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6 manifestazioni cutanee del COVID19: come riconoscerle

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13 Febbraio, 2021
Tempo di lettura: 2 minuti

È novembre 2019 e buona parte dell’umanità non ha mai sentito parlare di Coronavirus. Una ragazza di 24 anni di Milano si sottopone a una biopsia cutanea per una fastidiosa dermatosi atopica che non vuole proprio passar via. Più di un anno dopo si scoprirà che la ragazza era affetta da Covid19. Anzi, a posteriori, è la prima persona che abbia contratto il virus di cui si abbia notizia.

6 manifestazioni cutanee del COVID19: come riconoscerle

Che l’infezione da Sars-Cov-2 possa avere anche manifestazioni cutanee è cosa ormai nota e approfondita da molti studi. Ora, con un anno di esperienza alle spalle, i ricercatori hanno elementi sufficienti a darci ulteriori dettagli sul tipo di problemi di pelle a cui fare attenzione. Uno studio italiano, condotto con il supporto della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST), ha individuato 6 alterazioni della pelle che possono essere associati all’infezione. Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology

Lo studio italiano

La ricerca, condotta su 200 pazienti, è coordinata da Angelo Valerio Marzano, direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell’Università degli Studi di Milano. “Lo studio – afferma Ketty Peris, presidente SIDeMaST – conferma che la cute può essere spia di una infezione da Sars-CoV-2. Per questo è fondamentale controllare ancora di più la nostra pelle

6 alterazioni cutanee: come riconoscerle

Sono 6 le manifestazioni che dovrebbero metterci in allarme. Un rush cutaneo simile all’orticaria, uno simile al morbillo che si concentri su arti e tronco, uno simile alla varicella. E ancora: lesioni dall’aspetto di geloni, vasculite, con un colorito rosso vinoso e possibile formazione di ulcere sugli arti inferiori. “La durata media delle manifestazioni cutanee osservata – afferma Marzano – è stata di 12 giorni; quella dei geloni era di 22 giorni. Inoltre, abbiamo rilevato che i geloni erano il sintomo prevalente tra i giovani ed erano associati ad una manifestazione quasi sempre asintomatica del virus, mentre tutti gli altri fenotipi erano collegati ad una forma più o meno severa”.

Parlano i medici

“A questo proposito – prosegue Marzano – due importanti lavori internazionali avevano dato come assunto il fatto che le lesioni della pelle più gravi fossero correlate ad una forma più grave di Coronavirus. Una corrispondenza che invece, in base ai nostri studi, non esiste: non c’è correlazione diretta tra gravità della manifestazione cutanea e quella della malattia da Sars-CoV-2. Piuttosto, una correlazione esiste tra aumento dell’età e aumento della gravità della malattia”.

 

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2 Commenti

  1. Potreste suggerire come curare la fastidiosissima dermatite? Ho la schiena invasa da macchie ormai secche, ponfi attivi in aree sempre più estese, pruriti e arrossamenti… non ne posso più!!

    Rispondi
    • Premesso che per applicare una Medicina della Persona fatta seriamente è necessaria una visita che possa portare a una cura individualizzata, noi consigliamo un medico omeopata esperto, può nel frattempo utilizzare i fitoembrioestratti, nello specifico Pelle fee e Cedro del Libano, che possono alleviare la sua condizione. Ma come dicevamo prima per risolvere ci vuole una visita. Se ci indica la sua zona di residenza possiamo consigliarle qualche bravo professionista o può cercarlo direttamente nel registro degli omeopati fornito dalla FIAMO http://www.fiamo.it/registro-omeopati/regioni/

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