano il rilascio di citochine, riparano e rinnovano i tessuti.
In sostanza gli ecosanoidi sono dei modulatori di tutti i processi infiammatori, sia acuti che cronici, sia cellulari che extra cellulari.
E’ neccessario avere un giusto rapporto Omega3/Omega6 in quanto un eccesso di Omega6 genera una tendenza all’attivazione immunitaria: i mastociti libereranno più istamina.
L’istamina provoca una cascata di ecosanoidi proinfiammatori con conseguente dilatazione dei vasi sanguigni che porterà a più cellule immunocompetenti di arrivare in sede.
Si va così verso una infiammazione continua che è alla base dei processi allergici.

Se all’aumento di Omega6 accompagnamo una quantità eccessiva di carboidrati presenti in pane, pasta, dolci e una infinità di altri prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati, avremo una maggiore secrezione di insulina che corrisponderà a buttare benzina sul fuoco dell’infiammazione che si farà sentire maggiormente sugli organi o zone già in difficoltà: maggiore sintomatologia allergica.
Quindi l’insulina è proinfiammatoria in quanto:
-aumenta la sintesi dell’acido arachidonico, padre di tutte le vie infiammatorie.
-aumenta il grasso addominale che libera citochine infiammatorie.
-stimola direttamente la produzione di IL-6 e cortisolo (entrambi proinfiammatori).

Pertanto è deducibile che un buon equilibrio Omega3/Omega6 e una produzione giusta di insulina sono premesse biochimiche fondamentali per avere un livello basso di infiammazione e di conseguenza una buona salute.

Cosa mangiare per ridurre i sintomi delle allergie

La questione non è tanto cosa mangiare perchè si può mangiare tutto, purchè se ne mangi poco, tenendo ben presente che siamo composti dal 60-70% di acqua, 20-25% proteine, 15-20% grassi e solo 1-2% da carboidrati.
Bisogna quindi rispettare l’equilibrio acido base del nostro organismo: tra le 3:00 e le 15:00 ci troviamo in una fase di acidosi fisiologica che è una fase attiva/distruttiva in cui si bruciano molte energie con con seguente usura dei tessuti e delle strutture organiche.
Dalle 15:00 alle 3:00 abbiamo una fase di alcalosi fisiologica che definiremo riparativa dove verranno smaltite le scorie acide prodotte durante il giorno.
Pertanto è necessario associare cibi acidi (Carni grasse, pesce e crostacei, salumi e affettati, uova, prodotti da forno e di pasticceria, pizza, cereali e pasta, caffè, tè, cioccolata, cacao, fritti, alcolici, birra e bibite gassate, latticini) in quantità morigerate a cibi basici (tutti i vegetali, le patate, la frutta, la frutta essiccata, le mandorle, gli anacardi, le acque minerali alcaline, il bicarbonato di sodio, il sale marino, cavolo, alghe, agrumi, semi di zucca, cachi, anguria, cannella, melassa, salsa di soia, castagne, pepe, peperoni, miso, cavolo rapa, cavolo verde, aglio, asparago, prezzemolo, indivia, rucola, senape verde, zenzero, broccoli) in modo da non sovraccaricare gli organi emuntori e ridurre così uno stato infiammatorio deleterio per tutti ma specialmente per chi soffre di allergie.

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