Redazione

L’arte che si batte contro la dipendenza dai farmaci

Storia dello splendido documentario "Tutta la bellezza e il dolore"
26 Giugno, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti

Nan Goldin è una delle fotografe contemporanee più note e influenti. Per questo motivo, quando ha cominciato a parlare della sua dipendenza da OxyContin (un oppioide antidolorifico molto diffuso negli Stati Uniti), la sua storia ha fatto grande scalpore. Goldin, attraverso le sue foto, ha voluto denunciare le gigantesche responsabilità del sistema sanitario americano nella diffusione di questo e di molti altri farmaci che inducono una fortissima dipendenza e creano all’organismo danni devastanti. E, nel denunciare, ha mosso guerra alla famiglia che della produzione di queste droghe legalizzate muove le fila, i potentissimi Sackler. Oggi la sua storia è raccontata in un documentario, Tutta la bellezza e il dolore della regista Laura Poitras.

La locandina del film di Laura PoitrasL’arte che si batte contro la dipendenza dai farmaci

Un film dal grande impatto emotivo che gli è valso una candidatura all’Oscar e il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. ‘Potentissimo’ secondo il Financial Times, ‘Profondo e rivoluzionario’ per Variety e ‘Epico’ per il Guardian. Un racconto ricostruito attraverso fotografie, diapositive e filmati della collezione della fotografa, che ripercorre la storia delle sue eclatanti proteste per escludere i copiosi fondi della famiglia Sackler dal mondo delle gallerie d’arte, e perché fosse riconosciuta la responsabilità degli stessi nella morte di migliaia di statunitensi. La fondazione Sackler è infatti tra i finanziatori di molti dei più famosi musei al mondo, dagli Stati Uniti al Regno Unito. Molti di questi, poi, ospitano addirittura opere della Goldin.

 

La battaglia di Nan Goldin contro la Fondazione Sackler

Mi sono concentrata sui Sackler perché era un nome che conoscevo. Pensavo fosse il nome di questi filantropi molto generosi che sostenevano l’arte che amavo”. Goldin racconta che “poi ho scoperto quanto sia sporco il loro denaro. Ho scoperto che sono loro che hanno prodotto e commercializzato il farmaco da cui io stessa ero dipendente”. Le proteste della grande fotografa hanno contribuito ad aprire una crepa nel sordido sistema farmaceutico americano, al punto che lo Stato di New York ha avviato una causa legale contro la famiglia Sackler. “L’accusa sostiene che il marketing aggressivo di OxyContin a partire dalla metà degli anni Novanta ha portato a sovra-prescrizioni da parte dei medici e al flagello della dipendenza. La casa farmaceutica è accusata da 1.600 fra città, contee e Stati di essere una delle responsabili della dipendenza da oppiacei”.

La mancanza di scrupoli delle case farmaceutiche

Finalmente, insomma, arriva nel circuito delle sale cinematografiche un documentario che scoperchia il calderone dello spietato affarismo delle case farmaceutiche. Aziende che non si fanno alcuno scrupolo a spingere la vendita di prodotti dannosi, a volte mortali per aumentare a dismisura i loro profitti.

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